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Quesito

Caro Padre Angelo,
mi è capitato di discutere con un caro amico studente di filosofia e lui mi ha posto il cosiddetto "dilemma di Eutifrone". Lo riassumo a beneficio dei lettori che non lo conoscessero (prendo la sintesi da internet, non è farina del mio sacco):  Socrate chiede ad Eutifrone se è amato dagli dei colui che è santo, oppure è santo colui che è amato dagli dei. In altri termini: è la morale che determina i comandamenti divini, oppure è la volontà divina a determinare la morale? I corni del dilemma sono due: se la morale risulta essere indipendente dalla divinità e dal suo volere, Dio non c’entrerebbe nulla con la morale. Se, invece, si accetta il secondo corno si deve concludere che la divinità ha scelto le leggi morali senza considerazioni morali, quindi in modo totalmente arbitrario. In quest’ultimo caso, la divinità avrebbe potuto benissimo creare una legge morale esattamente contraria a quella attuale, non essendoci nessuna considerazione morale che può far propendere la scelta per l’una o per la sua contraria, o anche per le infinite altre.
Io ho provato a rispondere che per i cristiani Dio si identifica con il Bene assoluto e quindi non potrebbe mai comandare qualcosa contro il Bene perché sarebbe contro Sé stesso, cadrebbe in qualche modo in contraddizione, ma siccome Dio è anche Ragione assoluta questo non può succedere. Lui mi ha risposto che la mia frase era "filosoficamente impegnativa", perchè tanto per cominciare se Dio è il Bene allora il bene non è più un attributo di Dio (io qui un po’ mi sono perso). Purtroppo abbiamo interrotto la conversazione ma vorrei avere qualche lume in più da lei sulla questione. Ho provato a consultare un manuale di Apologetica cristiana, lì ho trovato delle spiegazioni su alcuni attributi di Dio (è uno, è spirituale, è eterno, è intelligente, è trascendente e immanente, è onnisciente e onnipotente) ma nulla che affronti la questione.
La ringrazio per la risposta.
Marco


Risposta del sacerdote

Caro Marco,
1. Il dilemma di Eutifrone non si regge perché l’uomo è stato creato da Dio e in vista di Dio.
È stato strutturato in modo tale da avere l’anelito di Dio.
La legge di Dio non è estrinseca all’uomo (questa è la tesi di Occam e dei volontaristi), ma intrinseca.
La legge di Dio non è una violenza per l’uomo: primo perché è scritta nel cuore dell’uomo; secondo perché in quanto dettame non intende far altro che ricordare all’uomo quali siano le esigenze più profonde del suo cuore.

2. Se per morale intendiamo la scienza del bene e del male, dobbiamo dire che senza Dio non può esserci morale.
È in ordine ad un obiettivo da conseguire che possiamo dire che una determinata scelta è giusta o sbagliata, che un’azione è buona o cattiva.
Senza Dio si potrà fare del moralismo e per moralismo intendo ciò che gli uomini ritengono conveniente o meno. Ma non sono i pensieri degli uomini ad essere il criterio veritativo delle mie azioni sotto il profilo morale.

3. La discussione sugli attributi di Dio è molto semplice: tutti gli attributi di Dio si identificano con Dio stesso.
Dio è nella sua stessa essenza bene. Anzi è il Bene, quel bene dal quale deriva per partecipazione qualsiasi altro bene

4. San Tommaso, quando parla di Dio, dice che il bene è la sua prima perfezione o attributo.
Ne parla nella prima parte della Somma teologica, alla questione 6.
Ecco alcune sue espressioni:
“Dio è il sommo bene in modo assoluto, e non soltanto in qualche genere od ordine di cose. Infatti il bene è attribuito a Dio, come si è visto [articolo precedente], in quanto tutte le perfezioni desiderate emanano da lui come dalla prima causa…
In Dio il bene si trovi in grado eccellentissimo… E per questo motivo egli è detto il sommo bene” (Somma teologica, I, 6, 2).
Soltanto Dio è buono per essenza. Infatti ogni cosa è detta buona in quanto è perfetta” (Somma teologica, I, 6, 3).
“Sebbene ogni cosa sia buona in quanto ha l’essere, tuttavia l’essenza della creatura non è lo stesso suo essere: perciò non segue che la creatura sia buona per la sua essenza” (Somma teologica, I, 6, 3, ad 2).

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo