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Caro Padre Angelo,
torno a scriverle dopo un po’ di tempo per farle una breve domanda. Nell’omelia di stamattina, il sacerdote ha sottolineato l’importanza del segno della croce e ci ha mostrato come farlo bene. Ci ha detto di farlo unendo il pollice, l’indice e il medio della mano destra per tenere bene a mente la Santissima Trinità. Io però sapevo che sono gli ortodossi e i cattolici orientali a tenere le dita unite in questo modo, mentre i cattolici “occidentali” tengono le cinque dita distese in memoria delle piaghe di Cristo. È così? Oppure devo seguire le indicazioni di questo prete?
La ringrazio per la risposta e la saluto cordialmente.
Carissimo,
1. non c’è nulla di stabilito in proposito.
Ecco come dono andate le cose nel corso del tempo.
Tertulliano, autore cristiano del II secolo, ricorda che i cristiani facevano il segno di croce assai di frequente: nell’entrare e nell’uscire di casa, nel vestirsi, nell’andare alle terme, a tavola, al momento di accendere le lampade.
Questo segno di croce si faceva sulla fronte: “frontem crucis signaculo tenimuns” (De corona militis, c. 3).
Anche Origene e San Cipriano attestano il medesimo modo di fare.
2. Nel martirologio romano si legge al 12 gennaio di San Saturo il quale in Acaia passando davanti ad un idolo emise un soffio, si segnò col segno della croce e l’idolo subito andò in frantumi. Per tal motivo fu decapitato”.
Nel secolo quarto San Cirillo di Gerusalemme dice che i cristiani non solo segnano la loro fronte, ma ogni cosa; il pane che mangiano, le coppe dalle quali bevono (Catech. XIII, 36).
Giuliano l’apostata, che pure, al dire di Teodoreto, istintivamente si segnava nei momenti di pericolo, accusava i cristiani di far consistere tutta la religione nel fischiare contro gli dei e nel farsi la croce sulla fronte.
3. Si parla in questi documenti di un segno fatto sulla persona o sulle cose, ma non siamo ancora in presenza del grande segno di croce fatto sul corpo.
Un primo cenno di un segno di croce fatto sul petto lo troviamo nel IV secolo in Prudenzio (Liber Cathemerinon, VI), ma anche qui si tratta di un segno tracciato con brevi tratti uguale a quello praticato sulla fronte.
Gaudenzio di Brescia (IV secolo) parla di un triplice segno sul cuore, sulle labbra e sulla fronte (De lectura evangelii), ed è questa la pratica che giungerà fino a noi inalterata per l’annunzio del vangelo nella Messa.
Tale segno piccolo di croce veniva fatto con un solo dito e probabilmente col pollice in forma di tau.
Con il solo pollice si benedicevano nel sec. IV e V anche oggetti distanti dalla persona.
4. Sembra che dalla lotta contro i monoteliti (eretici che affermavano esserci in Cristo solo la volontà divina perché la volontà umana avrebbe potuto ribellarsi ad essa) abbia avuto origine la consuetudine di usare due o tre dita. E questo avrebbe comportato la necessità di fare un segno di croce di proporzioni maggiori.
Nel secolo VIII in oriente si era diffusa una pratica non molto dissimile dal gran segno in uso attualmente.
In occidente troviamo ancora nel secolo XIII chi dice (ad es. Luca di Tuy) che il segno di croce viene fatto sulla faccia in questo modo: “solleva le tre dita distese all’altezza della fronte dicendo in nomine Patris, le abbassa poi fino al mento dicendo et Filii, le porta quindi alla sinistra dicendo et Spiritus Sancti ed infine alla destra dicendo Amen” (De altera vita, II, 15).
Abbiamo tuttavia un documento inglese del secolo XII nel quale si accenna ad un segno che giunge sino al petto, fatto sempre con tre dita.
5. Quando quest’ultima consuetudine prese il sopravvento si originò la questione se si dovesse portare la mano dalla sinistra alla destra o viceversa, come tuttora fanno gli ortodossi.
6. Numerosi catechismi spagnoli dal secolo XIV in poi insegnavano a fare il segno di croce con le sole due dita della mano destra, mentre la mano si portava al ventre anziché al petto.
7. Nel catechismo di Pio X c’era una domanda e una risposta proprio sul segno della croce.
Eccola:
“33. Come si fa il segno della Croce?
Il segno della Croce si fa portando la mano destra alla fronte, e dicendo: Nel nome del Padre; poi al petto, dicendo: e del Figlio; quindi alla spalla sinistra e alla destra, dicendo: e dello Spirito Santo; e si termina con le parole Amen”.
8. Altre spiegazioni sono di carattere devozionistico sulle quali la Chiesa non ha pronunciato nessuna parola.
Sicché la spiegazione che hai sentito dal tuo sacerdote è interessante, ma non vincolante.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo