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Quesito
Caro Padre Angelo,
vorrei sapere la posizione della Chiesa sulla donazione del corpo post mortem a fini di studio e di ricerca scientifica.
La ringrazio e le auguro ogni bene.
Valentina
Risposta del sacerdote
Cara Valentina,
1. Il Catechismo della Chiesa Cattolica scrive: “La donazione di organi dopo la morte è un atto nobile e meritorio ed è da incoraggiare come manifestazione di generosa solidarietà.
Non è moralmente accettabile se il donatore o i suoi aventi diritto non vi hanno dato il loro esplicito consenso” (CCC 2296).
2. A questo proposito mi piace citare la bella testimonianza di san Francesco di Sales.
Nel 1590, mentre era studente all’università di Padova, venne colpito dalla peste che lo condusse in fin di vita per cui si confessò, ricevette l’estrema unzione e il Viatico. Scrisse un testamento, lasciando disposizioni sull’unica cosa che possedeva: il proprio corpo.
Dal momento che in Padova professori e studenti “avevano bisogno di salme” per lo studio dell’anatomia e poiché nessuno le concedeva (sicché furtivamente si dissotterravano i morti dopo un giorno o due dalla sepoltura) Francesco dispose che il suo corpo venisse lasciato in mano agli studenti perché potessero tagliuzzarlo a piacimento.
3. Pertanto non solo è lecito donare il proprio corpo a scopo di studio, previe evidentemente le esequie, ma anche tutti quegli organi che, trapiantati, non alterano la personalità del ricevente.
Ti saluto, ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo