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Quesito

Caro Padre Angelo,
ho difficoltà a discernere tra senso di colpa e scrupolo; ho la tendenza a sentirmi molto spesso in colpa, pensando male di me nonostante mi renda conto che le mie intenzioni non erano negative. Potrebbe darmi un consiglio? Grazie
Buona giornata


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. è sbagliato sia il senso di colpa sia lo scrupolo.
Il primo non ci perdona, il secondo ci fa sentire peccatori anche quando non lo siamo.
Ben diverso è il senso del peccato, nel cui orizzonte vediamo Cristo che prende su di sé i nostri peccati e li espia col suo sangue.
Certamente ci dispiace di offendere e di aver offeso il Signore.
Ma quando si ha il senso del peccato non ci si dispera perché sappiamo che la misericordia di Dio permette i peccati solo per condannarli a servire un bene più grande. E noi dobbiamo industriarci per riuscire ad ottenere questo bene più grande.

2. Mi dici che pensi male di te anche se le tue intenzioni non sono cattive.
A questo proposito debbo dirti che non bastano le buone intenzioni.
Devi sempre agire anzitutto in modo che la tua azione sia buona in se stessa e possa rendere gloria Dio.
Dopo aver appurato che l’azione sia buona in se stessa, devi prestare attenzione alle tue intenzioni: che siano sempre buone.
E dopo aver fatto questo, devi badare che anche le circostanze delle tue azioni siano buone. San Paolo ci insegna che tutto può essere lecito, ma non sempre tutto è conveniente. È necessario tenere presente la sensibilità altrui, le circostanze di tempo, di luogo e via dicendo.

3. Se vuoi un’indicazione per vivere più serena tieni sempre vicina a te la presenza di Maria.
Quando Giosuè fece passare il popolo d’Israele attraverso il Giordano, che in quel periodo era gonfio d’acque, per ordine di Dio fece portare l’arca dell’Alleanza (prefigurazione di Maria) dai sacerdoti. Appena questi posarono la pianta dei piedi sulle acque del Giordano, queste si divisero e il popolo poté passare all’asciutto.
Allora stai anche tu in continua presenza di Maria, che ti libera da ogni inutile apprensione. Affida le tue azioni e le tue parole a Lei. È la causa della nostra letizia, come diciamo nelle Litanie.

Ti ringrazio, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo