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Quesito

Caro Padre Angelo,
le vorrei chiedere prima di tutto come sta. La informo che il peccato impuro che, quando le avevo scritto la prima volta, mi tediava tanto, grazie al prezioso aiuto divino e ai suoi consigli, mi ha lasciato ormai da diversi mesi, per questo motivo mi sento molto meglio. Adesso, invece, vorrei chiederle una sua opinione su un altro tema, cioè l’omosessualità. Ho scoperto da relativamente poco di essere omosessuale e allo stesso tempo sono cattolico e non rinuncerò ovviamente alla mia fede. Per questo, le chiedo che cosa lei pensa a riguardo. Io trovo che posso essere cristiano e ricevere la Comunione indipendentemente dal mio orientamento sessuale, siamo tutti uguali anche davanti a Dio in fondo. Secondo lei, una persona può essere cattolica anche vivendo la propria sessualità in modo diverso, senza procreare?
La ringrazio.
Emanuele


Risposta del sacerdote

Caro Emanuele,
1. sono contento della vittoria che hai riportato sull’autoerotismo.
Scrivi che ti senti “molto meglio”.
Come potrebbe essere diversamente quando Dio stesso per bocca di Mosè ha detto: “Abbiate cura perciò di fare come il Signore, vostro Dio, vi ha comandato. Non deviate né a destra né a sinistra; camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore, vostro Dio, vi ha prescritto, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nella terra di cui avrete il possesso” (Dt 5,32-33).

2. A ragione il Concilio Vaticano II afferma che sotto l’esperienza del peccato “l’uomo si trova diviso in se stesso” e “si sente come incatenato” (Gaudium et spes, 13).
Il peccato è, del resto, una diminuzione per l’uomo stesso, in quanto gli impedisce di conseguire la propria pienezza” (Ib.).

3. Mi dici che hai scoperto recentemente di avere inclinazioni omosessuali.
Mi dici anche che sei cattolico e che non rinuncerai ovviamente alla tua fede.
Ebbene, avere inclinazioni omosessuali non è incompatibile con la vocazione alla santità, e cioè alla felicità vera.
E a questo proposito ti esorto a mantenere sempre vivo l’obiettivo al quale il Signore chiama tutti gli uomini.
È un obiettivo di ordine soprannaturale che invita a vivere con Gesù, in Gesù e per Gesù.

4. Vivere con Gesù, in Gesù e per Gesù.
È l’amicizia più bella, più profonda e più duratura che si possa sperimentare.
Gesù è un amico non sta soltanto accanto, ma dentro il cuore di chi vive in grazia.
Ecco che cosa profeticamente dice la Sacra Scrittura a proposito di Lui: “La sua compagnia non dà amarezza, né dolore il vivere con lui, ma contentezza e gioia” (Sap 8,16).

5. Vivrai da amico di Cristo se osserverai i suoi comandamenti, quei comandamenti che ti vogliono togliere solo il male e darti felicità piena.
Dice Gesù: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (Gv 14,21).
Se farai così e vivrai in grazia, ti sentirai invaso dalla presenza e dall’amore di Dio Padre.
Ugualmente sentirai palpitante la presenza di Gesù dentro il cuore, soprattutto nella Santa Comunione.
E potrai toccare con mano la fedeltà alla sua promessa: “anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (Gv 14,21).

5. A proposito della Comunione, ne approfitto per farti conoscere l’esperienza provata da un bambino morto qualche anno fa (20 luglio 2010) a 9 anni a causa di un brutto male.
Si tratta di un bambino (Manuel Foderà) che nelle sue sofferenze ha ricevuto molte grazie e illuminazioni dal Signore. Non mi meraviglierei che il Signore ben presto lo metta sopra il moggio per illuminare tutti quelli che sono nella casa.
Aveva scritto al suo Vescovo: “Vescovo, per favore, puoi dire ai tuoi sacerdoti di abituare tutti ad almeno cinque minuti di silenzio per poter parlare e ascoltare Gesù nel proprio cuore?
Pensa all’ultima persona che fa la Comunione, non ha neppure il tempo di dire "ciao" a Gesù!”.

6. Successivamente scrive per tutti: “Il mio caro amico Gesù Eucarestia.
Carissimi amici, vi voglio parlare di come Gesù è presente nell’Eucarestia.
Sapete: Lui vi vuole tanto bene e si fa sentire e vedere nella santa
Comunione.
Non ci credete? Provate a concentrarvi, senza distrarvi. Chiudete gli occhi, pregate e parlate perché Gesù vi ascolterà e parlerà al vostro cuore.
Non aprite subito gli occhi perché questa comunicazione si interrompe e non torna mai più!
Imparate a stare in silenzio e qualche cosa di meraviglioso succederà perché quando lui entra diventa una BOMBA DI GRAZIA che vi fa sentire protetti e al sicuro.
Rimanete in compagnia con lui.
Questo è il momento più bello perché nella Comunione lui vi dà la sua santa benedizione.
Se state male, Liti vi darà la forza di sopportare ogni sofferenza.
Se siete tristi, vi darà la forza di sorridere.
Se siete annoiati, Lui vi darà la sua gioia.
Se siete pieni di rabbia e nervosi, Lui vi darà la forza di calmarvi. Tutto questo potrà accadere solo se avrete fiducia in lui perché lui vi ama molto più di quanto voi lo possiate
amare!
Con affetto,
Manuel.
21 febbraio 2010”.

7. Come vedi, vale la pena rinunciare al peccato per vivere esperienze come queste.
Chi vive secondo la carne non capisce queste cose e le ritiene una follia, come dice San Paolo: “esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito” (1 Cor 2,14).

8. Pertanto mantieniti puro per godere sempre di quell’Amico, la cui presenza “non dà amarezza, né dolore il vivere con lui, ma contentezza e gioia”.
È una compagnia che è incompatibile col peccato.

Penso che avrai capito appieno il messaggio che ti ho voluto comunicare.
Ti accompagno con la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo