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Quesito

Caro Padre Angelo,
Vi scrivo per chiedere alcune delucidazioni in merito a un argomento molto importante: i carismi e le persone carismatiche.
Sono un giovane molto credente e fino a pochi mesi fa ero un seminarista in cammino verso il sacerdozio, adesso il cammino si è momentaneamente interrotto, confido nel Signore e nel discernimento del mio pastore per poter un giorno, quando Dio vorrà, riprendere questo cammino.
Durante questi anni ho incontrato alcune persone che molto timidamente si definiscono carismatiche. Sono persone che ho conosciuto tramite un sacerdote che mi seguiva spiritualmente. 
Una di queste persone, la conobbi la prima volta telefonicamente, e senza che io gli dicessi nulla, questa persona mi disse delle cose che conoscevo solo io, e inoltre seppe subito che io avevo il desiderio di diventare sacerdote, ma ripeto ancora una volta, che dalla mia bocca non uscì nulla.
Dopo quella telefonata il rapporto con questa persona è andato a fortificarsi e ho avuto la possibilità di conoscerla personalmente. Tutte le volte che io mi sento con questa persona, ricevo sempre dei messaggi, o delle piccole “profezie”, le quali con il passare del tempo si avverano tutte. Ci sono state delle volte in cui mi ha parlato di alcune situazioni che poi sono avvenute nel tempo. Ci tengo a precisare che questa persona è una donna, frequenta un gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo, ma anche la parrocchia. Questa persona ha anche il dono della letteratura dei cuori. Ha un sacerdote con cui si confessa e fa la direzione spirituale.
La domanda che io mi pongo è la seguente: cosa dice la Chiesa in merito a queste persone carismatiche e ai carismi? Bisogna credere a ciò che dicono?
Preciso che la mia fede è fondata nel Cristo morto e risorto, perciò non voglio che passi il messaggio che io creda solo in queste persone carismatiche.
Qual è l’atteggiamento che un Cristiano deve assumere dinanzi a queste situazioni?
Io personalmente credo che il Signore possa servirsi di queste persone per farsi vicino ad altri uomini. Esse possono essere, se non strumentalizzano i doni dello Spirito Santo, strumento delle mani di Dio.
La ringrazio fin da subito per la risposta che mi darà.
Porgo i miei distinti saluti

 


 

Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. nella storia della Chiesa ci sono sempre state persone che oltre alla santità di vita hanno goduto di vari carismi, tra i quali anche quello  del discernimento degli spiriti (lettura dei cuori).
A parte il caso di padre Pio da Pietrelcina, che era sacerdote, abbiamo tra i  molti altri anche Santa Caterina da Siena.
Pertanto non si può negare che Dio accompagni la Chiesa anche con questo dono.

2. Certo è necessario far discernimento sui carismi, e questo discernimento compete all’autorità della Chiesa.
Il Concilio Vaticano II nella Lumen gentium afferma che “lo Spirito Santo guida la Chiesa nella pienezza della verità (Gv 16,13), la unifica nella comunione e nel ministero, la istruisce e dirige “con diversi doni gerarchici e carismatici” (LG 4)”.

3. Sempre il medesimo Concilio nel decreto sull’apostolato dei laici ricorda ai fedeli il dovere di assecondare l’animazione che viene dallo Spirito Santo: “Dall’aver ricevuto questi carismi, anche i più semplici, sorge per ogni credente il diritto e il dovere di esercitarli per il bene degli uomini e per l’edificazione della Chiesa, sia nella Chiesa stessa che nel mondo, con la libertà dello Spirito Santo, il quale ‘spira dove vuole’ (Gv 3,8), e al tempo stesso nella comunione con i fratelli in Cristo, soprattutto con i propri Pastori” (Apostolicam actuositatem 3).

4. Tuttavia è necessario fare discernimento sui carismi.
Questo compito spetta ai vescovi. Ad essi spetta “di giudicare sulla loro genuinità e ordinato uso, non certo per estinguere lo Spirito, ma per esaminare tutto e ritenere ciò che è buono” (Lumen gentium 12).

5. Anche i sacerdoti, secondo la Presbyterorum ordinis (decreto del medesimo Concilio sul ministero dei preti) hanno il compito di “discernere quali spiriti abbiano origine da Dio, e devono scoprire con senso di fede i carismi, sia umili che eccelsi, che sotto molteplici forme sono concessi ai laici” (PO 9).

6. Venendo al tuo vaso: se l’autorità ecclesiastica non ha detto nulla sui carismi della persona di cui mi parli e in particolare se il tuo confessore o il sacerdote che ti segue spiritualmente non ha nulla in contrario anzi, ne sono favorevoli, io ti direi di frequentare pure questa persona, mantenendoti sempre in contatto col confessore o con il sacerdote che ti segue perché sia sempre assicurato il giusto discernimento.

Ti auguro ogni bene per il tuo futuro, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo