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Quesito
Caro Padre Angelo,
si dice che i pronunciamenti infallibili del papa siano quelli formulati ex cathedra. E anche che tali casi siano stati storicamente pochissimi. Non mi risulta tuttavia che qualche pontefice abbia mai scritto "sto parlando ex cathedra". Come si riconosce quindi uno di tali pronunciamenti? E quanti e quali sono stati nel corso, diciamo, degli ultimi due secoli?
Grazie in anticipo e che Dio la benedica,
M A Gaziano
Risposta del sacerdote
Caro Gaziano,
1. non è necessario che il Papa dica “parlo ex cattedra”,
Lo può dire con parole che ne rivelano il significato.
Ad esempio se prendi in mano la la Bolla Munificentissus Deus di Pio XII ti accorgerai che il Papa intende pronunciare un dogma di fede e che proprio per questo ha istituito una consultazione universale presso tutti i vescovi.
2. Ecco le sue testuali parole: "Poiché la chiesa universale nella quale vive lo Spirito di verità e la conduce infallibilmente alla conoscenza delle verità rivelate, nel corso dei secoli ha manifestato in molti modi la sua fede, e poiché tutti i vescovi dell’orbe cattolico con quasi unanime consenso chiedono che sia definita come dogma di fede divina e cattolica la verità dell’assunzione corporea della beatissima vergine Maria al cielo – verità fondata sulla s. Scrittura, insita profondamente nell’animo dei fedeli, confermata dal culto ecclesiastico fin dai tempi remotissimi, sommamente consona con altre verità rivelate, splendidamente illustrata e spiegata dallo studio della scienza e sapienza dei teologi – riteniamo giunto il momento prestabilito dalla provvidenza di Dio per proclamare solennemente questo privilegio di Maria vergine”.
3. Più avanti poi pronuncia la definizione del dogma: «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica”.
4. Va ricordato inoltre che è infallibile non solo il pronunciamento ex Cathedra, ma anche il Magistero ordinario soprattutto quando i vescovi di tutto il mondo convengono col Romano Pontefice nel ritenere come definitiva una determinata dottrina.
Così si esprime infatti il Concilio Vaticano II: “Quantunque i singoli vescovi non godano della prerogativa dell’infallibilità, quanto tuttavia, anche dispersi per il mondo, ma conservanti il vincolo della comunione tra loro e con il Successore di Pietro, nel loro insegnamento autentico circa materie di fede e di morale convengono su una sentenza da ritenersi come definitiva enunciano infallibilmente la dottrina di Cristo” (LG 25).
5. I pronunciamenti dogmatici si riconoscono anche dalle parole con le quali il Magistero dice che chi non accetta quei contenuti è anatema, e cioè si è messo fuori dalla comunione con la Chiesa cattolica.
Come avrai notato, nella Bolla Munificentissus Deus viene dichiarato che chi non accetta quel magistero “è venuto meno alla fede divina e cattolica”.
6. Mi chiedi negli ultimi due secoli quali siano stati i pronunciamenti dogmatici.
A parte i due dogmi dell’Immacolata Concezione di Maria e la sua Assunzione in cielo sanciti rispettivamente nel 1854 e nel 1950, va detto che il Concilio Vaticano I (1870) ha proclamato alcuni dogmi: come ad esempio quello dell’infallibilità del Papa e che con la ragione si può dimostrare l’esistenza di Dio.
7. Tra i pronunciamenti non dogmatici ma definitivi mi limito a ricordare le due righe con le quali Giovanni Paolo II ha dichiarato in maniera definitiva che la Chiesa non è autorizzata a concedere il sacerdozio alle donne.
E si può ricordare anche quanto diversi documenti pontifici hanno detto dell’immoralità della contraccezione coniugale: Quanto è insegnato dalla Chiesa sulla contraccezione non appartiene a materia liberamente disputabile tra i teologi. Insegnare il contrario equivale a indurre nell’errore la coscienza morale degli sposi” (Giovanni Paolo II 5.5.1987).
Il Vademecum per i confessori del Pontificio Consiglio per la famiglia (12.2.1997) scrive: “La Chiesa ha sempre insegnato l’intrinseca malizia della contraccezione, cioè di ogni atto coniugale intenzionalmente infecondo. Questo insegnamento è da ritenere come dottrina definitiva ed irreformabile. La contraccezione si oppone gravemente alla castità matrimoniale, è contraria al bene della trasmissione della vita (aspetto procreativo del matrimonio), e alla donazione reciproca dei coniugi (aspetto unitivo del matrimonio), ferisce il vero amore e nega il ruolo sovrano di Dio nella trasmissione della vita umana” (n. 2.4).
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo