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Quesito

Padre Angelo,
mi scuso per il disturbo…
Mi chiedevo quale fosse il significato dello scandalizzare nella Bibbia:
ad esempio quando Gesù afferma che non bisogna in alcun modo scandalizzare i piccoli che credono in lui…
Che significato ha tale affermazione?
La ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. per scandalo s’intende tutto ciò che concorre a procurare occasione di peccato.
Deriva dal greco scandalon  e significa ostacolo, spinta a cadere.
Si può essere spinti a cadere nel peccato in vari modi.

2. Cristo stesso è stato presentato dal vecchio Simeone come motivo di scandalo perché molti si sarebbero inciampati nei suoi confronti non riconoscendone la divinità.
Anzi, hanno affermato addirittura che compiva miracoli con la forza che gli veniva dal peggiore dei demoni, e cioè da Beelzebul.
I suoi compaesani facevano fatica a riconoscerlo come il Messia. Dicevano: “Non è forse il figlio del falegname?” (Mt 3,57). Si domandavano dove avesse appreso tutto quello che insegnava dal momento che non si era mai mosso la Nazareth e che chi studiava doveva recarsi a Gerusalemme e mettersi sotto il magistero dei rabbini. Dicevano: da dove diviene dunque questa scienza?
Cristo, dunque, era motivo di peccato per coloro che erano ottenebrati dal male.

3. Ma aldilà di questo primo significato e per venire direttamente alla tua domanda, Gesù ammonisce severamente chi scandalizza perché può essere un ostacolo per la fede o anche per mettersi in salvo per la vita eterna.
In particolare ha espresso durezza per chi scandalizza i bambini: “Chi scandalizza anche uno solo di questi più piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per causa degli scandali. È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo. Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo che avere due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco” (Mt 18, 6-9).

4. Gesù ammonisce severamente anche chi è motivo di scandalo, e cioè di inciampo e di peccato, per se stesso.
Questo avviene ci si mette volontariamente in una occasione prossima di peccato. Si pensi alla devastazione interiore causata dalla pornografia e alla dipendenza che ne segue.
Per liberarsi da queste occasioni prossime di peccato il Signore chiede di agire con forza e drasticamente. Dice infatti: “Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna” (Mt  5,29-30).
Con un linguaggio così duro il Signore chiede di essere disposti ad abbandonare risolutamente tutto ciò che può essere motivo di scandalo.

5. La Sacra Scrittura presenta anche un’altra occasione di scandalo, quando addirittura si compiono azioni lecite e buone, ma i nostri fratelli più fragili traggono motivo di confusione e di cadute.
San Paolo fa riferimento alla consumazione di carne offerte agli idoli, che si possono mangiare perché gli idoli non esistono.
Dice fatti: “Non distruggete l’opera di Dio per una questione di cibo! Tutto è mondo, d’accordo; ma è male per l’uomo mangiare dando scandalo. Perciò è bene non mangiare carne, né bere vino, né altra cosa per la quale tuo fratello possa scandalizzarsi” (Rm 14,20-21), e “se uno vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest’uomo debole non sarà forse spinto a mangiare le carni immolate agli idoli? Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando contro i fratelli e ferendo la loro debole coscienza, voi peccate contro Cristo. Per questo se un cibo scandalizza mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello” (1 Cor 8,10-13).

6. Ciò significa che in forza della carità è doveroso omettere un’opera buona, e magari anche prescritta dalla legge positiva (come la partecipazione alla Messa festiva), se per essa vi fosse motivo di scandalo per i deboli.
Molto di più si è tenuti ad omettere quanto non è prescritto (digiuni volontari, Messa quotidiana…) se con ciò si evitano grandi mali. Se si omettono per carità, Dio non mancherà di ricompensare.
Se è dunque necessario astenersi da cose lecite per non dare scandalo, a maggior ragione bisogna astenersi da quelle cattive e illecite.

7. Va ricordato infine che chi dà scandalo è tenuto a riparare.
Se lo scandalo è stato pubblico, la riparazione deve essere pubblica.
Può essere sufficiente una buona condotta, ma a volte può essere richiesta la ritrattazione.

Con l’augurio di non dare mai scandalo a nessuno, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo