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Un nostro visitatore ci ha presentato una serie di domande rivoltegli dà un gruppo di ragazzi.
Le domande sono in caratteri normali.
La mia risposta è in grassetto.
Carissimo padre Angelo,
ti ringrazio di cuore del tuo ministero che aiuta tutti noi a conoscere meglio la parola di Dio e il sapiente insegnamento della Chiesa.
Ti presento alcune domande emerse da alcuni ragazzi di 15 -16 anni.
Mi fido di Dio, dell’insegnamento della Chiesa e del particolare carisma dei domenicani per avere la risposta esatta.
1. Se è vero che la sessualità è un qualcosa voluto in primis da Dio, come mai con il passare del tempo si è arrivati a pensare che sia qualcosa di sporco e un argomento che è meglio evitare?
Perché è la realtà che è stata più colpita col peccato originale.
Avendo istinti e moti propri, non si lascia facilmente comandare dalla ragione, ma facilmente la trascina dove vuole.
Di fatto molte persone hanno fatto e ne fanno pessimo uso.
2. Come si fa ad avere una visione del proprio corpo meno contorta?
Bisogna ricordare l’obiettivo generale di tutta la nostra vita, anima e corpo.
Questo obiettivo è la santità.
Se questo obiettivo è presente, tutto diventa più lineare e comprensibile.
Diventa comprensibile anche il testo della Sacra Scrittura che ti allego: “Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito.
Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione.
Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito” (1 Ts 4,3-8).
3. Pensare che un soggetto si debba sentire in dovere di stare bene con il suo genere di appartenenza può essere visto come un caso in cui il corpo pone un limite all’anima?
Nei confronti della sessualità dobbiamo accettarla così com’è.
Non siamo liberi di essere maschio o femmina. Ci sono dei limiti imposti dalla natura.
Nonostante qualsiasi sforzo, il DNA rimarrà sempre un dato inconfutabile per indicare sotto il profilo biologico l’appartenenza sessuale di una persona: XX per sesso femminile, XY per il sesso maschile.
Sentirsi appartenenti ad un sesso ed essere biologicamente di un altro sesso non è una cosa normale. Questo è il minimo che si possa dire.
4. C’è una spiegazione scientifica al fenomeno dell’omosessualità?
Se per scientifica intendi indiscutibile, come è indiscutibile che 2 + 2 fanno quattro, non c’è una spiegazione scientifica.
Si formulano delle ipotesi.
Sull’indiscutibilità di tali ipotesi è necessario procedere in maniera molto cauta.
Come si può spiegare l’interesse verso degli elementi dello stesso sesso?
Col peccato originale c’è stata una corruzione nella natura.
5. Perché Dio ha messo in me questi desideri (di avere una moglie, dei figli ecc. …)?
Perché ci ha creati a sua immagine e somiglianza.
Dio è comunione di persone (la Santissima Trinità).
Creato ad immagine di Dio che è amore, l’uomo non può vivere senza amare.
Questa è la sua più profonda ed insopprimibile inclinazione.
Solo nell’amore, vale a dire nel donarsi e nel dedicarsi, solo nel vivere con qualcuno, anzi per qualcuno, trova la propria perfezione, la santità, e anche la propria gioia secondo il detto del Signore che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.
Se il fine è la vita in Dio, perché non desidero solo quello?
Sì, il fine è la vita in Dio.
Ma questo fine, che possiamo chiamare ultimo, viene raggiunto attraverso la realizzazione di molti fini intermedi.
6. Come si fa a mostrarsi nudi davanti a una persona dell’altro sesso? Pur amando quella persona non si prova imbarazzo a mostrare il proprio corpo?
Sì, si prova imbarazzo perché la sessualità tocca l’intimo nucleo della persona, la sua disposizione di fondo a donarsi in maniera vera.
Prima del peccato originale non c’era imbarazzo nella nudità perché tutto nella persona era ben subordinato e armonizzato con gli obiettivi superiori della vita (la santificazione).
Dopo il peccato originale, proprio perché la sessualità è soggetta a moti violenti e disordinati, si protegge la dignità della persona con il vestito.
7. Come si fa a capire quale è la persona giusta da sposare?
La persona giusta è quella con la quale si ha maggiore sintonia in tutto, a cominciare dalla fede.
La fede è l’aspetto più profondo e più coinvolgente della vita. Va a toccare tutti gli ambiti della vita rivelandone il giusto senso e l’orizzonte.
8. Come si fa a dimostrare davvero il proprio amore ad una persona?
Con i fatti, con la dedizione, con le premure, con la pazienza, con il rispetto.
In particolare con la castità perché l’amore casto è pieno di rispetto per la persona amata, vuole il suo autentico bene e fa attenzione a non ridurla a oggetto di pura concupiscenza, da usa e getta.
9. Ognuno può capire come è la propria anima?
Probabilmente con questa domanda mi vuoi chiedere se uno possa capire se si trova in stato di grazia.
Non lo possiamo sapere in maniera apodittica, ma secondo San Tommaso vi sono dei segni che ci fanno riconoscere di essere in stato di grazia.
Sono soprattutto i seguenti tre: il primo risulta dalla testimonianza della propria coscienza, per cui si è consapevoli di amare il Signore e di essere pronti a qualsiasi cosa pur di non offenderlo col peccato grave.
Il secondo è costituito dall’ascolto della parola di Dio e soprattutto dal metterla in pratica.
Il terzo è dato dall’interno assaporamento della divina sapienza, che avviene come una certa prelibazione della beatitudine futura. In altre parole: il godimento della presenza di Dio, della sua grazia, della sua parola, delle sue premure.
10. Se l’uomo e la donna sono stati creati per stare insieme, perché ora non tutti si trovano un compagno o una compagna?
Alcuni non cercano un compagno o una compagna perché sono presi da altri amori.
Per gli antichi greci qualcuno poteva essere preso dall’amore della sapienza.
Per noi cristiani alcuni non cercano un compagno o una compagna a motivo di un amore più grande: per stare uniti a Dio senza distrazione, e dedicarsi maggiormente a tutti, facendosi tutto a tutti.
Altri non lo cercano perché si danno al divertimento e, per un malinteso concetto di libertà, non intendono avere obblighi.
Altri infine a motivo del loro carattere difficile.
11. Perché alcune persone rinunciano a tutto pur di stare con Dio? Come le suore di clausura.
Perché hanno trovato un amore più grande, quell’amore al quale sono finalizzati tutti gli amori di questo mondo.
Allora non per egoismo, ma per una dedizione maggiore a Dio e al prossimo, cioè per un amore più grande, rinunciano ad essere solo di uno o di un altro.
12. Se le suore amano Gesù e Dio, il Don ama Maria?
Il Don ama la Chiesa (le anime), che diventa la sua sposa. Ad essa si dedica e per essa vive.
Oppure: ama Gesù Cristo, lo Sposo della sua anima.
13. Perché dobbiamo riprodurci?
Con una frase fatta, ma che ha pure il suo significato, si potrebbe dire: per la conservazione del genere umano.
Tuttavia questa motivazione potrebbe sembrare opportunista o utilitarista
Quando si tratta di una persona si giunge ad una motivazione più alta: perché è un bene che esista, perché merita che esista.
Non è quello che ognuno di voi può dire sia di se stesso sia di tutti quanti gli altri del gruppo? Per ognuno di voi e per tutti è un bene che esistiate. Anzi, merita che esistiate
Ti ringrazio ancora del tuo ministero e ti assicuro la mia preghiera
In Gesù e Maria.
Io ringrazio te per la fiducia.
Assicuro per te e per i ragazzi che ti hanno rivolto le domande che mi hai presentato il mio cordiale ricordo durante la celebrazione della Santa messa e nella preghiera.
Vi benedico. Padre Angelo