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Quesito
Salve padre Angelo,
sono un giovane studente di 21 anni.
Vorrei sapere come si svolge la vita nell’Ordine, a partire dallo studio (ambito a cui sono particolarmente attento) per passare alla preghiera, la liturgia e la vita comunitaria in generale.
Vorrei scoprire se la vita nell’Ordine potrebbe fare al caso mio, capire se la mia vocazione (se è quella sacerdotale) è votata all’appartenenza ad una diocesi o a un Ordine particolare, in questo caso quello Domenicano, la cui spiritualità e passione per la conoscenza ho imparato ad apprezzare in questi ultimi tempi (frequentando il sito Amici Domenicani e leggendo diversi testi di domenicani, a partire da San Tommaso per finire a Tyn, Schönborn, p. …, p…. e altri).
Le chiedo gentilmente poi alcune informazioni molto pratiche riguardo la vita comunitaria (orari, luoghi, ruoli,…) e l’eventuale richiesta di entrata nell’ordine e lo svolgimento del cammino.
So che chiedo tanto, forse troppo, ma sto verificando seriamente il mio cammino e sto cercando una realtà che mi formi a conoscere seriamente, amare totalmente e testimoniare fedelmente il Signore e la Chiesa. E voglio sapere se l’Ordine Domenicano può essere la risposta alla mia ricerca.
Grazie di tutto (soprattutto della pazienza).
Una preghiera
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono contento che tu sia interessato al nostro Ordine e che tu nutra simpatia per figure che indubbiamente hanno una loro solidità dottrinale, oltre che morale.
Penso in particolare al card. Schönborn e agli altri confratelli che mi hai menzionato, che conosco e che stimo.
Senza dire del p. Thomas Tyn, col quale sono stato insieme almeno un anno. La sua figura era luminosa, nel vero senso della parola.
La sua morte mi aveva molto addolorato. Ma poi mi sono messo in pace quando ho saputo del gesto eroico che aveva compiuto mentre il Papa Paolo VI gli imponeva le mani per l’ordinazione sacerdotale.
Sarei molto contento se dal Cielo vegliasse su di te e ti portasse al suo Ordine.
2. Per le informazioni sulla spiritualità domenicana mi permetto di rimandarti al libro del p. Bernadot, pubblicato in prima pagina nel nostro sito.
Puoi trovare illuminazioni sulla vita di studio, di preghiera, sulla vita comune propria dei domenicani.
Questi capitoli, scritti nella prima metà del secolo XX, conservano tutta la loro sostanziale attualità, anche se nel frattempo, a proposito della vita comune è stato mitigato il silenzio (non c’è più in refettorio se non per decisione autonoma della comunità per qualche tempo liturgico) e qualche altra pratica.
Sarebbe bello se potessi scrivere di mio pugno qualcosa su questi tre punti sul nostro sito e renderlo evidente ed immediato per tutti i nostri visitatori. Ma in questo momento mi prenderebbe non poco tempo.
3. Certamente nel nostro Ordine lo studio costituisce una componente essenziale. San Domenico, proprio per il carattere apostolico che intendeva dare alla sua fondazione, ha sostituito il lavoro (tipico delle comunità monastiche benedettine: ora et labora) con lo studio.
Per cui la vita del domenicano, vissuta all’interno del convento e pertanto condivisa con altri, passa incessantemente dalla preghiera allo studio e viceversa, per poi riflettersi sull’apostolato.
Penso in questo momento a p. M-J Lagrange, il fondatore dell’Ecole biblique di Gerusalemme, del quale è stato introdotto il processo di beatificazione.
Di lui ho letto quest’espressione: “Gli alunni venuti a Gerusalemme per ascoltare le lezioni di un maestro hanno scoperto che questo studioso era anche un uomo di preghiera, che viveva nell’andirivieni continuo e senza divisione dal laboratorio all’oratorio.
In questo modo praticare l’esegesi biblica secondo un’esigenza scientifica ha costituito per lui un cammino spirituale; in questo modo egli è stato veramente un esegeta alla ricerca di Dio” (B. Montagnes, Marie-Joseph Lagrange, p. 9).
Ti posso garantire che non c’è niente più bello che avere la mente e il cuore sempre occupati da Dio.
È una specie di paradiso anticipato, perché l’unione con Dio nella contemplazione è, al dire di san Tommaso e di quelli che ne hanno fatto l’esperienza, una prelibazione (potremmo dire: un assaggio) della beatitudine eterna (in altri termini: una assaggio di paradiso).
Per questo poi il domenicano annuncia (o dovrebbe annunciare) non un Verbum qualecumque, ma un Verbum spirans amorem.
4. Sugli orari: non ci sono orari codificati per tutto l’Ordine.
Ogni comunità fa a sé, a seconda delle proprie esigenze. Ma grosso modo la vita di tutte le comunità è scandita dalla preghiera comunitaria e liturgica al mattino, verso mezzogiorno e alla sera.
Il luogo dell’abitazione è il convento, che ha uno spazio di clausura (in genere la parte dove i frati hanno le loro stanze) proprio per godere del silenzio e della comunione con Dio.
Si possono prendere contatti con chiunque, che inizialmente segue il possibile candidato e poi lo presenta a chi ha per questo incarichi istituzionali.
5. Prima di scendere però a ulteriori dettagli, dovresti dirmi in quale parte d’Italia abiti, perché l’Ordine domenicano in Italia è diviso in tre province: nord, centro e sud.
Le tappe sono quelle del prenoviziato, noviziato, studentato.
Ma di queste possiamo parlarne in seguito.
Ti saluto cordialmente, ti assicuro il mio ricordo nella preghiera al Signore, alla Beata Vergine e al santo padre Domenico.
Ti benedico.
Padre Angelo