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Quesito

Buonasera padre Angelo,
Che cos’è la Divina Provvidenza?
Cordiali saluti
Domenico Antonio


Risposta del sacerdote

Caro Domenico Antonio, 
1. la Divina Provvidenza consiste nella sollecitudine paterna e amorosa con cui Dio segue le sorti delle singole creature e di tutto l’universo e nell’assistenza costante che presta loro affinché possano raggiungere quella piena realizzazione del proprio essere cui sono chiamate.

2. Nella Sacra Scrittura il tema della provvidenza appare dovunque.
Si esprime soprattutto nei confronti del popolo eletto che è oggetto di una particolare benevolenza di Dio. 
Nei salmi Dio è glorificato perché provvede il cibo, i beni materiali e spirituali al suo popolo.
I profeti estendono l’intervento provvidente di Dio su tutti i popoli e su ciascun individuo.

3. Il Dio della Sacra Scrittura si distingue nettamente da tutte le altre divinità delle religioni pagane e delle filosofie dell’antichità proprio a motivo della cura paterna e amorosa per le sue creature e per l’uomo in particolare.
Proprio la cura paterna e amorosa di Dio nei confronti delle sue creature è il motivo della fiducia che gli uomini devono riporre in lui.

4. Nel Nuovo Testamento la provvidenza di Dio è assicurata in maniera sovrabbondante per coloro che camminano in maniera retta e confidano nel Signore.
Sono note le parole di Gesù pronunciate nel discorso della montagna: “Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. 
Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 
Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 
Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6, 25-33).

5. La provvidenza divina è una verità di fede.
San Tommaso dedica una questione della prima parte della somma teologica alla “Provvidenza di Dio” (Somma teologica, I, 22). 
In sintesi dice: in Dio c’è provvidenza perché la provvidenza non è altro che l’ordinamento di tutte le cose loro fine, e questo fine esiste nella mente di Dio.
Inoltre afferma che tutto è soggetto alla divina provvidenza perché la sua intelligenza e la sua causalità si estendono a tutto ciò che è, compresi gli individui.
 Dice anche che talvolta Dio provvede direttamente al creatore e talvolta provvede attraverso degli intermediari, che egli chiama cause seconde.

6. A questo proposito il Catechismo della Chiesa cattolica scrive: “Dio è il padrone sovrano del suo disegno. Però, per realizzarlo, si serve anche della cooperazione delle creature. Questo non è un segno di debolezza, bensì della grandezza e della bontà di Dio onnipotente.
Infatti Dio alle sue creature non dona soltanto l’esistenza, ma anche la dignità di agire esse stesse, di essere causa e principio le une delle altre, e di collaborare in tal modo al compimento del suo disegno” (n. 306).

7. E aggiunge: “Dio dà agli uomini anche il potere di partecipare liberamente alla sua provvidenza, affidando loro la responsabilità di soggiogare la terra e di dominarla.
In tal modo Dio fa dono agli uomini di essere cause intelligenti e libere per completare l’opera della creazione, perfezionando nell’armonia, per il loro bene e per il bene del loro prossimo.
Cooperatori spesso inconsapevoli della volontà divina, gli uomini possono entrare deliberatamente nel piano divino con le loro azioni, le loro preghiere, ma anche con le loro sofferenze.
Allora diventano in pienezza collaboratori di Dio e del suo regno” (n. 307).

Con l’augurio che anche tu possa essere in tutte le tue azioni cooperatore della provvidenza divina, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo