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Quesito

Caro padre,
volevo chiederti di approfondire la figura dell’accolito e cioè spiegare chi è, da dove nasce, cosa dice la Chiesa Cattolica in merito a tale figura, come avviene la preparazione e l’istituzione di un laico come accolito e quali sono i suoi impegni/doveri? 
Saluti un abbraccio


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. la parola accolito deriva dal greco (akòlytos) e significa discepolo compagno.
Nella liturgia gli accoliti sono coloro che servono i sacri ministri.

2.  Nella storia della Chiesa troviamo la presenza degli accoliti in una lettera scritta nel 251 da Papa Cornelio al vescovo di Antiochia. In tale lettera si legge che a Roma vi erano allora 42 accoliti. Il loro compito principale era quello di portare la Santa Comunione.
Il più illustre di questi accoliti è stato San Tarcisio, sorpreso e ucciso mentre portava l’eucaristia ai malati.
A partire dal secolo sesto gli accoliti non portano più l’eucaristia e si limitano a servire all’altare.
Il loro compito principale è quello di portare il candeliere o i ceri accesi.

3. Fino alla recente riforma liturgica l’accolitato era il quarto ordine minore, superiore pertanto all’ostiariato, al lettorato e all’esorcistato.
Come tutti gli ordini minori era riservato ai soli uomini e veniva conferiti in vista del sacerdozio.
Veniva dato pertanto solo ai chierici.

4.  Paolo VI con il motu proprio Ministeria quaedam (15 agosto 1972) abolì gli «ordini minori» dell’Ostiario, dell’Esorcista, del Lettore e dell’Accolito, e l’ordine maggiore del Suddiacono
L’accolitato e il lettorato, venne istituiti come ministeri affidati ai laici in maniera permanente.

5. Papa Francesco con il motu proprio Spiritus Domini (10 gennaio 2021) ha disposto l’inclusione delle donne nei ministeri laicali e ha comandato che il Codice di diritto canonico al can230 § 1 sia mutato con le seguenti parole: “I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti; tuttavia tale conferimento non attribuisce loro il diritto al sostentamento o alla rimunerazione da parte della Chiesa”.
Inoltre ha stabilito che nella Chiesa vi sia anche il ministero di catechista.

6. Il 5 giugno 2022 la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato una nota sull’istituzione dei ministeri del lettore, dell’accolito e del catechista.
Colgo l’occasione per presentare ai nostri visitatori, oltreché il ministero dell’accolito, anche quello del lettore e del catechista.
Al momento non è ancora dato di sapere quale sia concretamente il percorso per la formazione a tali ministeri.

7. Ecco che cosa si legge a proposito del ministero di lettore:
“Identità. Il Lettore è istituito per l’ufficio, a lui proprio, di proclamare la parola di Dio nell’assemblea liturgica.
In particolare, a partire da un assiduo ascolto delle Scritture, richiama la Chiesa intera alla presenza di Gesù, Parola fatta carne, giacché come afferma la costituzione liturgica «è Cristo che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura».
Compiti. Il compito del Lettore si esplica in prima istanza nella celebrazione liturgica, in particolare quella eucaristica, perché sia evidente che la proclamazione della Parola è il luogo sorgivo e normativo dell’annuncio.
Al Lettore è affidato il compito di preparare l’assemblea ad ascoltare e i lettori a proclamare con competenza e sobria dignità i passi scelti per la liturgia della Parola.
Il Lettore/Lettrice potrà avere un ruolo anche nelle diverse forme liturgiche di celebrazione della Parola, della liturgia delle Ore e nelle iniziative di (primo) annuncio verso i lontani.
A questo si aggiunge il compito più ampio di animare momenti di preghiera e di meditazione (lectio divina) sui testi biblici, con una particolare attenzione anche alla dimensione ecumenica. In generale, egli/ella è chiamato/a ad accompagnare i fedeli e quanti sono in ricerca all’incontro vivo con la Parola, fornendo chiavi e metodi di lettura per la sua retta interpretazione e la sua fecondità spirituale e pastorale”.

8. Ed ecco che cosa dice a proposito del ministero di accolito:
Identità. L’Accolito è istituito per il servizio al corpo di Cristo nella celebrazione eucaristica, memoriale della Cena del Signore, e al corpo di Cristo, che è il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi.
In particolare richiama la presenza di Cristo nell’Eucaristia della Chiesa, per la vita del mondo.
Compiti. Compito dell’Accolito è servire all’altare, segno della presenza viva di Cristo in mezzo all’assemblea, là dove il pane e il vino diventano i doni eucaristici per la potenza dello Spirito Santo e dove i fedeli nutrendosi dell’unico pane e bevendo all’unico calice, diventano in Cristo un solo Corpo.
A lui/lei è affidato anche il compito di coordinare il servizio della distribuzione della Comunione nella e fuori della celebrazione dell’Eucaristia, di animare l’adorazione e le diverse forme del culto eucaristico, che irradiano nel tempo il ringraziamento della Chiesa per il dono che Gesù ha fatto del suo corpo dato e del suo sangue versato.
A questo si aggiunge il compito più ampio di coordinare il servizio di portare la comunione eucaristica a ogni persona che sia impedita a partecipare fisicamente alla celebrazione per l’età, per la malattia o per circostanze singolari della vita che ne limitano i liberi movimenti.
In questo senso, l’Accolito è ministro straordinario della Comunione e a servizio della comunione che fa da ponte tra l’unico altare e le tante case”.

9. Ecco infine che cosa viene detto del ministero di catechista:
Identità. Il Catechista, in armonica collaborazione con i ministri ordinati e con gli altri ministri, istituiti e di fatto, si dedica al servizio dell’intera comunità, alla trasmissione della fede e alla formazione della mentalità cristiana, testimoniando anche con la propria vita il mistero santo di Dio che ci parla e si dona a noi in Gesù.
Il ministero del Catechista richiama la presenza nella Chiesa e nel mondo del Signore Gesù, che per l’opera dello Spirito Santo chiama ogni uomo alla salvezza, rendendolo nuova creatura in Cristo, servo del Regno di Dio nella Chiesa.
Compiti. Compito del Catechista è formare alla vita cristiana, attingendo alla Sacra Scrittura e alla Tradizione della Chiesa.
In primo luogo, questo compito si esplica nella cura della catechesi per l’iniziazione cristiana, sia dei bambini che degli adulti.
A questo si aggiunge anche l’ufficio più ampio di accompagnare quanti hanno già ricevuto i sacramenti dell’iniziazione nella crescita di fede nelle varie stagioni della loro vita.
È il ministro che accoglie e accompagna a muovere i primi passi nell’esperienza dell’incontro con la persona di Cristo e nel discepolato quanti esprimono il desiderio di una esperienza di fede, facendosi così missionario verso le periferie esistenziali.
Infine, a lui/lei può essere chiesto di coordinare, animare e formare altre figure ministeriali laicali all’interno della parrocchia, in particolare quelle impegnate nella catechesi e nelle altre forme di evangelizzazione e nella cura pastorale.
Tra le possibilità indicate dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, la Conferenza episcopale italiana sceglie di conferire il «ministero istituito» del/la Catechista a una o più figure di coordinamento dei catechisti dell’iniziazione cristiana dei ragazzi e a coloro che «in modo più specifico svolgono il servizio dell’annuncio» nel catecumenato degli adulti.
Il Catechista, secondo la decisione prudente del Vescovo e le scelte pastorali della Diocesi, può anche essere, sotto la moderazione del parroco, un referente di piccole comunità (senza la presenza stabile del presbitero) e può guidare, in mancanza di diaconi e in collaborazione con Lettori e Accoliti istituiti, le celebrazioni domenicali in assenza del presbitero e in attesa dell’Eucaristia.
In questo modo, tra l’altro, potrà essere sempre più evidente la corresponsabilità in ambito pastorale tra ministri ordinati e ministri istituiti, perché si realizzi quanto affermato da Lumen gentium: «Che tutti concordemente cooperino, nella loro misura, all’opera comune» (n.30)”.

Con l’augurio che molti, assecondando l’azione dello Spirito, insieme con te si mettano al servizio degli altri fratelli nella fede, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo