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Quesito
Padre Angelo,
ancora una volta abuso della sua pazienza e le porgo una domanda che credevo semplice ma alla quale, invece, non sono ancora riuscito a trovare risposta: quando e con quali motivazioni la durata dell’Avvento nel Rito Romano è stata ridotta dalle originali sei domeniche (rimaste tali nel Rito Ambrosiano) alle attuali quattro?
Cordialissimi saluti.
Primo P.
Risposta del sacerdote
Caro Primo P.,
1. La parola Avvento inizialmente stava ad indicare un gruppo di
domeniche, le ultime nel tempo dopo Pentecoste.
Esse chiudevano l’anno liturgico che iniziava il 25 marzo e nelle loro letture e orazioni richiamavano alla seconda venuta o avvento di Cristo nel mondo.
Questo gruppo di domeniche si chiamavano “Domeniche dell’Avvento” (Dominicae de adventu).
2. Per noi oggi l’anno liturgico, che racchiude tutto il mistero di Cristo, comincia con la preparazione al Natale e non finisce a
Pasqua perché deve trovare il suo completamento nell’opera della Pentecoste nella quale lo Spirito Santo prepara la Chiesa alla venuta finale di Cristo.
In forza di questo “lo Spirito e
la Sposa dicono: vieni, Signore Gesù” (Ap 17.20).
3. Lo spostamento dell’inizio dell’anno liturgico col Natale avvenne dopo aver introdotto una festa della Madonna in questo periodo.
Questa festa poneva l’accento
sull’annuncio della nascita e sulla venuta di Cristo.
Soprattutto in ambienti extraromani, nei quali la finezza dell’espressione latina “adventus” sfuggiva, si confuse l’avvento di Cristo nel Natale con quello
che era chiamato tecnicamente Avvento, cioè la venuta finale.
E così quelle domeniche si cominciarono ad essere dette “Domeniche prima della nascita del Signore” (ante adventum Domini).
In tal modo si creò il periodo di
avvento che spostò l’anno liturgico dal Natale di Cristo a un mese prima, cioè a quella che noi oggi chiamiamo prima domenica di Avvento.
4. Ma questo periodo si sviluppò inizialmente soprattutto fuori Roma ed ebbe grande rilevanza nei paesi gallicani e in Spagna, dove viene
segnalato già al secolo IV, mentre Roma nel secolo V, con Leone
Magno, non se ne ha ancora alcuna traccia.
Dopo il Concilio di Calcedonia (anno 451) si diede grande rilievo al mistero dell’incarnazione di Cristo e così anche a Roma si introdusse un periodo di preparazione alla celebrazione di questo evento.
Per la prima volta in una fonte liturgica del secolo VI, il Lezionario di Capua, si trova fissato questo periodo di preparazione al Natale.
5. Il periodo dell’Avvento non ebbe dappertutto la stessa durata.
In Spagna, in Gallia e nell’Alta Italia (Milano), dove si attua prima che in altre parti, ha una durata di 6-7 settimane, tanto da formare una vera e propria Quaresima.
È la cosiddetta Quaresima di S. Martino.
A Roma invece inizialmente comprese 5 settimane, che poi si riducono 4, e incomplete.
6. In seguito l’Avvento assunse un carattere penitenziale che inizialmente negli stessi paesi gallicani era presente solo in parte.
Il digiuno infatti era ristretto a 3 giorni la settimana.
In Italia non c’era neanche questo. Si praticava però l’astinenza.
E anche quando s’introdusse il digiuno, questa usanza non influì in nulla sui testi liturgici del Breviario e del Messale, che conservarono il clima dell’attesa della venuta finale.
Successivamente si accentuò il carattere penitenziale dell’Avvento fino al punto da farlo coincidere in molte cose con la pratica quaresimale non solo nel digiuno, ma anche nelle usanze liturgiche col colore violaceo, la soppressione della dalmatica e della tunicella per i ministri, l’abolizione dei fiori dall’altare, del suono dell’organo, del canto del Gloria in excelsis alla Messa e del Te Deum nel Breviario.
7. Ma le antifone e le letture di Isaia con i loro responsori nell’Ufficio Divino e i formulari della Messa non furono contagiati da questo carattere e conservarono un clima di letizia e di serena attesa, non esente da note di entusiasmo al pensiero della Redenzione vicina.
Gioia che si intensifica nei giorni che vanno dal 17 al 24 dicembre e che viene espressa con alcune antifone maggiori, dette anche antifone 0, perché iniziano con questa esclamazione.
Ecco dunque la genesi dell’Avvento, il motivo della disparità della durata tra il rito ambrosiano e il rito romano, e la sua spiritualità.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo