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Quesito

Caro padre,
la ringrazio per il servizio che offre e per la sua disponibilità.
Questa volta più che una domanda vorrei trasmetterle una mia riflessione.
Ieri, ho parlato con 3 miei amici che praticano rapporti prematrimoniali i quali mi hanno confidato di avere problemi nel raggiungere il piacere finale.
Io ho ripetuto loro il disegno di DIO e la testimonianza della chiesa cattolica (amore matrimoniale, i metodi naturali etc).
Ma soprattutto ho detto loro che laddove la malizia umana contraddice questo disegno, nascono dei seri problemi.
La saluto e le auguro una Buona PASQUA e ringrazio Gesù per la fede che mi ha donato e quando qualcuno mi fa i complimenti per la profondità delle cose che dico, io sottolineo che non deve ringraziare me, ma GESU’ CRISTO perché LUI è la VIA, la VERITA’, la VITA.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. non mi meraviglio affatto che i tuoi amici, usando in maniera disordinata della sessualità, alla fine non si sentano appagati.

2. Quello che tanta gente fatica a comprendere è che la legge di Dio non ci è estrinseca, ma è costitutiva del nostro essere.
Agire in maniera contraria alle autentiche inclinazioni naturali è la stessa cosa che condannarsi alla propria infelicità.

3. Il peccato è sempre e solo una seduzione. Per questo in ogni caso fa sempre stare peggio, anche se qualcuno – per dirla con san Paolo – si vanta di ciò di cui dovrebbe vergognarsi.
Anche l’ubriaco, nel piacere dell’ebbrezza, è contento. Ma dopo sta male in tutti i sensi.

4. Ho letto questa affermazione di sant’Agostino: “Il peccato è una maledizione” (Contra Faustum,14,4).
San Tommaso riporta e fa propria tale affermazione (Somma teologica, III, 46, 4, ad 3).
Ora se si tiene conto che la benedizione è una “effusione di doni e include una loro moltiplicazione” (S. Tommaso, Commento alle Sentenze, libr. 2, dist. 15, 3, 3), ne viene da sé che il peccato, in quanto auto-maledizione, depauperi una persona di molti beni, le causi parecchi danni e alla fine la lasci del tutto insoddisfatta.

5. Non mi meraviglio allora che Giovanni Paolo abbia detto che “il peccato ha le sue prime e più importanti conseguenze sul peccatore stesso” (Reconciliatio et Paenitentia 16), che “finisce col rivolgersi contro l’uomo stesso, con un’oscura e potente forza di distruzione” (RP 17), che è un “atto suicida” (RP 15).
Ma, al di là di tutte queste affermazioni, Dio già nell’Antico Testamento aveva detto: “Chi pecca, danneggia se stesso” (Sir 19,4).
È la conferma più autorevole alle parole di sant’Agostino.

5. Mai abbastanza ringrazierai Gesù per la fede che ti ha donato.
Sì, lui ti rende più sapiente di tutti i sapienti secondo il mondo. San Tommaso dice che “nessuno degli antichi filosofi prima di Cristo con tutti i suoi sforzi sa su Dio e sulle cose necessarie alla vita eterna quanto ne sa una vecchierella cristiana mediante la sua fede” (In Symb. Expos., prol.).

Ti ringrazio per quello che hai scritto, ti ricordo al Signore, ricambio cordialmente gli auguri pasquali e ti benedico.
Padre Angelo