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Quesito

Caro padre,
vorrei chiederle che cosa è per la chiesa una benedizione e quali sono i suoi benefici?
Assicuro un ricordo durante la preghiera per lei e per il suo ordine.
Distinti saluti.
Michele


Risposta del sacerdote

Caro Michele,
1. la benedizione è un atto di culto con il quale si invoca Dio perché comunichi i suoi doni.
Benedire deriva dal latino bene-dicere, e significa “dire bene” di Dio, perché, riconoscendo le sue meraviglie e quelle che ha operato nei santi, principalmente in Maria, ci accordi la sua misericordia.

2. Nell’Antico Testamento veniva data una grande importanza alla benedizione dei patriarchi.
La Bibbia di Gerusalemme, a proposito della maledizione di Noè a Cam, osserva: “Le benedizioni e le maledizioni dei patriarchi (cfr. cc. 27 e 29) sono parole efficaci che, rivolte a un capostipite, si realizzano nei suoi discendenti” (Cfr. nota a Gn 9,25).
La benedizione di Melchisedek ad Abramo è stata particolarmente efficace.
Abramo aveva ricevuto la promessa di diventare padre di una immensa posterità. Ma non si vedeva nulla.
Dopo la benedizione di Melchisedek finalmente si realizza la promessa di Dio.
La Bibbia di Gerusalemme commenta: “La benedizione è una parola efficace (Gn 9,25) e irrevocabile che, anche pronunziata da un uomo, trasmette l’effetto che vi si esprime, perché è Dio che benedice” (Cfr. nota a Gn 14,19).

3. Che la benedizione sia irrevocabile possiamo scorgerlo dalle parole di Isacco al quale Esaù chiede di ritirare la benedizione data a Giacobbe: “Io l’ho benedetto e benedetto resterà” (Gn 27,33).
La Bibbia di Gerusalemme annota ancora una volta: “Le benedizioni una volta pronunciate sono efficaci e irrevocabili”.

4. Secondo San Gregorio Magno la benedizione di Dio consiste in un conferimento di doni e nella loro moltiplicazione” (S. Gregorio, De benedictione Patriarcarum, 2).

5. Per S. Tommaso la benedizione si può dare comandando oppure invocando dei beni:
La benedizione che comanda la comunicazione dei doni è propria di Dio. Il bene comandato raggiunge le creature.
Ed è propria anche dei ministri di Dio quando invocano il nome del Signore sul popolo: “Invocheranno il mio nome sui figli d’Israele e io li benedirò” (Nm 6,27) (S. Tommaso, Commento alla lettera ai Romani, cap. 12, lezione 3, n. 997).
Talvolta le benedizioni date dai ministri di Dio imprimono nella persona o nelle cose un certo carattere sacro, nel senso che le sottraggono all’uso profano e le destinano al culto divino (così ad es. la benedizione di una badessa, di una chiesa, di un oratorio, di oggetti sacri). Queste benedizioni comunicare vengono dette costitutive.
La benedizione che invoca o desidera la comunicazione dei doni può essere fatta da tutti, anche dai laici. Certamente è un bell’atto di carità.

Ti ringrazio della domanda, ti assicuro una preghiera e nella linea di quanto dice San Tommaso ti benedico, comunicandoti nel nome del Signore un gran numero di beni.
Padre Angelo