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Quesito

Caro padre,
anche se credo fortemente ai valori che mi hanno fatto venire la persona che sono, quali la famiglia, un figlio, e credo ai valori cristiani quali il matrimonio e l’indissolubilità del matrimonio, la vita è sempre pronta a sferrarci un colpo basso, e in un attimo ti ritrovi in un’altra dimensione, sì, perché mia moglie già da due anni e mezzo ha deciso di intraprendere un’altra strada.
Appunto perché credo all’indissolubilità del matrimonio ho deciso di non riposarmi mai più e di non aver più nessuna donna, e sto cercando dentro il mio cuore la forza per perdonare, perché so che mi rende libero e trasmetto serenità, pace e amore.
Vivo con fede e speranza questo mio periodo difficile, soprattutto per mio figlio ma, parlando con un sacerdote, mi ha detto che sono giovane e di valutare l’idea di aver un’altra storia.
Ora mi ha veramente confuso…. Ma non è adulterio questo??? Perché mi ha detto questo? Io cerco di rispondere il più possibile con amore in questa mia storia… Cosa ne pensa lei?
Per me i valori cristiani sono indispensabili, e per niente al mondo vorrei privarmi sacramenti sacri che mi hanno portato a essere ciò che sono.
Grazie ancora Padre buona giornata.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. solo oggi sono giunto alla tua mail. Me ne dispiace tantissimo.
Mi spiace anche per l’infedeltà di tua moglie al patto nuziale.
Comprendo la tua sofferenza e per questo ti prometto di esserti vicino con la preghiera.

2. Non riesco a comprendere come mai il sacerdote di cui mi accenni ti abbia parlato in quel modo.
Forse voleva dire di verificare l’eventualità di una nullità del matrimonio che hai celebrato. Nel qual caso avresti potuto iniziare una nuova storia.

3. Se invece ti ha parlato proprio nei termini che tu mi hai riferito, bisogna dire che è totalmente fuori strada.
Tanto più che tu hai intenzione di portare avanti la tua croce con fede e con speranza, soprattutto per tuo figlio.

4. Se il matrimonio che hai celebrato è valido, iniziare una storia con un’altra donna equivale ad adulterio.
Questo è l’insegnamento lasciatoci da Nostro Signore: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio” (Mc 10,11-12).
La stessa cosa ovviamente vale per la donna che abbandona il marito e per il marito abbandonato che inizia una storia con un’altra.

5. Questo insegnamento sembra incomprensibile da un punto di vista umano.
La cosa più sensata sembrerebbe proprio quella di seguire il modo di pensare comune, quello del mondo. Nel nostro caso, quello che ti avrebbe suggerito il prete.

6. Ma il matrimonio che tu hai celebrato è un sacramento.
Sacramento significa segno sacro.
Che significa celebrare il segno sacro del matrimonio?
Ecco: quando ti sei sposato, davanti a tutti hai inteso essere per tua moglie il segno visibile, sensibile, tangibile dell’amore instancabile e sempre fedele di Dio per l’uomo e di Gesù Cristo per la Chiesa.
E ti sei impegnato a perseguire questa strada insieme a tua moglie tendendo alla santità alla quale Dio vi ha chiamato.

7. Tua moglie purtroppo è venuta meno al patto sancito davanti al Signore.
Tu che cosa sei chiamare a fare in questo momento?
Sei chiamato ad essere segno dell’amore instancabile e sempre fedele di Dio per l’uomo e di Gesù Cristo per la Chiesa.
Tu hai scelto questa strada, anche per il bene di tuo figlio perché la sua crescita sia meno traumatica a motivo dell’assenza della madre e anche perché in te trovi un padre esemplare nella sua vita cristiana.
Il Signore te ne renderà merito.

8. Tua moglie vedrà, volente o nolente, che tu sei rimasto fedele al patto.
Tacitamente e con l’esemplarità del tuo comportamento le ricorderai giorno e notte il patto al quale è venuta meno.
Di questo, e delle sofferenze e dell’umiliazione che vi ha inferto, dovrà risponderne quando alle soglie dell’eternità dovrà comparire davanti al tribunale di Cristo.
C’è da sperare che rientri in se stessa e rimedi agli errori fatti.
Da parte tua, prega per lei perché si salvi e continua a perdonare.

9. Nello stesso tempo ricordati di quello sposalizio che hai celebrato con Cristo nel giorno del Battesimo e di cui il matrimonio con tua moglie è segno sacro e costante richiamo.
Gesù è il primo e insostituibile sposo della tua anima.
Nessuno è in grado di saziarti interiormente come ti sazia Lui se gli stai unito nella vita di grazia, nella partecipazione ai sacramenti, nella preghiera e nella meditazione.

10. Nessuno ci può dare quello che ci dà Lui: ci sazia dell’abbondanza della sua casa e ci disseta al torrente delle sue delizie” (cfr. Sal 36,9).
Quando si è fortemente uniti al Signore “l’amore dello Spirito Santo fa irruzione nell’anima come un torrente impetuoso, perché la sua volontà è così efficace che nessuno può resistergli; non si trattiene un torrente.
Gli uomini spirituali sono inebriati di delizie perché tengono la loro bocca aderente alla sorgente della vita” (San Tommaso, Commento al Salmo 36,9).
Il Signore, nell’abbandono di tua moglie, ti chiama ad essere un uomo spirituale che tiene la bocca aderente alla sorgente della vita, alla beatitudine del Paradiso.
Queste sorgenti le trovi nei Sacramenti e principalmente nell’Eucaristia dove il Signore ti chiama a posare la tua testa sul suo petto come è avvenuto per San Giovanni nell’ultima cena.
Fai bene a preferire i Sacramenti a qualsiasi altra realtà.
Il Signore, attraverso quello che è successo nel tuo matrimonio, ti chiama ad una santità ancora più grande per riversare nella tua anima consolazioni e grazie sconosciute agli occhi altrui.
Forse avrai già iniziato a farne esperienza.

Mentre rinnovo la promessa della preghiera per te, per tuo figlio e anche per colei che rimane per sempre tua moglie (e per questo non può esserlo di nessun altro anche qualora si sposasse civilmente), ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo