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Quesito

Padre Angelo,
se con il battesimo siamo rigenerati a vita nuova, diventiamo uomo nuovo.
Ci rimane però la concupiscenza, cioè inclinazione al male. È naturale che l’uomo pecchi in continuazione?
Cadere sempre nello stesso peccato è normale? (cattivi pensieri, soprattutto quelli della carne)
Grazie per la sua risposta 


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. Sì, il battesimo fa diventare nuova creatura, come dice San Paolo (2 Cor 5,17).
Con la spogliazione dell’uomo vecchio, vengono rimessi tutti i peccati.
Si riceve infatti un germe di vita divina che rende partecipi della natura di Dio che fa diventare per adozione o per grazia ciò che Cristo è per natura e cioè figli di Dio.

2. Tuttavia il battezzato porta con sé le conseguenze del peccato originale. Tra queste vi è anche l’inclinazione al peccato.
Tale inclinazione è un disordine, ma non è un peccato. È conseguenza del peccato, inclina al peccato, ma non è in se stessa un peccato.

3. Secondo i protestanti invece avviene una corruzione totale della natura umana per cui il peccato rimane anche dopo il battesimo. Può essere perdonato, ma non sradicato. 

4.   La fede cattolica insegna che con la grazia viene rimesso il peccato, ma rimane l’inclinazione al male, chiamata concupiscenza.
Viene lasciata per il combattimento, per la lotta. 
E certamente il merito di chi vince perché ha lottato è più grande di quello di chi non ha lottato.

5. Il Catechismo della Chiesa Cattolica riporta a questo punto un’affermazione del concilio di Trento il quale dice che “l’inclinazione al peccato viene lasciata per il combattimento e non può nuocere a quelli che non vi acconsentono e che vi si oppongono virilmente con la grazia di Gesù Cristo” (CCC 1264; DS 1515). 
San Paolo ricorda che “non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole” (2 Tm 2,5). Ai tempi di San Paolo se qualcuno derogava dalle regole del gioco non soltanto veniva squalificato, ma era condannato a pagare una ammenda.

6. Sicché non è vero che la vita cristiana debba essere un susseguirsi di cadute.
Anzi siamo chiamati a progredire di vittoria in vittoria secondo quanto dice San Paolo: “E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore” (2 Cor 3,18).

7. È per questo che San Tommaso ha affermato che il più piccolo grado di grazia, vale a dire il piccolo atto di amore di Dio, è sufficiente a resistere a qualunque concupiscenza. Vale a dire che possiede un’energia più potente di qualunque tentazione o concupiscenza.
Ecco le sue testuali parole: “Perché, la più piccola grazia basta per resistere a qualunque concupiscenza e per evitare ogni peccato mortale che si commette trasgredendo i comandamenti della legge: infatti un minimo di carità basta ad amare Dio più di quanto la cupidigia non ami «migliaia di pezzi d’oro e d’argento» (Sal 118,72)” (Somma teologica, III, 70, 4).
E ancora: “Perché la grazia anche se minima è capace di resistere a qualunque concupiscenza e di meritare la vita eterna” (Somma teologica, III, 62, 3, ad 6).

Ti auguro pertanto di “capace di resistere a qualunque concupiscenza e di meritare la vita eterna” per essere di giorno in giorno trasfigurato nella gloria che hai ricevuto in germe nel giorno del battesimo.
Per questo ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo