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Quesito
Caro Padre,
Come sta?
Ho letto che il Papa di recente ha negato la possibilità di dichiarare Maria corredentrice del genere umano. Qui l’articolo dove si afferma che il Papa respinge ancora la richiesta di proclamare Maria Corredentrice (…).
Lei che è un teologo, che ne pensa? E delle apparizioni di Amsterdam?
Ho cercato sul blog ma non ho trovato nulla.
Grazie mille, e scusi il disturbo!
A presto, e buona settimana santa!
Matteo
Risposta del sacerdote
Caro Matteo,
1. si gioca sull’equivoco: perché Maria partecipa in modo singolare all’opera della redenzione di Gesù, ma non è Corredentrice alla pari di Gesù.
Papa Francesco desidera tralasciare il termine di Corredentrice per usarne un altro che certamente ne contiene il significato, ma è più biblico e non è esposto all’equivoco: quello di Madre.
2. Se sotto il profilo teologico si possa dare a Maria il titolo di Corredentrice mi piace riprendere una bella pagina del cardinal Pietro Parente, che è stato un grande teologo.
Questa pagina la troviamo nel suo Dizionario di teologia dogmatica, di recente ripubblicato.
3. Ecco che cosa che si legge:
“Corredentrice: è un titolo messo in uso recentemente per esprimere la cooperazione della Vergine all’opera della nostra redenzione compiuta da Gesù Cristo.
L’idea di una cooperazione di Maria alla nostra salvezza è antica quanto il Cristianesimo e ha il suo fondamento dogmatico nella maternità divina, per cui Cristo e l’opera sua appartengono in un certo vero senso a Maria, che ha concepito, partorito e nutrito il Redentore, anzi l’ha offerto al tempio, ha sofferto con Lui, ha diviso con Lui spiritualmente il martirio della Croce. Questa è dottrina classica fuori di discussione.
In questi ultimi tempi però, sotto l’impulso specialmente della scuola di Lovanio, con a capo il Bittremieux, si è accesa una grande controversia sul valore e l’estensione di quella cooperazione di Maria e quindi sulla legittimità e la natura dei titoli: Mediatrice e Corredentrice (v. Mediazione).
Punti dottrinali certi:
l° Maria, in quanto Madre di Cristo, è partecipe della sua vita e delle sue opere e quindi si può dire, in senso largo, Mediatrice e Corredentrice;
2° nei disegni di Dio Maria è associata a Cristo per il trionfo sul peccato, come Eva fu associata ad Adamo nella rovina del genere umano;
3° Maria ha consentito alla passione e alla morte di Cristo aggiungendovi il suo strazio materno, per cui ha meritato (de congruo; v. Merito) di diventare la tesoriera e la distributrice dei frutti della Redenzione.
Questa dottrina è fondata sulla Sacra Scrittura ed è largamente sviluppata dai Padri: il Magistero ecclesiastico l’ha sempre insegnata.
Punti controversi:
l° Maria si può dire Mediatrice tra Dio e gli uomini come Gesù Cristo e subordinatamente a Lui?
2° Maria si può dire veramente Corredentrice insieme con Cristo nel senso che abbia aggiunto efficacemente del suo all’opera del Redentore?
3° Consistendo la Redenzione nella soddisfazione e nel merito de condigno di Cristo (v. Redenzione) si può dire che Maria, insieme con Cristo, ha soddisfatto alla divina giustizia con le sue pene e ha meritato per noi la grazia salutare?
I Teologi più ligi alla tradizione rispondono negativamente, per timore di derogare alla dignità dell’unico Mediatore e vero Redentore, e in ossequio alla tesi classica della necessità dell’Incarnazione (v. questa voce).
Altri Teologi seguono la sentenza affermativa, traendo profitto anche da documenti pontifici recenti (Pio X, Benedetto XV, Pio XI), che sembrano favorire questa seconda sentenza.
La questione si agita ancora né si vede chiara e sicura una soluzione; ma certo l’associazione della B. Vergine al Redentore, suo Figlio, importa una partecipazione anche diretta e immediata, sebbene misteriosa, all’opera redentiva di Gesù Cristo.
Pertanto il titolo di Corredentrice è giustificato”.
4. Sicché si può concludere: è giusto dire che la Madonna non sia Corredentrice nel senso in cui Papa Francesco lo nega.
È corretto invece nel senso in cui lo si è sempre inteso tradizionalmente.
5. Giovanni Paolo II nella catechesi del 10 aprile 1997 ha chiarito bene il compito della Madonna nell’opera della redenzione compiuta da suo Figlio.
Ecco che cosa ha detto: “Nel corso dei secoli la Chiesa ha riflettuto sulla cooperazione di Maria all’opera della salvezza, approfondendo l’analisi della sua associazione al sacrificio redentore di Cristo.
Già Sant’Agostino attribuisce alla Vergine la qualifica di cooperatrice della redenzione (cf. De Sancta Virginitate, 6), titolo che sottolinea l’azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore. In questo senso si è sviluppata la riflessione, soprattutto a partire dal XV secolo.
Qualcuno ha temuto che si volesse porre Maria sullo stesso piano di Cristo. In realtà l’insegnamento della Chiesa sottolinea con chiarezza la differenza tra la Madre e il Figlio nell’opera della salvezza, illustrando la subordinazione della Vergine, in quanto cooperatrice, all’unico Redentore.
Del resto, l’apostolo Paolo, quando afferma: “siamo collaboratori di Dio” (1 Cor 3,9), sostiene l’effettiva possibilità per l’uomo di cooperare con Dio. La collaborazione dei credenti, che, ovviamente, esclude ogni uguaglianza con lui , si esprime nell’annuncio del Vangelo e nel rapporto personale al suo radicamento nel cuore degli esseri umani.
Applicato a Maria, il termine cooperatrice assume, però, un significato specifico. La collaborazione dei cristiani alla salvezza si attua dopo l’evento del Calvario, del quale essi si impegnano a diffondere i frutti mediante la preghiera e il sacrificio. Il concorso di Maria, invece si è attuato durante l’evento stesso e a titolo di Madre; si estende quindi alla totalità dell’opera salvifica di Cristo.
Solamente Lei è stata associata in questo modo all’offerta redentrice che ha meritato la salvezza di tutti gli uomini. In unione con Cristo e sottomessa lui, ha collaborato per ottenere la grazia della salvezza dell’intera umanità.
Il particolare ruolo di cooperatrice svolto dalla Vergine ha come fondamento la sua divina maternità. Partorendo Colui che era destinato a realizzare la redenzione dell’uomo, nutrendolo, presentandolo al tempio, soffrendo con lui morente in croce, “cooperò in modo tutto speciale all’opera del salvatore” (Lumen gentium, 61). Anche se la chiamata di Dio a collaborare all’opera della salvezza riguarda ogni essere umano, la partecipazione della Madre del Salvatore alla redenzione dell’umanità rappresenta un patto unico e irripetibile”.
6. Come si può notare, Giovanni Paolo II non ha usato il termine di Corredentrice, né ha detto che i suoi predecessori si siano sbagliati a chiamarla Corredentrice. Parla invece di Cooperatrice della redenzione, chiarendo così in quale modo sia Corredentrice, qualora si intenda usare questo termine.
7. Chiedi infine come si può conciliare l’affermazione di Papa Francesco con le apparizioni di Amsterdam in cui la Madonna chiede la promulgazione dell’ultimo e definitivo dogma con cui la si definirebbe Corredentrice, mediatrice e avvocata.
Sarebbe sufficiente definirla Cooperatrice della redenzione. Così tutto rimarrebbe chiaro.
Ti auguro una fruttuosa Settimana Santa, ti ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo