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Caro Padre Angelo,
Mi chiamo Leonardo, il mio quesito è a proposito dell’ignoranza invincibile.
Durante un ritiro a cui ho partecipato, basato sul tema della coscienza, è emerso questo aspetto, a causa del quale, se ho capito bene, non è possibile portare la persona alla piena verità.
Ora le chiedo se mi può spiegare più approfonditamente di che si parla, di come questa incida sul nostro libero arbitrio e di come si connetta al peccato.
Tra l’altro il dubbio che mi sorge è come identificarla per evitare che divenga una scusa, mi perdoni per la semplificazione.
La ringrazio anticipatamente per la risposta, e in generale per il servizio per svolge.
Ne approfitto per farle i più sinceri auguri per un felice tempo di avvento in vista del Santo Natale (2017).
Se non chiedo troppo le chiedo di ricordarmi nella preghiera.
Caro Leonardo,
1. in senso proprio per ignoranza s’intende la carenza di conoscenza in un soggetto che dovrebbe averla.
2. In rapporto al soggetto l’ignoranza può essere invincibile o vincibile.
Si dice invincibile quando il soggetto non riesce a comprenderla o anche perché, tentate tante vie, non giunge a nessuna conclusione.
In genere il soggetto non è consapevole di essere afflitto da ignoranza invincibile. È abbastanza sicuro delle sue deliberazioni.
3. Si dice vincibile quando il soggetto intuisce la propria ignoranza e anche il dovere di rimuoverla, ma ciò nonostante omette di fare i passi dovuti.
È questo che dal punto di vista soggettivo fa la differenza con l’ignoranza invincibile.
Nel primo caso (nella vincibile) affiora la consapevolezza della propria ignoranza, nel secondo caso no.
La colpevolezza nell’ignoranza vincibile è sempre presente, in maggiore o minore grado.
4. L’ignoranza invincibile è esente da colpa?
È necessario distinguere.
È esente da colpa quando si è fatto tutto il possibile per vincerla e liberarsene.
Ad esempio: si temeva che un determinato investimento economico avesse una destinazione immorale. Ci si è informati, sono state fornite assicurazioni ottime, ma solo in seguito ci si è accorti di essere stati ingannati.
Oppure non si è stati raggiunti dalla notizia che una festa è diventata di precetto.
5. Talvolta, però, l’ignoranza invincibile può essere colpevole “quando l’uomo poco si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine del peccato” (Gaudium et spes 16).
6. Per questo l’ignoranza invincibile ma colpevole non toglie mai completamente la responsabilità dell’atto. C’è infatti una responsabilità morale in causa.
Tra gli errori di Piretro Abelardo condannati dalla Chiesa c’è anche questo: “è priva di colpa ogni azione che sia stata fatta per ignoranza” (DS 770).
Con il ritardo accumulato nel risponderti sarei contento di contraccambiare gli auguri di buon Natale almeno per il 2018.
Non chiedi troppo se domandi di essere ricordato nella preghiera.
Per me è un dovere e anche un piacere.
Lo farò ad iniziare dalla S. Messa che tra breve celebrerò.
Ti benedico.
Padre Angelo