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Quesito
Scusami padre,
ma il battesimo per immersione lo fate anche voi? Da quello che ho visto gli si chiede se veramente ha accettato Cristo come Signore e Salvatore e se era stato o meno obbligato.
Alla fine dicono “dunque ti battezziamo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo” per immersione una volta.
Dio ti benedica, e grazie del tempo che mi dedichi.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il modo più antico di battezzare è quello dell’immersione.
San Paolo vede nel battesimo una partecipazione alla sepoltura di Cristo e alla sua risurrezione: “Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rm 6,4).
L’immersione evidentemente è più espressiva della sepoltura che l’infusione di un po’ d’acqua sul capo.
Così pure l’emersione dall’acqua rispetto alla risurrezione.
2. Il battesimo di Giovanni si faceva nel Giordano dove c’era “molta acqua” (Gv 3,23). L’annotazione della molta acqua sta significare che il battesimo avveniva per immersione.
Del funzionario della regina Candace e di Filippo si legge che “scesero tutti e due nell’acqua, Filippo e il funzionario, ed egli lo battezzò. Quando risalirono dall’acqua” (At 8,38-39). Le annotazioni scesero e risalirono fanno capire che il battesimo fu celebrato per immersione.
3. Il battezzando scendeva nell’acqua ignudo dopo essersi spogliato dei vestiti. Quando usciva dall’acqua veniva rivestito di una tunica bianca.
Il dismettere i vestiti di prima scendendo ignudi stava ad indicare la spoliazione dell’uomo vecchio e il morire al peccato.
Il venir rivestito di una tunica bianca simboleggiava in maniera molto espressiva l’uomo nuovo, reso partecipe della risurrezione di Cristo.
4. Il Catechismo della Chiesa Cattolica riconosce che il battesimo per immersione è “il modo più espressivo” (CCC 1239).
Riconosce però che “fin dall’antichità può anche essere conferito versando per tre volte l’acqua sul capo del candidato” (CCC 1239).
5. Anche San Tommaso concorda con tale affermazione: “Nell’immersione si esprime meglio l’immagine della sepoltura di Cristo, e quindi tale modo di battezzare è più comune e più lodevole. Ma negli altri modi di battezzare si ha la stessa immagine anche se in modo meno evidente; perché, in qualunque maniera si faccia l’abluzione, il corpo umano o una sua parte rimane con essa sotto l’acqua, come il corpo di Cristo rimase sotto terra” (Somma teologica, III, 66, 7, ad 2).
6. Attualmente la Chiesa cattolica lo prevede, ma non lo impone, nel battesimo dei bambini.
Nel Rito del battesimo dei bambini (nella parte introduttiva, al n. 22) si legge: “Si può legittimamente usare sia il rito di immersione, segno sacramentale che più chiaramente esprime la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo, sia il rito d’infusione”.
Nel Rito per il battesimo degli adulti si parla solo di infusione dell’acqua sul capo del catecumeno.
7. Desidero aggiungere una parola sul rito di quella chiesa protestante per cui tu hai scritto: “Alla fine dicono ” dunque ti battezziamo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo“.
Ebbene questo modo di esprimersi non è corretto.
San Tommaso dice: “Occorre piuttosto considerare che con tale forma, “Noi ti battezziamo” viene espressa l’intenzione di concorrere in più persone a conferire uno stesso battesimo. E ciò è contro la natura del ministro: l’uomo infatti non battezza se non in qualità di ministro e di vicario di Cristo; e quindi, come uno è il Cristo, così uno dev’essere il ministro che lo rappresenta. Per questo l’Apostolo dice espressamente: “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”.
Perciò l’intenzione contraria invaliderebbe il sacramento del battesimo” (Somma teologica, III,67,6).
8. Questo è il motivo per cui la Congregazione per la dottrina della fede ha affermato che il battesimo dato in forma plurale è invalido e chi avesse ricevuto il battesimo in tale modo deve essere battezzato con l’uso della forma corretta (24.6.2020).
9. Ecco il testo preciso della Congregazione per la dottrina della fede: “Risposte a quesiti proposti sulla validità del Battesimo conferito con la formula «Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»
Quesiti
Primo: È valido il Battesimo conferito con la formula: «Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»?
Secondo: Coloro per i quali è stato celebrato il Battesimo con la suddetta formula devono essere battezzati in forma assoluta?
Risposte
Al primo: Negativamente.
Al secondo: Affermativamente.
Il Sommo Pontefice Francesco, nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, in data 8 giugno 2020, ha approvato queste Risposte e ne ha ordinato la pubblicazione.
Dalla sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 24 giugno 2020, nella Solennità della Natività di san Giovanni Battista”.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo