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Quesito
Carissimo Padre,
diversi santi così come la tradizione popolare (l’ho sentito dire da diversi sacerdoti), sostengono che Maria sia la mediatrice di tutte le grazie. Tramite una veloce ricerca su internet ho trovato queste citazioni: s. Bernardo “tutte le grazie che il signore vuole donarci le otteniamo dalle mani della vergine”; Pier Damiani “siamo certi che tutti i tesori della Divina Misericordia sono nelle tue mani”; Sant’Alfonso “è dottrina predicata da tutti i Santi che nessuna Grazia ci viene dal Cielo se non passa per le mani di Maria”. E anche nella supplica alla Madonna di Pompei si prega “Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie”. La mia domanda è se davvero è mediatrice di tutte le grazie e perché possiamo affermarlo.
La ringrazio, la ricordo a Maria e auguro buona festa dell’Immacolata
Antonella
p.s. grazie per avermi indicato la storia di un’anima di s. Teresa nella precedente mail
Risposta del sacerdote
Cara Antonella,
1. è fuori di dubbio che la Madonna sia stata mediatrice nel senso che ha donato la natura umana a Dio con l’evento dell’incarnazione.
Non si è trattato di una mediazione semplicemente passiva come quello di un contenitore nei confronti del contenuto.
Ma è stata una mediazione attiva perché attraverso il suo sì, libero e pieno d’amore, Dio è entrato nel mondo.
2. Ugualmente è fuori di dubbio che Maria, con il suo intervento provvidenziale alle nozze di Cana, è stata mediatrice della manifestazione della gloria di Gesù, e cioè della sua natura divina, e della fede dei discepoli che da allora credettero in Gesù.
3. Inoltre Gesù dalla croce ce l’ha donata come Madre.
E da quel momento ha iniziato per la Chiesa, che è il corpo mistico di Gesù, tutte quelle cure e attenzioni che finora aveva prestato al corpo di Gesù in occasione della sua nascita e della sua crescita.
4. Ora Maria si trova in Cielo.
Anche qui è fuori di dubbio che la Madonna conosca le necessità materiali e spirituali di ogni uomo e che per ciascuno e in ogni momento in forza della sua carità che è in qualche modo infinita dica a Gesù a nostro favore quello che gli ha detto un giorno a Cana di Galilea: “Non hanno più vino”.
La Chiesa con la preghiera Sub tuum praesidium fin dai primi secoli ha invocato la Madonna perché ci liberi da tutti i pericoli: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio… Liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”.
Come pensare che rimanga insensibile alle nostre necessità dal momento che Dio l’ha incaricata di essere madre e di intercedere per noi?
5. Dio l’ha voluta perché fosse avvocata e mediatrice nostra.
Avrebbe certo potuto fare tutto da solo.
Ma in questo modo ha voluto mettere un timbro materno alla dispensazione delle sue grazie mettendo in risalto nello stesso tempo sia la natura del suo amore sia il potere che dà ad ognuno dei suoi figli quando lo invocano.
6. Il santo Curato d’Ars diceva che la Madonna non manda via nessuno e non castiga nessuno perché è Madre.
Se così è la Madonna, così è ancor più infinitamente Dio, da cui la Madonna trae ogni sua perfezione, compresa quella della sua carità materna.
7. E se Dio ascolta le preghiere degli uomini anche se sono peccatori (purché siano pentiti dei loro peccati) molto di più ascolta la Madonna che la tradizione cristiana ha chiamato anche con questo bell’appellativo: Omnipotentia supplex (onnipotente nella preghiera).
Anzi, come la preghiera di Cristo è sempre stata esaudita perché era conforme a quella del Padre, così anche la preghiera della Madonna, la cui volontà è perfettamente conforme a quella del Padre, viene sempre infallibilmente esaudita.
8. Se nonostante la preghiera infallibile della Madonna talvolta non si riceve ciò che si è chiesto è perché c’è qualcosa che ostacola la Provvidenza divina a venirci in soccorso.
Quest’ostacolo può provenire dal fatto che non si prega con le dovute disposizioni, e cioè con umiltà, con carità filiale e con perseveranza, oppure perché si domanda un bene che non è utile alla nostra vita spirituale oppure perché colui per il quale si prega rifiuta ostinatamente la conversione richiesta.
Così insegna San Tommaso (Somma teologica, II-II, 83, 15, ad 2).
9. È vero che la Sacra Scrittura dice che Cristo è l’unico nostro mediatore (1 Tm 2,5-6).
Nessuna mediazione è parallela a quella di Cristo.
Ma quando il Signore comanda di pregare non conferisce forse alla preghiera un potere di mediazione?
Il Signore chiede di pregare in suo nome, e cioè con la forza dei suoi meriti, in forza della sua mediazione.
E chi meglio della Madonna attinge ai meriti di Gesù?
10. Certo, non vi sono mediazioni parallele a quella di Cristo.
Ma il Signore stesso ha voluto che vi fossero delle mediazioni subordinate e non solo in ordine alle proprie necessità ma anche a quelle altrui come dice San Paolo: “Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini” (1 Tm 2,1).
11. Il Concilio Vaticano II ricorda la mediazione di Maria con queste parole: “Anche dopo la sua assunzione in cielo non ha interrotto questa funzione salvifica, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni che ci assicurano la nostra salvezza eterna.
Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata.
Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, Mediatrice.
Ciò però va inteso in modo che nulla sia detratto o aggiunto alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore.
Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata col Verbo incarnato e redentore. Ma come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato, tanto dai sacri ministri, quanto dal popolo fedele, e come l’unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l’unica mediazione del Redentore non esclude, bensì suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata da un’unica fonte. La Chiesa non dubita di riconoscere questa funzione subordinata a Maria, non cessa di farne l’esperienza e di raccomandarla al cuore dei fedeli, perché, sostenuti da questa materna protezione, aderiscano più intimamente al Mediatore e Salvatore” (Lumen Gentium, 62).12.
12. Un’analogia aiuta a capire in che modo la Mediazione di Maria non aggiunga né tolga qualche cosa all’unica mediazione di Cristo: noi diciamo che Dio è Santo e diciamo che sono santi anche alcuni uomini.
Ma c’è una differenza essenziale tra i due perché Dio è la santità stessa. E questa santità s’identifica con la sua vita divina.
I santi sono tali per derivazione dalla santità di Dio: non c’è nulla di santo in essi che non venga da Dio, che è fonte di ogni santità.
Dipendentemente da Dio sono causa di santificazione per tanti perché dispongono molti a ricevere non la loro propria vita ma quella che viene da Dio.
Nello stesso tempo ognuno di loro mette in risalto qualcosa di particolare della santità di Dio.
Maria in ogni grazia che Dio elargisce mette in risalto quella carità divina che come diceva il santo Curato d’Ars non caccia via nessuno e non castiga nessuno.
Ti auguro di godere sempre dei suoi servizi materni.
A Lei ti affido nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo