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Quesito
Caro e gentile padre Angelo,
le frasi che tra poco riporterò vengono citate spesso dai Calvinisti per confermare la teoria della predestinazione.
Marco 13:20 “Se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma, a causa dei suoi eletti, egli ha abbreviato quei giorni“.
Romani 8:33 “Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica“.
Romani 9:10-16 “…Ma c’è di più! Anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quand’ebbe concepito figli da un solo uomo, da Isacco nostro padre; poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, che dipende non da opere, ma da colui che chiama) le fu detto: «Il maggiore servirà il minore»; com’è scritto: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù». Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo! Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione». Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia“.
Romani 9:18-24 “Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole. Tu allora mi dirai: «Perché rimprovera egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà?» Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?» Il vasaio non è forse padrone dell’argilla per trarre dalla stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile? Che c’è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d’ira preparati per la perdizione, ciò per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la gloria, cioè verso di noi, che egli ha chiamato non soltanto fra i Giudei ma anche fra gli stranieri?“.
Efesini 2:9 “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti“.
2 Timoteo 1:9 “Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall’eternità“.
Tito 3:5 “Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo“.
Qui si parla effettivamente di eletti. In cosa consiste l’errore di Calvino?
grazie per la disponibilità.
Saluti e una preghiera
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. predestinare significa preordinare a un fine.
La Sacra Scrittura parla chiaramente di predestinazione, soprattutto con san Paolo.
Questa predestinazione è intesa in maniera diversa dai protestanti (Lutero e Calvino) e dai cattolici.
2. Per i protestanti esiste una doppia predestinazione: essa c’è tanto per gli eletti alla vita eterna quanto per i condannati alla pena eterna.
E con questo negano la libertà all’uomo, affermando che dopo il peccato originale l’uomo non è più libero, ma è come un animale da carico e va dove lo dirige chi vi monta sopra per primo: Dio o il demonio.
3. Per i cattolici invece per predestinazione s’intende che Dio per sua pura grazia chiama gli uomini alla comunione con sé (alla vita eterna) e ad essi dà i mezzi non solo sufficienti ma anche efficaci per salvarsi.
Sicché la salvezza è opera della elezione di Dio e dell’uomo che liberamente vi acconsente con l’aiuto della grazia.
4. Il concetto cattolico di predestinazione è espresso chiaramente in S. Agostino, secondo il quale la predestinazione “è la prescienza e la preparazione dei benefici divini, con i quali vengono sicurissimamente liberati coloro che sono liberati” (De dono perseverantiae 14,15) e da San Tommaso secondo il quale la predestinazione “è il disegno concepito dalla mente divina che mira ad indirizzare alcuni alla salvezza eterna”. Essa “è parte della provvidenza relativamente a coloro che da Dio vengono ordinati alla salvezza eterna” (Somma teologica I, 23, 2 e 3).
Pertanto secondo i due grandi teologi e dottori della Chiesa esiste solo una predestinazione alla salvezza, non alla dannazione. Per quest’ultima essi adoperano la categoria della riprovazione (reprobatio) e non quella della predestinazione. La riprovazione viene attuata in base alla condotta degli uomini, alle loro cattive azioni, alla loro ribellione a Dio.
Pertanto la predestinazione indica la speciale assistenza (la provvidenza) che Dio concede ai buoni per condurli alla vita eterna.
4. I punti cardinali della dottrina cattolica sulla predestinazione sono i seguenti:
1) la predestinazione è opera di Dio ed è opera assolutamente gratuita e pertanto è indipendente dai meriti che l’uomo si può guadagnare (ante praevisa merita);
2) la predestinazione opera all’interno della volontà salvifica universale di Dio la quale abbraccia tutti gli uomini ed è una volontà seria ed operosa, tale cioè da rendere effettivamente possibile la salvezza di tutti (anche se poi non tutti si salvano);
3) la predestinazione è altra cosa dalla predeterminazione: essa non fa nessuna violenza alla volontà umana ma le accorda speciali aiuti in vista della salvezza eterna;
4) la salvezza è anche rimunerazione dei meriti di chi si salva, ma anzitutto e soprattutto è dono o beneficio di Dio, essendo ogni valore positivo da attribuire più a Dio che alla necessaria cooperazione della libertà umana. La dannazione invece è conseguenza del peccato, il quale è attribuibile solo all’uomo.
5. Queste affermazioni sono felicemente riassunte nelle dichiarazioni del sinodo di Quiercy (Maggio 853): “Del fatto che alcuni si salvino lo si deve al dono di colui che salva; mentre del fatto che altri periscano lo si deve al loro merito” (Quod salvantur, salvantis est donum; quod quidam pereunt, pereuntium est meritum) (cap. 3) (DS 623).
6. Circa i vari testi che hai citato, mi soffermo solo su Rm 9,18, che sembra ammettere una doppia predestinazione: Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.
Indurisce chi vuole non significa che Dio indurisca il cuore direttamente, causando l’ostinazione nel peccato, ma lo indurisce indirettamente, permettendo che perseveri nel peccato e cada in peccati più gravi. Dio infatti da a tutti la grazia sufficiente per salvarsi. San Paolo dice categoricamente: “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4). E pertanto a tutti dà le grazie sufficienti per salvarsi. Ma molti ne abusano e con ciò si rendono da se stesi incapaci di fruire degli aiuti che portano alla salvezza.
Ti ringrazio del quesito, ti prometto un ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo