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Quesito
Caro Padre Angelo,
provo ad esporle il mio quesito. L’altra sera con un gruppo di amici, tutti più o meno appartenenti o simpatizzanti del "rinnovamento nello Spirito Santo", mentre si parlava di Fede e questioni di Fede gli animi si sono accesi quando ho sollevato una serie di critiche contro il modo di vivere la Liturgia del movimento. Lo spunto è nato da una Celebrazione Eucaristica di qualche giorno prima che mi aveva molto turbato. Le confesso che già da tempo non vedo di buon occhio i vari movimenti, per tante ragioni, soprattutto per una questione Liturgica più che di spiritualità. Intendo dire che nei momenti di preghiera ognuno può vivere quei momenti "come vuole", seguendo la spiritualità del gruppo… Ma la Liturgia è ben altra cosa. A nulla sono valse le mie argomentazioni e poi la situazione si è infiammata per una serie di problemi di "comunicazione". Nella fattispecie, le mie critiche erano su due momenti della Santa Messa. Il primo, all’inizio della Santa Messa, subito prima della Liturgia Penitenziale è stato "intonato" un canto di invocazione allo Spirito Santo… e fosse solo questo… il Sacerdote si è inginocchiato e i fedeli laici gli hanno imposto le mani invocando su di lui lo Spirito Santo. Dopo di questo la Messa è continuata con la Liturgia Penitenziale. La mia reazione interiore è stata davvero forte… di disappunto. Altro momento a mio avviso dissacrante è stato al momento dell’offertorio quando invece delle preghiere della Chiesa i laici hanno spontaneamente elevato a piacere le proprie preghiere. Inutile poi aggiungere tante altre cose… Battiti di mani, pellegrinaggi per scambiarsi il segno della pace, braccia aperte durante il Padre nostro, gioia e allegria per tutta la Santa Messa (se gioia deve esserci, e deve esserci, è dopo aver ricevuto il Corpo di Cristo… fino a quel momento la Santa Messa dovrebbe essere una salita al calvario interiore di contemplazione del Sacrificio di Cristo e di unione al Suo, del nostro… altro che gioia). Innanzitutto le chiedo di correggermi se sono in errore nei miei disappunti ed eventualmente come ci si può approcciare, nei discorsi, quando l’appartenenza ad un gruppo è vissuta in modo quasi idolatra (cioè incurante delle disposizioni della Chiesa). Come si può far capire che una Santa Messa che si riempie di attrattiva, folklore è una Messa che perde molta della Sua Azione Mistica (a mio avviso). La ringrazio per il suo tempo e in anticipo per la sua risposta.
Dio la Benedica.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ci sono diverse osservazioni giuste nella tua mail, sebbene alcune cose minori che tu riprovi siano consentite dai riti liturgici.
Ma il punto centrale, secondo me, è questo: se tu avessi chiesto ai tuoi amici che cosa è la Messa probabilmente non ti avrebbero dato la risposta giusta.
2. La risposta giusta è quella ricordata dallo Spirito Santo per bocca di Paolo: “è il memoriale (e cioè il rendere attuale, presente) della morte del Signore” (1 Cor 11,26).
3. Forse alcuni dei tuoi amici durante quella celebrazione a tutto avranno pensato fuori che al sacrificio di Cristo.
Sicché quanto vi è di mistico (e cioè di nascosto) nella Messa non è stato svelato e non è stato vissuto. Di qui la tua legittima irritazione.
4. Quello che vi è di nascosto (mistico significa nascosto) nella Messa è proprio questo: il memoriale della morte del Signore.
5. Ciò non toglie che le celebrazioni debbano avere tonalità diverse.
Ci sono ad esempio Messe esequiali (da morto). E anche queste possono assumere tratti diversi in base al soggetto defunto, alle circostante della sua morte, alle letture e ai canti.
Vi saranno allora celebrazioni intonate al dolore, oppure alla speranza, oppure anche a una certa pregustazione della beatitudine del Paradiso. Molto dipende dalle circostanze.
6. Ugualmente vi possono essere Messe celebrate in occasione di una festa.
Evidentemente queste saranno intonate alla gioia. Ma sempre nella consapevolezza che la fonte di questa gioia è il sacrificio di Cristo di cui in quel momento si celebra il memoriale.
7. Oppure possono essere Messe di invocazione dello Spirito Santo e dei suoi benefici.
Ma anche queste Messe devono mettere in risalto che il Dono dello Spirito Santo ci viene dato in virtù del sacrificio di Cristo di cui in quel momento si celebra il memoriale.
E la stessa cosa si potrebbe ripetere per ogni tipo di Messa.
8. Pertanto ciò che è centrale, e cioè il memoriale della morte del Signore, deve sempre emergere su tutto il resto che rispetto a questo è contorno.
Anche Padre Pio ha celebrato Messe diverse: normali, di festa, di suffragio. Ma la consacrazione è stata sempre vissuta nella compenetrazione di essere reso contemporaneo di quanto è avvenuto sul Calvario.
E al sacrificio di Cristo univa sempre il suo sacrificio, l’immolazione di se stesso.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo