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Quesito
Buona sera,
sono un ragazzo di 20, molto attaccato alla fede cattolica da 5 anni e sulla quale ho deciso di costruire tutta la mia vita e la mia persona.
A dir la verità, sono molto grato a Cristo del dono della fede, perchè da quando l’ho abbracciata mi sento davvero realizzato e felice.
Ma vengo subito al dunque: vede da un paio di anni mi assilla un dubbio, che io ho combattuto in tutti i modi. Tale dubbio riguarda il fatto "di aver venduto l’anima al demonio". Le dico subito che, ovviamente, io non ho commesso NEI FATTI questo peccato, che io reputo vergognoso. Il punto è che a me capitato (e mi capita ancora) di pensarlo e di desiderarlo più volte, ma è un desiderio a cui io non acconsento per niente. Tuttavia, nonostante che io abbia avuto tutti i chiarimenti possibili, questo pensiero continua ad assillarmi senza lasciarmi in pace. E questa cosa, le dico la verità, mi fa star molto male, perchè non mi permette di vivere la mia vita cristiana nel migliore dei modi.
Io vorrei solo essere certo di non aver fatto una cosa del genere solo pensandola o desiderandola per un attimo. Purtroppo questa è una cosa che ho subìto e non che ho voluto. E sinceramente sta iniziando anche a stancarmi questa situazione.
Io le chiedo solo delle parole che possano far riposare il mio cuore da tutte queste fatiche e che mi facciano vivere serenamente la mia fede.
Colgo l’occasione per ringraziarla della sua risposta e per complimentarmi con lei per questo sito, che io ritengo davvero molto utile per ogni buon cristiano che voglia informarsi sulla propria fede.
Grazie.
D.
Risposta del sacerdote
Carissimo D.,
1. ti voglio tranquillizzare il massimo possibile secondo i criteri della verità della morale cattolica.
Come saprai, per compiere un peccato grave ci vuole la presenza simultanea di tre condizioni: che si tratti di materia grave, che ci sia piena avvertenza della mente e che vi sia il deliberato consenso della volontà.
2. Ora pensare o desiderare di vendere la propria anima al diavolo, e cioè a mettersi in una condizione di vita apertamente in contrasto con Dio, è un peccato grave.
Anzi è il peggio che si possa immaginare.
3. Ma, come tu stesso hai detto in maniera esplicita, una cosa del genere non la vuoi affatto, anzi la detesti. Scrivi infatti: “è un desiderio a cui io non acconsento per niente”.
Questo è sufficiente a mettere la tua anima in pace, anche se continui ad avere un certo timore di esserti inquinato col solo pensiero di compiere una cosa del genere.
4. Ebbene, nella nostra mente passano talvolta dei pensieri veramente brutti e che poi, appena ce ne rendiamo conto, detestiamo nella maniera più grande.
Ad esempio ho sentito di recente una persona che mi diceva: ho saputo che ad una mia collega di lavoro è morta la mamma. Ho provato per un istante un certo godimento. Poi, appena ripresa, mi sono sentita un verme e ho pregato per questa mia collega e per sua mamma.
Come vedi, quello che si è presentato alla mente di questa persona è una tentazione. Tentazione che sul momento (magari un istante) le ha dato una certa soddisfazione interiore. Ma questa soddisfazione interiore è stata subito ripudiata, detestata ed espiata con la preghiera.
Potrei dire che in questa sensazione non c’è neanche peccato veniale, sebbene una sensazione del genere turbi parecchio.
5. Il tuo caso è analogo.
Per questo ti dico con tutta franchezza che non solo puoi stare tranquillo, ma devi stare tranquillo.
Questo turbamento è una specie di rivincita del demonio che in ogni caso vuole turbare la tua pace.
Ti assicuro una preghiera perché il Signore ti consolidi sempre più in quella fede che fa vedere tutte le cose con gli occhi stessi di Dio.
Ti benedico.
Padre Angelo