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Quesito
Reverendo padre Angelo,
vorrei dei chiarimenti su alcune parti della dottrina cattolica, in merito al rapporto tra i sacramenti e la salvezza, che a me sembrano in contraddizione con quanto insegnato nella Bibbia.
Perché per la Chiesa insegna che per la salvezza sono necessari i sacramenti?
Allora come hanno potuto salvarsi le persone che sono vissute prima che i sacramenti fossero istituiti, oppure quelle persone che non sono state mai raggiunte dalla predicazione della Chiesa?
In particolare, perché sono necessari il Battesimo e la Confessione per il perdono dei peccati, mentre la Scrittura dice che "infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato" (Rm 6,7)?
E ancora: perché il Magistero della Chiesa Cattolica ha insegnato solo nell’ultimo concilio, il Concilio Vaticano II, che "dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale" (Gaudium et Spes, 22), quando invece già da duemila anni nel Vangelo di Giovanni sta scritto che "Gesù doveva morire per la nazione, e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi" (Gv 11, 51-52) e Gesù stesso dice che "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16)? La dice lunga il fatto che i libri di Giovanni vengano letti solo poche volte durante l’anno liturgico, e solo alcuni brani, mentre altri sono volontariamente taciuti dalla Chiesa, forse perché troppo "scomodi"…
Perché la Chiesa insegna che i non battezzati vanno nel limbo, quando invece questo non è mai esplicitato dalla Scrittura?
La ringrazio anticipatamente per le spiegazioni che vorrà darmi, la ringrazio inoltre per l’utilissimo ministero che svolge per noi tramite il sito degli Amici Domenicani, e la saluto cordialmente.
Alberto
Risposta del sacerdote
Caro Alberto
questa volta sei caduto in molti errori.
Passiamoli in rassegna
1. La necessità dei sacramenti in ordine alla salvezza è stata dichiarata da Cristo stesso, l’istitutore dei sacramenti.
Circa il Battesimo: “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo” (Mc 16,16).
2. Tu dici che il vangelo di Giovanni è scomodo per la Chiesa.
Sarebbe interessante sapere per quali motivi.
In ogni caso, ecco che cosa il vangelo di Giovanni dice a proposito della necessità del Battesimo: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv 3,5).
3. Sempre San Giovanni ecco che cosa dice dell’Eucaristia: “questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». (Gv 6,50-51).
“Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (Gv 6,53).
4. Sulla necessità della confessione, sempre il vangelo di Giovanni dice: “a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,23).
Qui appare chiaramente che quanto la Chiesa non rimette, non lo rimette neanche Lui!
5. I Sacramenti sono le vie ordinarie della salvezza.
Ma Dio possiede anche altre vie. Sono le cosiddette vie straordinarie.
Tuttavia mentre sappiamo che i sacramenti sono le vie maestre che comunicano la grazia e che la comunicano con certezza, non sappiamo quali siano le vie straordinarie e con quale certezza lo comunichino.
6. Quando San Paolo dice: "infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato" (Rm 6,7) parla di chi col Battesimo è stato liberato dal peccato.
Inoltre, anche dopo aver ricevuto il Battesimo, si può perdere di nuovo la grazia ricevuta.
7. Tu dici che soltanto il Concilio Vaticano II ha detto: "dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale" (Gaudium et Spes, 22).
Ebbene, senti che cosa 700 anni prima del Vaticano II aveva scritto San Tommaso d’Aquino, quel San Tommaso la cui dottrina la Chiesa ha sempre fatto propria:
“Dal fatto che tutti gli uomini sono tenuti a credere esplicitamente alcune verità per salvarsi, non c’è inconveniente alcuno che qualcuno viva nelle selve o tra gli animali bruti. Poiché appartiene alla Divina Provvidenza provvedere a ciascuno le cose necessarie per la salvezza, a meno che uno non lo impedisca da parte sua. Perciò, se uno educato secondo la ragione naturale si comporta in maniera da praticare il bene e fuggire il male, si deve tenere per cosa certissima (certissime tenendum est) che Dio gli rivelerà per interna ispirazione le cose che deve credere necessariamente o gli invierà qualche predicatore della fede come fece con S. Pietro e Cornelio (At 10,1 55)” (s. tommaso, De Veritate, 14, 11, ad 1).
8. Dici che la Chiesa temerebbe i Vangeli di Giovanni.
Mi sembra un’assurdità: da una parte la Chiesa annovera il Vangelo di san Giovanni tra i libri ispirati, e dall’altra ne avrebbe paura?
Se così fosse, avrebbe fatto prima a non metterlo tra i libri ispirati!
Ma poi, anche dalle scarne citazioni che ti ho portato, vedi bene che la Chiesa poggia la sua dottrina sulla necessità dei sacramenti proprio da quello che si apprende in san Giovanni, soprattutto per i tre sacramenti che sono de necessitate salutis (necessari per la salvezza).
Il vangelo di Giovanni viene meno degli altri Vangeli. Questo è vero.
Ma nel periodo pasquale, tutti i giorni nei giorni feriali trovi passi tratti dal vangelo di Giovanni. Per anche il vangelo di Giovanni viene letto presso che integralmente.
9. Dici infine: “Perché la Chiesa insegna che i non battezzati vanno nel limbo, quando invece questo non è mai esplicitato dalla Scrittura?”.
Anche qui vi sono dei grossi errori.
Primo, la Chiesa non ha mai detto che i non battezzati vanno al Limbo.
Secondo, i teologi del passato (non la Chiesa) hanno escogitato questa ipotesi per i bambini morti senza Battesimo prima dell’uso di ragione.
Terzo, per quelli invece che muoiono privi di Battesimo dopo aver raggiunto l’uso di ragione le possibilità sono tre, come per i battezzati: paradiso, inferno purgatorio.
Anche i non battezzati adulti, se hanno accolto la grazia data da Dio attraverso vie a Lui solo note e se sono vissuti seguendo la loro retta coscienza, vanno in paradiso.
Così come pure i non battezzati adulti possono andare all’inferno se non accolgono la grazia di Dio e non agiscono secondo retta coscienza.
Ti ringrazio per la riconosciuta utilità del nostro sito.
Mi auguro che le risposte che oggi ti ho dato tornino utili anche a te.
Ti ricordo volentieri al Signore e ti benedico.
Padre Angelo