Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Gentilissimo P Angelo
Sono Alessio e vivo a Roma

Caro Alessio,
metto la risposta in grassetto in calce a tutte le relative domande.

Gradirei rivolgerle alcuni quesiti intorno alla comunione dei santi, suffragi e  intenzioni di preghiera:
1 –  la devozione ai Santi (orazioni, novene, offerte di Messe etc.) può far sperare che, oltre agli aiuti spirituali impetrati in questa vita, si potrà avere in Paradiso una loro più stretta amicizia ed un incremento di gioia versata, per così dire, dalle loro mani? (per inciso vorrei testimoniare con gioia che, dopo aver offerto una S. Comunione ai Santi Domenico e Caterina per una migliore devozione al SS Rosario, ho scoperto “ casualmente” il vostro eccellente sito).

È giusto pensare che le amicizie strette con i santi continuino in un rapporto personale più forte anche nella vita futura.
Questo succede certamente per coloro che entrano in una famiglia religiosa. Hanno un loro Padre fondatore, hanno dei fratelli e delle sorelle Santi… Perché queste relazioni, che sono buone e sante, non dovrebbe permanere anche in cielo?
Infatti tutto quanto viene compiuto in grazia rimane eternamente nell’accettazione di Dio.

2 – se quando due o tre si accordano per una intenzione di preghiera, Gesù è presente in mezzo a loro, sarebbe possibile accordarsi, con apposita preghiera, con il proprio angelo custode e/o con santi e beati, con cui si è in amicizia, per una data intenzione? La promessa del Signore sarebbe ugualmente mantenuta?

Estendere la promessa fatta dal Signore ai santi del cielo è un’interpretazione scorretta.
Gesù infatti ha detto: “In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà” (Mt 18,19).
Accordarsi sulla terra significa invogliare altri a diventare più buoni, a dare il perdono, a farsi dei meriti.

3 – ho da tempo l’abitudine di presentare mentalmente a Dio, in occasione del ricordo dei defunti che fa il sacerdote dopo la consacrazione nella S. Messa festiva, i nomi dei defunti che porto nel cuore: il suffragio impetrato potrebbe avere la stessa efficacia, in termini di sconto di pena purgatoriale, di una Messa fatta celebrare appositamente per loro?

No, non ha stessa efficacia per un doppio motivo.
Il primo è legato all’intenzione del sacerdote, ministro del Signore. Come ha potestà sul sacrificio del Signore, così anche sui suoi meriti.
In secondo luogo perché quando si fa celebrare una Messa si dà un’offerta al sacerdote in modo tale che la nostra partecipazione al sacrificio di Cristo non è solo spirituale (che talvolta non coinvolge in nulla), ma concreta e materiale.

4 –  che valore potrebbe avere l’intenzione di offrire, a suffragio delle anime, tutte le sante Messe del giorno celebrate nel mondo (come raccomandato da un santo sacerdote), in paragone alla ordinaria richiesta di celebrazione di messe perpetue per defunti?

La motivazione è quella che ti ho appena riportato nella seconda parte dell’ultima risposta. Nelle Messe perpetue si partecipa al sacrificio di Cristo con un sacrificio materiale e personale.

5 – secondo una promessa di Padre Pio che avrebbe assistito coloro che avrebbero recitato il Rosario e fatto celebrare messe secondo le sue intenzioni, pensa che si possa ottemperare alla sua richiesta se decido di offrire, per tutte le intenzioni del santo, la Messa domenicale o una S. Comunione?

Far celebrare la Messa, come ti ho detto e a parità di devozione da parte del soggetto, ha più valore che offrirla da se stessi.

6 – se un cristiano che fa parte di una pia associazione, per la quale vengono fatte celebrare in un santuario Messe perpetue, ha fatto il noto “atto eroico” a beneficio delle anime purganti, i frutti di tali Messe, oltre ad applicarsi a se medesimo in quanto membro del gruppo, si applicano “automaticamente” e in perpetuo anche alle anime purganti, in virtù di quell’atto?

Sì. Tuttavia va ricordato che le nostre preghiere e soprattutto le Messe celebrate per una intenzione non sono esclusive, ma vanno sempre a beneficio di tutti e per loro particolari intenzioni.
Inoltre va ricordata la diversità, quanto all’efficacia, tra l’intenzione del sacerdote e l’intenzione messa dal fedele.

 

Per finire voglio ancora approfittare della sua bontà e pazienza con un’ultima domanda: se due familiari o amici si accordano per pregare il Rosario quotidiano, ma in orari diversi e magari in luogo diverso (chi sta a casa, chi lavora o è in viaggio etc.) beneficiano lo stesso dell’indulgenza plenaria che si concede a coloro che recitano il Rosario in famiglia o gruppo?

No, perché la presenza materiale degli altri aiuta la nostra preghiera.
Del resto la volontà del legislatore è chiara su questo punto: pone la condizione della recita in famiglia, non della recita tra i familiari, anche  distanza.

Per la precisione poi: non si prega il Rosario, ma si prega con il Rosario.
Sono oggetto delle nostre preghiere Dio e i Santi, non le tecniche o i modi di preghiera.

Mi perdoni la lunghezza della mail ma ne sentivo la necessità per fini “operativi”.
La ringrazio anticipatamente e la voglio ricordare nelle mie preghiere per la sua santa e benefica missione, invocando tutte le possibili benedizioni dal Signore!
Pace e bene, Alessio da Roma

Ti ringrazio, caro Alessio, delle preghiere che mi hai promesso e anche delle domande che mi hai fatto.
Anch’io ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo