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Carissimo p. Angelo,
cosa si intende esattamente per “certezza morale”?
Grazie!!!


Carissimo,
1. la certezza morale si distingue dalla certezza metafisica e dalla certezza fisica.

2. La certezza metafisica è quella che è intrinseca all’essenza di una cosa.
Ad esempio è intrinseco al cerchio di essere rotondo.
Su questo non si dà eccezione, perché se non è rotondo non è un cerchio.

3. La certezza fisica è quella che avviene negli eventi fisici secondo leggi ben determinate, come ad esempio quella che riguarda il fuoco: per sua natura brucia.
Ma si potrebbe dare il caso che il fuoco non bruci come è attestato per Daniele e per i suoi compagni che furono gettati nella fornace ardente: “Il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia” (Dan 3,50).
Dio in un determinato caso potrebbe dispensare dal bruciare.
Non può dispensare il cerchio dall’essere rotondo perché allora sarebbe un’altra cosa.
Può invece per miracolo e cioè per caso sospendere un effetto che gli è connaturale, quello di bruciare.
La certezza fisica pertanto ammette solo l’eccezione del caso.

3. La certezza morale invece è quella che si desume dal comportamento generale della gente.
Ad esempio: è una costante fortemente solidificata che i genitori amino i loro figli.
Capita però che vi siano degli genitori degeneri che non amino i loro figli.
Allora circa l’amore dei genitori per i loro figli non abbiamo una certezza assoluta, come è quella metafisica.
E neanche quella fisica che ammette solo l’eccezione del caso.
Abbiamo invece l’eccezione di alcuni casi che sono minori rispetto a quanto avviene normalmente.

4. Per questo la certezza morale è una certezza abbastanza buona poggiata sul fatto che comunemente succede così.
È una certezza nell’ut in pluribus dei casi (nella maggioranza dei casi), mentre nell’ut in paucioribis (in alcuni pochi casi) può avere uno scarto, una fallacia, un errore.
Un esempio: quando si tratta di ammettere un candidato agli ordini sacri non si può avere la certezza metafisica e neanche quella fisica che resterà fedele e non chiederà di essere dispensato dall’esercizio del ministero.
Si può avere fondata speranza che riuscirà un buon sacerdote.
Potrebbe però succedere che ad un certo momento, sbalordendo tutti, chieda la dimissione dallo stato clericale. Questo è successo.
Ma in genere questo non avviene proprio perché vi è la fondata speranza (ecco l’ut in  pluribus dei casi) circa la tenuta della sua vocazione.
Gli esaminatori, mentre danno parere favorevole, sanno a priori che in alcuni casi (in paucioribus) il loro giudizio potrebbe essere rovesciato dagli eventi contrari.

5. Per la nostra condotta si richiede che le azioni o le scelte che compiamo godano almeno della certezza morale.
Con il dubbio invece ci si espone volontariamente a compiere il male.

Ti auguro ogni bene e ti ricordo al Signore.
Padre Angelo