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Caro Padre Angelo,
mi permetta di ringraziarLa per le risposte alle tante domande che riceve. La Sua rubrica mi ha molto aiutato a capire ed approfondire la nostra fede. Grazie.
Mi permetto di disturbarLa con un paio di domande forse frivole, sono solamente curiosità.
1. E’ capitato che durante la somministrazione della Comunione il sacerdote sia scivolato e gli sia caduta la pisside, spargendo a terra le ostie consacrate. Cosa devono fare i fedeli in questo caso? Ovviamente soccorrere il sacerdote, ma possono i fedeli raccogliere le ostie consacrate e rimetterle nella pisside? Cioè possono i fedeli toccare le ostie consacrate, cioè altre oltre a quella che ricevono dal sacerdote durante la Comunione?
2. Con la transustanziazione acqua e vino diventano Sangue di Cristo, liquido prezioso che non può andare disperso. Può accadere però che, nonostante tutte le attenzioni, il calice si ribalti rovesciando il Sangue sull’altare. C’è un codice di comportamento previsto in questi casi? La tovaglia andrà lavata immagino, ma come, per non profanare il Sangue?
Mi scuso per la frivolezza delle domande.
La ringrazio ancora.
Carlo
Risposta del sacerdote
Caro Carlo,
1. la disciplina della Chiesa concede oggi che un sacerdote, a motivo del gran numero di fedeli da comunicare, possa chiamare un laico, sebbene non sia ministro straordinario dell’eucaristia, ad aiutarlo a dare la Santa Comunione.
2. A fortiori, se egli stesso cade per terra e se non ce la fa da solo a raccogliere le particole consacrate, può farsi aiutare da qualche fedele.
3. In passato, prima della riforma liturgica, se cadeva a terra un particola, il sacerdote doveva purificare la porzione di pavimento toccata con dell’acqua al fine di raccogliere eventuali frammenti.
Penso che la stesa cosa si debba fare anche oggi qualora cadesse una pisside e le particole fossero sparpagliate sul pavimento.
4. Il purificatoio viene poi lavato insieme con gli altri purificatoi, per i quali è previsto un previo lavaggio a parte.
5. Qualora invece si rovesciasse il calice bisognerà mettere la tovaglia in una bacinella d’acqua in modo che il vino consacrato venga meno a contatto con molta acqua.
Anche i purificatoi con i quali si asciuga e si purifica un altare o un pavimento in cui si sia rovesciato un calice con il vino consacrato vengono poi lavati prima in una bacinella d’acqua a parte, in modo che la specie del vino svanisca.
6. L’acqua con la quale viene fatto il previo lavaggio dei purificatoi viene poi versata su piante di fiori o comunque per terra in giardino.
In segno di venerazione non viene gettata nello scarico del lavandino.
7. Come vedi ho risposto a domande che sembrano banali.
Ma di fatto si tratta di casi che capitano e il Santissimo Sacramento deve essere trattato sempre con la massima diligenza e adorazione.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo