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Quesito

Caro Padre Angelo, 
Mi chiamo Chiara e con mio marito stiamo cercando di avere un bambino.
Purtroppo a causa della nostra età e di problemi di salute miei lo potremmo fare solo ricorrendo all’ovodonazione. Abbiamo già fatto un tentativo ma non ha dato esito positivo.
Spero tanto di poter diventare madre e vorrei fare un voto. Se ci concederà questo grande dono prometto di raggiungere a piedi la chiesa della Madonna delle Grazie di … da casa nostra che si trova a… . È corretto ciò che sto facendo?
Caro Padre, attendo una sua gentile risposta e una benedizione. 
Con affetto, 
Chiara 


Risposta del sacerdote

Cara Chiara,
1. è corretto ed è cosa buona fare il voto che mi hai indicato. 
Ma non puoi legarlo all’ovodonazione perché questa non è permessa dalla morale cattolica.
L’ovodonazione a seconda che la fertilizzazione venga fatta in vivo o in vitro si configura come una inseminazione o fecondazione eterologa.

2. Il bambino che nascerà, se nascerà, non conoscerà mai chi sia stata la sua vera madre, la nonna, i parenti di parte materna. Sarà come sradicato dalla sua storia pregressa sotto il profilo materno, anche nel caso che non gli si dica che è nato per ovodonazione.
Mentre egli, come qualunque altra persona umana ha diritto di sapere chi sia suo padre e sua madre.
Ha diritto di avere una parentela con la quale stringere legami di affetto, di comunione, di vicinanza. Talvolta questi legami hanno anche carattere giuridico, come quando si tratta di soccorrere o di ereditare.
Senza dire che ogni bambino ha il diritto di rispecchiarsi nella propria fisionomia al padre o alla madre. Non di rado domanda: a chi assomiglio?
Anche questo è un legame. Ed è un legame che parla.

3. Inoltre non è bello e non fa piacere essere figlio di un padre o di una madre che ha donato (o venduto) la propria capacità procreativa, che ha rinnegato i propri doveri di padre o di madre, perché chi genera si rende responsabile in tutti i sensi nei confronti del generato.

4. Senza dire che la crescita e l’educazione dei figli hanno bisogno del duplice concorso del padre e della madre.
Nell’ovodonazione invece si introduce una disparità tra il padre e la madre perché il padre è padre in senso pieno, la madre invece ha prestato soltanto l’utero.
Il minimo che si possa dire è che quel bambino appartiene più al padre che alla madre.
Questo potrebbe avere il suo peso negativo nelle scelte da farsi a favore del bambino e conseguentemente anche nella gestione della famiglia. 

6. Giovanni XXIII nell’enciclica Mater et Magistra ha detto che “la trasmissione della vita umana è affidata dalla natura a un atto personale e cosciente e, come tale, soggetto alle sapientissime leggi di Dio: leggi inviolabili e immutabili che vanno riconosciute e osservate.
Perciò non si possono usare mezzi e seguire metodi che possono essere leciti nella trasmissione della vita delle piante e degli animali” (n. 204).
Nell’ovodonazione ci si sottrae alle sapientissime leggi di Dio e questo non può essere senza conseguenze perché le leggi di Dio ci sono immanenti, guidano le inclinazioni della nostra stessa natura.
Sottrarsi e sostituirsi ad esse è la stessa cosa che sottrarsi alla tutela di Dio.
Questo non è senza conseguenze per la perdita di vite umane come è già avvenuto nel tuo caso, ma anche per la salute del nascituro e per gli effetti che tali pratiche gli possono riservare nel futuro.
Aveva ragione l’autore sacro a dire: “Di ogni cosa perfetta ho visto il limite, solo la tua legge non ha confini” (Sal 119,96).
Derogare dalla legge di Dio non è mai senza conseguenze.
Per quanto sta a noi, dobbiamo fare il possibile perché queste conseguenze non le paghi un innocente, un bambino.
È dovere dei genitori fare tutto ciò che è possibile perché non gli manchi nulla non solo per la sua vita fisica, ma anche per quella psichica, affettiva, morale e spirituale.

7. Il mio consiglio è questo: fa pure il voto, ma slegalo dalla pratica dell’ovodonazione perché questa pratica non piace a Dio.

Con l’augurio che il Signore appaghi i tuoi santissimi desideri, ti benedico e ti assicuro il mio ricordo nella preghiera.

Padre Angelo