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Quesito

Caro padre Angelo,
… Per quanto riguarda la mia vita spirituale non va malissimo, ma non posso dire che vada bene. Ho avuto ancora molti bei segnali dal Signore, ma basta poco a farmi ricadere in una certa trascuratezza per le cose spirituali…. In concreto, prego quasi tutti i giorni, ma non rispetto mai del tutto il programma che faccio. Saltuariamente leggo Filotea e altrettanto saltuariamente  medito la Parola di Dio. Non ho una direzione ben precisa nella formazione più strettamente culturale. Avrei bisogno forse di capire meglio a quali ambiti dare importanza, a quali testi fare riferimento (encicliche? CCC? CdA? udienze del mercoledì?)-
I peccati che commetto sono quasi sempre gli stessi. La masturbazione è come un cancro che mi divora.
Ecco un quadro sintetico della mia situazione attuale.
“Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3,15b-16).
Mi scuotono un pochino queste parole. Ma la mia anima è ancora troppo narcotizzata dalle immagini che ho visto questa sera e dall’ effetto (purtroppo) rilassante della masturbazione.
Le chiederei di darmi uno scrollone. Ho bisogno di svegliarmi.
Aspetto una sua risposta…
Grazie di tutto
Danilo


Risposta del sacerdote

Caro Danilo,
1. scrivi: “Ma la mia anima è ancora troppo narcotizzata dalle immagini che ho visto questa sera e dall’effetto (purtroppo) rilassante della masturbazione”.
Le espressioni usate descrivono al vivo le tue sensazioni interiori: ti senti come drogato (narcotizzato) da immagini impure.
Il mio occhio ha depredato la mia anima” (Lam 3,51).
Non è solo depredata, ma è resa serva e, peggio ancora, schiava del demonio.
Quello che inizialmente ti pare un atto di libertà, di emancipazione dalla legge di Dio si trasforma in breve nella peggiore schiavitù.

2. Quello che chiami effetto rilassante della masturbazione è in realtà l’effetto paralizzante e micidiale della masturbazione.
Per uno come te, che almeno di tanto in tanto vive l’esperienza dell’unione con Dio, lo gusta, lo possiede interiormente, la masturbazione ha un effetto paralizzante e micidiale.
Chi non sa che a che cosa corrisponda quello che si legge nel testo Sacro: “Gustate e vedete come è buono il Signore” (Sal 34,9), per chi questo gusto non l’ha mai provato e non sa neanche a che cosa possa assomigliare, le espressioni me usate possono risultare incomprensibili e dure.
Gli manca quell’esperienza fondamentale che è imprescindibile per poter discernere tra bene e male non tanto nell’ordine della natura, ma nell’ordine della grazia. Gli manca un criterio in più, più alto, che per ora gli rimane nascosto.

3. Ma tu quell’esperienza l’hai fatta.
Per questo mi domando: “ut quid perditio haec?” (Perché questo spreco? Mt 26,8) applicando alla tua situazione l’indignazione di alcuni per quello che loro appariva una spreco nei confronti del Signore.
Ma per la tua vita si tratta di un autentico spreco, anzi di una esperienza di malattia grave tanto che dici: “La masturbazione è come un cancro che mi divora”.

4. Da questo cancro si può guarire.
Che cosa devi fare?
Devi imparare ad amare Gesù Cristo nelle singole azioni della tua vita.
Questo non significa che in ogni momento devi avere materialmente il pensiero di Cristo. Sarebbe impossibile. Né è richiesto.
Si chiede invece che tu per amore del Signore sappia dirigere la tua vita secondo le sue vie.

5. Domani celebriamo la festa del Corpus Domini.
Sentiremo il Vangelo della moltiplicazione dei pani, della gente che si è saziata.
Anche tu saziati ogni giorno del Signore.
Perché non programmare l’Eucaristia quotidiana?
E terminata la Messa prevedere le varie azioni e contingenze in cui si troverà la tua vita per il nuovo giorno che si apre?
Perché non prevedere dopo la Comunione i momenti in cui sarai più soggetto alla tentazione?
Perché non decidere insieme con il Signore il da farsi in previsione di quei momenti?

Chi va in battaglia questo calcolo lo fa.
Anche tu sei in battaglia quotidiana.
Perché non calcolare insieme con Cristo?

Quello che ti dico è tutto qui. Ma credo di essere andato alla radice, a quella radice che permette di uscir fuori vittoriosi e sempre contenti.
Mi auguro che tu possa passare presto alla determinazione dell’Eucaristia quotidiana. Il Signore ne sarebbe contento, Lui che ha deciso di stare con noi nel sacramento per essere la forza dei deboli.

Ti assicuro la mia preghiera.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo