Questo articolo è disponibile anche in: Italiano Inglese Svedese

Quesito

Caro Padre  Angelo,
ho scoperto casualmente da poco l’interessantissima sezione del vs sito in merito alle domande (e risposte) su moltissimi argomenti di morale.
Ho 40 anni, sono spostato con … figli, di cui l’ultimo ha da poco compiuto 3 anni.
Io e mia moglie, per grazia del Signore, ci amiamo tantissimo ed ogni giorno ringraziamo il Signore per i meravigliosi figli che ci ha donato, anche se ovviamente la ns vita è assai faticosa, con pochissimi momenti liberi per noi due, con le "normali" preoccupazioni e difficoltà economiche.
Partecipiamo con costanza alle messe domenicali, (saltuariamente anche infrasettimanali), ai sacramenti, ed in misura minore alla vita parrocchiale. In famiglia preghiamo ogni giorno assieme prima dei pranzi/cene e qualche volta riesco a vincere la battaglia contro la TV ed ascoltare tutti assieme il rosario serale su Radio Maria.
Io provengo da una famiglia molto credente (mia madre) e segnata da un divorzio tra i miei genitori quando avevo pochi anni: mio padre ha abbandonato  la ns famiglia per vivere con altre donne, che si sono succedute negli anni…
Ora mio padre è anziano e da alcuni anni ho riallacciato i rapporti con lui, riuscendo anche a perdonarlo per il male grande che ci ha fatto. Ho sperimentato di persona come il perdono evangelico sia una grazia enorme non tanto per chi lo riceve ma piuttosto per chi lo riesce a donare!
Questo trauma mi ha segnato in vari modi, ma Gesù mi ha preso per mano costantemente, tanto che oggi sono un padre di famiglia premuroso, un marito fedele e costantemente presente in famiglia.
Anche nel lavoro le soddisfazioni ed i successi, per grazia di Dio, non mancano.
Mia moglie invece proviene da una famiglia pressochè atea, di stampo sessantottino.
Ha avuto fin da giovanissima rapporti sessuali completi di vario genere, con svariati uomini.
Ha anche avuto intorno ai 20 anni esperienze masochistiche in ambito sessuale con uno dei suoi ultimi "ragazzi" che l’ha segnata enormemente sia nella psiche (in particolare a livello di fantasie erotiche/sessuali) che, per fortuna marginalmente, nel corpo.
In quel periodo è stata afflitta da depressione e sfiducia grande. (aveva un inizio di anoressia).
Poi per grazia di DIo ha intrapreso un cammino di conversione, aiutata da alcuni frati, e preti diocesani, che l’ha salvata letteralmente. Si è convertita, ritornando nella Chiesa!
Ci siamo conosciuti appena dopo la sua conversione e ci siamo fidanzati.
Il ns fidanzamento, per scelta reciproca,  è stato casto, non abbiamo avuto rapporti prematrimoniali (io non avevo avuto altre storie/rapporti prima di conoscere mia moglie) sebbene ciò non sia stato per nulla facile…
Il fidanzamento è stato di circa 3 anni ed in quel periodo il ns amore, e la grazia di Dio hanno iniziato a curare le sue profonde ferite in ambito sentimentale/sessuale ed anche le mie. Abbiamo sperimentato grandemente l’amore di Dio e la potenza della sua Resurrezione.
Il matrimonio è stato una Festa ed i primi anni di matrimonio sono stati bellissimi anche se in campo sessuale mia moglie era afflitta da frigidità parziale: viveva infatti passivamente l’atto coniugale, quasi "come una statua di ghiaccio".
E’ chiaro che è stato molto difficile per me ed anche per lei affrontare tale situazione.
Fin dal fidanzamento abbiamo avuto una guida spirituale di un frate, che ci ha aiutato e sostenuto enormemente.
Poi arrivarono le gravidanze ed ovviamente in quei periodi anche per mesi non avemmo rapporti coniugali.
La frigidità di mia moglie è andata scemando gradualmente negli anni fino a scomparire qualche anno fa.
Ora dopo 14 anni di matrimonio, con l’ultimo bambino svezzato, mia moglie finalmente mi cerca e con grande reciproca gioia: i ns rapporti sono colmi di amore, coinvolgimento e passione.
Dopo l’ultima gravidanza mia moglie ha avuto alcune "crisi" depressive e di pianto, oltre che qualche problema fisico (non grave); eravamo letteralmente terrorizzati dalla possibilità di avere un’ulteriore gravidanza. Ci siamo allora confrontati con la nostra guida spirituale (che ci ha seguito fin dal fidanzamento e conosce bene la nostra storia) il quale ci ha "concesso" l’uso del preservativo, secondo il principio morale del "male minore".  Ci sono infatti alcuni documenti ufficiali della Chiesa che consentono, in casi particolare, l’uso del preservativo.
Per completezza le scrivo che a causa di una irregolarità enorme nel ciclo di mia moglie, è di fatto molto molto difficile utilizzare i metodi naturali.
Anche ora, col bimbo più piccolo di 3 anni, siamo entrambi convinti che avere un altro figlio sarebbe oltre le ns forze.
Ho letto alcune risposte in tema e mi pare invece che la sua posizione sia differente: la contraccezione è sempre al di fuori della dottrina della Chiesa o sbaglio?
Per quanto riguarda in ns rapporti, negli ultimi anni l’atto coniugale viene preceduto di solito da alcuni momenti di rapporti orali reciproci, al fine di accuire l’eccitazione. Non abbiamo mai avuto dubbi che ciò non fosse lecito, ma le chiedo una sua opinione.
Saltuariamente, di rado, capita che il rapporto coniugale sia preceduto o seguito da un rapporto orale "completo".
Le chiedo in questo caso se sia da considerare lecito e se no se si configura come peccato grave o meno.
Ultimamente mia moglie manifesta irrequietezza (sono convinto che oramai, col bimbo più piccolo grandicello, il suo equilibrio ormonale si sta stabilizzando) e dopo qualche giorno mi ha confidato di essere assillata da fantasie sessuali masochistiche.
Anche in passato questi ricordi/fantasie saltavano fuori, creando grande sofferenza e disagio sia in mia moglie che  in me.
Non riuscirei mai a procurare a mia moglie del dolore fisico (anche se modesto) "per farle piacere", mi pare ovvio che sia una contraddizione nei termini e lo sento come una grande minaccia per il ns bellissimo matrimonio. Lei però non è convinta che ciò sia un male per noi e mi ha fatto capire che le piacerebbe che facessimo qualche "prova" in tal senso.
Vorrei avere un consiglio in merito.
Per ultimo ultimamente mi ha chiesto di avere dei rapporti anali, in ambito di preliminari del rapporto coniugale.
Io non ne sento un particolare desiderio ma lei ne sente il forte desiderio.
Anche per tale aspetto le chiedo un consiglio in merito.
La ringrazio anticipatamente della risposta
Cordiali saluti
G.


Risposta del sacerdote

Caro G.,
1. sono addolorato nel risponderti con così grande ritardo. Ma solo oggi sono giunto alle mail del 14 marzo.
Intanto mi felicito con te e per la tua bella famiglia, soprattutto per i tuoi  figli.
È una grande benedizione del Signore.
È vero che non avete più tempo per voi stessi, ma con questo capite bene (nel caso che correste il pericolo di dimenticarlo) che non appartenete a voi stessi, ma a Dio e ai suoi rappresentanti, e cioè ai vostri  figli.

2. Vengo adesso alle questioni morali che mi hai posto.
E innanzitutto al timore di un’ulteriore gravidanza.
Questo timore – soprattutto in ordine alla buona conduzione della vostra vita familiare – è giustificato.
Tuttavia nessuno può “concedere” ciò che Dio ha proibito.
Il divieto divino della contraccezione è ordinato a mantenere puro l’amore e a ravvivare il rispetto fra le persone.
Ora leggendo la tua mail balza in evidenza come la “concessione” della guida spirituale abbia introdotto una degenerazione all’interno del vostro rapporto e abbia fatto riemergere problemi che erano stati sufficientemente medicati nella vita di tua moglie.

3. Intanto, come hai capito bene leggendo le varie risposte nel nostro sito, nessuno può concedere deroghe dalla legge di Dio.
Mi dici che ci “sono alcuni documenti ufficiali della Chiesa che consentono, in casi particolare, l’uso del preservativo”.
No, non ne esiste neanche uno.
San Giovanni Paolo II ha detto che con la contraccezione “gli sposi si attribuiscano un potere che appartiene solo a Dio: il potere di decidere in ultima istanza la venuta all’esistenza di una persona umana. Si attribuiscono la qualifica di essere non i co-operatori del potere creativo di Dio, ma i depositari ultimi della sorgente della vita umana. In questa prospettiva la contraccezione è da giudicare oggettivamente così profondamente illecita da non potere mai, per nessuna ragione, essere giustificata.
Pensare o dire il contrario, equivale a ritenere che nella vita umana si possano dare situazioni nelle quali sia lecito non riconoscere Dio come Dio” (17.9.1983).
Come vedi, ho messo in evidenza quel mai e per nessuna ragione.

4. Come sai, ogni forma di contraccezione è una contraffazione del disegno santificante di Dio sulla sessualità umana e costituisce colpa grave.
Ciò significa, tra le altre cose, che non si può fare la Santa Comunione senza essersi confessati di tale peccato.

5. Talvolta può essere necessario ricorrere a qualche accorgimento per ravvivare lo stimolo sessuale.
Ma parlare di sesso orale è improprio perché dà l’impressione che si intenda usare della sessualità al di fuori del disegno di Dio.
Nel vostro caso ben presto si è passati “ad un rapporto orale "completo"”.
E questo è un peccato impuro contro natura.
È un peccato molto grave, nel quale il disegno di Dio sulla sessualità e sulla sua finalità intrinseca è del tutto disatteso.

6. I rapporti sessuali non sono primariamente ordinati a saziare la libidine. Devono essere atti di amore, di donazione di sé all’altro, e di una donazione che non si riserva nulla, perché diversamente non sarebbe donazione totale.
Come vedi, la contraccezione va direttamente contro la purezza dell’amore.
Il beato Papa Paolo VI aveva ragione nell’affermare che tali atti cessano di essere atti di autentico amore.

7. A questo proposito non posso dimenticare le parole di Giovanni Paolo II: “la persona non può mai essere considerata un mezzo per raggiungere uno scopo; mai, soprattutto, un mezzo di “godimento”. Essa è e dev’essere solo il fine di ogni atto. Solo allora corrisponde alla vera dignità della persona” (lettera alle famiglie Gratissimam Sane, n. 12).
E non posso neanche dimenticare quanto Dio ha detto per bocca di San Paolo: “Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e di libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda o inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato. Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione.
Perciò chi disprezza queste norme, non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che ci dona il suo santo Spirito” (1 Tess 4,3-8).
La Bibbia di Gerusalemme ricorda che per “proprio corpo” s’intende anche quello del coniuge, perché ormai i due sposi sono una carne sola.

8. ll ritorno di certe fantasie, di certe esperienze e di certi desideri in tua moglie riporta ad una concezione errata della sessualità vista come consumazione di piacere, di libido.
Quanto è successo in lei prima della conversione, non deve tornare ora. Non gioverebbe a nessuno
Non lasciartene coinvolgere.
Anzi, aiuta tua moglie a vivere castamente.
Con l’introduzione del preservativo senza accorgervene avete riaperto una porta che doveva rimanere chiusa.

9. Proprio per questo desidero evidenziare il valore della castità all’interno del matrimonio.
Per castità matrimoniale – a scanso di equivoci – non s’intende l’astensione dall’intimità coniugale, ma la volontà di unirsi secondo le indicazioni della legge di Dio e cioè senza contraccezione.
Anche in chi ha ritmi biologici non regolari è possibile individuare giorni di sterilità naturale. Saranno pochi, ma sempre sufficienti perché l’amore rimanga puro, rispettoso delle persone e capace di ravvivarsi nella dedizione costante della propria vita.

9. Un’ultima cosa. Su talune questioni hai chiesto la mia opinione.
Ci tengo a precisare che non si tratta della mia opinione (varrebbe ben poco). È invece la dottrina della Chiesa. È la legge di Dio.
E questo  quanto è sufficiente perché ci si abbandoni fiduciosamente alle sue determinazioni.
Dio non ha nulla da tutelare per sé.
Nei suoi comandamenti, soprattutto in quelli che proibiscono determinate azioni, vuole con forza che non ci facciamo del male a nostra insaputa. Vuole solo il nostro bene.

10. Abbandonatevi dunque fiduciosamente alle sue vie.
Sceglietele con coraggio e fatele vostre.
Non c’è nessuna norma che contenga tanta sapienza quanta ne ha contiene una sola parola delle norme che ci ha dato il nostro Dio.

Ti ricordo volentieri nelle mie preghiere, tenendo presenti uno ad uno tutti i tuoi figli.
Vi benedico.
Padre Angelo