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Quesito
Salve Padre,
volevo sapere se a volte la verità non vada rivelata a chi non è degno o se ciò costituisce un pericolo.
Ma questo significa che bisogna tacere o è lecito dire anche una bugia senza commettere peccato?
Le assicuro una preghiera.
Grazie.
Luca
Risposta del sacerdote
Caro Luca,
1. Penso che tu alluda alle verità rivelata, e cioè delle verità di fede.
In proposito Gesù ha detto: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi” (Mt 7,6).
Le cose sante, secondo sant’Agostino e san Tommaso sono i misteri della fede e i sacramenti. Queste vanno comunicate solo a chi è disposto ad accoglierle. Diversamente vengono esposte alla profanazione e alla derisione.
Non si tratta di stabilire chi è degno o non è degno. Perché anche noi cristiani non siamo mai degni…
Ma di vedere se uno ha le premesse per poterle accogliere e apprezzare.
Quando queste premesse non ci sono, al dire di Sant’Agostino, conviene impiegare più tempo a parlare con Dio di queste persone, che parlare loro di Dio. In altri termini: conviene di più pregare che predicare, perché al momento non sono in grado di comprendere.
2. Tu mi chiedi se qualche volta sia necessario tacere oppure dire una mezza bugia.
Sì, talvolta è necessario tacere.
E tuttavia non è mai lecito dire una bugia o anche una mezza bugia. Si possono usare interlocuzioni che lasciano capire che non si vuole rispondere o che di certi argomenti non si intende parlare.
Ti ringrazio, ti saluto, ti accompagno con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo