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Quesito
carissimo padre Angelo,
buongiorno…..
leggo spesso le sue risposte, molto interessanti, visto che tante volte i nostri sacerdoti sono impegnati e non rispondono in modo chiaro ed esauriente….. anzi, capita che non rispondano affatto..
Desidero avere un chiarimento da lei …
Nella mia parrocchia essendoci ormai un solo sacerdote c’è solo la messa serale, quella del mattino è stata sostituita dalla recita delle lodi mattutine… e per chi non può partecipare a messa il sacerdote da la possibilità di comunicarsi…..
Ora lui dice che se riceviamo al mattino la comunione così in questa liturgia, alla sera se partecipiamo a messa non dobbiamo comunicarci…
perchè????
Lui ci ha detto che non è una cosa che si è inventato lui, ma è la chiesa a dire così….
Premetto che sono una semplice laica, che svolgo il servizio di catechista, e che sono molto ma molto innamorata di Gesù eucarestia…..
Le dico anche che quando vado a messa e non ricevo Gesù, provo la stessa gioia di averlo ricevuto. Sto lì, ringrazio perchè so che Lui è già presente in me… forse esagero, ma quasi quasi la sua presenza è ancora più forte …
la ringrazio per la risposta chiara che mi darà.
Le auguro ogni bene.
Il Signore la benedica per il servizio che svolge!!!!
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. ecco quanto dice il Codice di Diritto canonico:
“Can. 917 – Chi ha già ricevuto la santissima Eucaristia, può riceverla una seconda volta nello stesso giorno, soltanto entro la celebrazione eucaristica alla quale partecipa, salvo il disposto del can. 921, § 2”.
2. Ciò significa che se uno ha fatto la Santa Comunione fuori della Messa o anche dentro la Messa, può riceverla una seconda volta durante la celebrazione della Messa.
Ma chi avesse già ricevuto la Santa Comunione fuori o dentro la Messa non può riceverla una seconda volta fuori della celebrazione della Messa.
3. Pertanto la Comunione fuori della Messa viene considerata un’eccezione.
Viene data a chi si trova nell’incapacità di poter partecipare alla S. Messa.
Tuttavia non è escluso che chi la fa al mattino fuori della Messa, la possa fare di nuovo nella prevista partecipazione della Messa vespertina.
4. Il canone 921 riguarda le persone che sono in fin di vita.
“Can. 921 – § 1. I fedeli che si trovano in pericolo di morte derivante da una causa qualsiasi, ricevano il conforto della sacra comunione come Viatico.
§ 2. Anche se avessero ricevuto nello stesso giorno la sacra comunione, tuttavia si suggerisce vivamente che quanti si trovano in pericolo di morte, si comunichino nuovamente”.
5. In passato si poteva fare la Santa Comunione solo una volta al giorno.
Ma il Codice di Diritto Canonico del 1983 ha ammesso la possibilità di farla una seconda volta, ma solo dentro la celebrazione eucaristica.
6. Mi dici che facendo la Comunione spirituale ti capita di avvertire la presenza del Signore in maniera ancora più forte.
Non ne dubito, perché questo dipende dal nostro fervore.
Tuttavia quando si fa la Comunione sacramentale, insieme con la grazia santificante come nella Comunione spirituale, si riceve anche la grazia sacramentale.
La grazia sacramentale è un aiuto in più a vivere meglio il nostro rapporto col Signore e a lasciarsi trasformare in Lui.
San Tommaso ricorda che “l’effetto proprio dell’eucaristia è la trasformazione dell’uomo in Dio” (s. tommaso, IV Sent., 12, 12, 1, ad 1).
E dice anche che l’eucaristia è il sacramento “nel quale l’uomo viene unito perfettamente con Cristo (immolato) crocifisso” (Somma Teologica, III, 73, 3, ad 3).
7. Ti esorto pertanto a fare, sì, la Santa Comunione e a farla bene, ricordando che questa Comunione deve portarti ad una sempre maggiore conformazione a Cristo crocifisso e ad esprimere nella tua vita tutte le virtù manifestate da Cristo sulla croce.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo