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Quesito

Caro Padre Angelo,
recentemente sono venuto a conoscenza di un fatto sconcertante: alcuni vaccini comunemente inoculati ai bambini sono stati prodotti su culture cellulari ottenute da feti volontariamente abortiti. Purtroppo, quando ho vaccinato la mia prima figlia non ero a conoscenza di questi gravi fatti, ma adesso si pone il problema di vaccinare il mio secondo figlio nato da poco.
Da credente ciò mi pone davanti ad un grave problema etico riguardo alla scelta di vaccinare o meno mio figlio, soprattutto se non riuscissi ad ottenere informazioni certe su come i vaccini che gli saranno somministrati siano stati prodotti. Da un lato credo possa capire la preoccupazione di un genitore per la salute dei figli, ma dall’altro non posso accettare che altri figli come i miei siano stati uccisi per produrre medicine.
Una dichiarazione del Centro Nazionale Cattolico di Bioetica degli Stati Uniti recita a riguardo: "Un individuo è moralmente libero di utilizzare il vaccino a prescindere dalla sua convinzione storica in merito all’aborto. La ragione è che il rischio per la salute pubblica, nella scelta di non vaccinare, prevale sulla preoccupazione legittima al riguardo dell’origine dello stesso"; tale dichiarazione mi lascia un po’ perplesso e non mi convince completamente.
Avrei quindi molto piacere di sapere se c’è una posizione ufficiale della Chiesa o comunque la sua opinione a riguardo.


Risposta del sacerdote

Caro Emanuele,
1. c’è un’affermazione nella tua mail che non è corretta ed è quella in cui affermi che questi bambini sono “stati uccisi per produrre medicine”.
A dire il vero, in genere vengono uccisi per altri motivi, ma non per questo.

3. Pertanto non dovrebbero sussistere problemi morali se non c’è alcuna connessione tra aborto volontario e prelievo di materiale dai feti abortiti.
Come dai corpi di cadaveri adulti si può prendere del materiale, così analogamente anche dai feti abortiti.
Ma è necessario che non vi sia connessione di causa tra morte e prelievo.

4. Secondo alcuni vi sarebbero connessioni se le donne che abortiscono sapessero che il cadavere del loro bambino verrà usato anche per questi scopi e soprattutto se ne danno il consenso.
Ma il più delle volte, se non in tutte o quasi, ne sono ignare.

5. Alcuni bioeticisti cattolici forniscono i seguenti criteri per il prelievo di tessuti da un feto abortito.
– la scelta dell’aborto non deve essere influenzata dal prelievo. Perciò il consenso al prelievo deve essere chiesto solamente dopo che la donna ha deciso definitivamente per l’aborto;
– la morte del feto non deve essere causata dal prelievo. Anzi il prelievo deve essere effettuato solo dopo che la morte del feto sia stata clinicamente accertata.
– non è permesso mantenere in vita artificialmente i feti abortiti con la finalità di procedere al prelievo;
– tempi e modi dell’aborto non devono essere influenzati dal prelievo;
– deve essere evitata ogni forma di profitto o di compenso connessa con il prelievo.

6. Per il tuo caso specifico credo che sia moralmente lecito e anche doveroso vaccinare il bambino.
Tanto più che sarebbe difficile andare ad indagare come sia stato prodotto il vaccino.
Inoltre il problema etico tocca principalmente chi prepara il vaccino.
Ne vengono coinvolti moralmente quelli che ne fanno uso solo qualora fossero a conoscenza della chiara immoralità del prodotto.

Ti ricordo nella preghiera insieme alla tua famiglia e ti benedico.
Padre Angelo