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Nota bene: poiché lo scritto del nostro visitatore è molto lungo e pieno di domande, ho voluto rispondere ad ogni affermazione, senza rimandare tutto alla fine.
Il testo del visitatore (Marco) è quello scritto in normale, il mio (la risposta) è in corsivo.

Gentile Padre Angelo,
mi permetto di allegarLe un mio breve scritto con alcuni miei dubbi e domande.

Dio onnipotente creò il mondo perfetto, ma se esisteva il male e il Diavolo di fatto non era perfetto il "Sistema Creazione".

Dio non ha creato il diavolo, ma ha creato gli angeli, alcuni dei quali poi si sono pervertiti.

L’uomo era libero di scegliere tra il bene e il male, accettare o rifiutare il Creatore, come mai ha scelto il male?

Non possiamo dimenticare che Adamo ed Eva hanno scelto il bene per diverso tempo. Poi hanno ceduto in seguito ad una tentazione, di fronte alla quale però erano liberi di non aderirvi.

Forse il bene e Dio non apparivano cosi perfetti: intendo l’uomo perfetto, intelligentissimo come un Serafino avrebbe dovuto scegliere Dio e la perfezione, pare strano che non abbia fatto tale scelta. Ne consegue che o la creazione non era così perfetta o che l’uomo non era stato creato cosi "divino" concepito dunque limitato, imperfetto e stolto. Una creatura perfetta non può non riconoscere ed amare la perfezione del creato e il suo Creatore.

Bisogna distinguere:
In quanto alla loro essenza (persona) Adamo ed Eva erano perfetti, nel senso che non mancava loro nulla sotto il profilo ontologico (dell’essere).
Ma quanto alla loro personalità erano in via di perfezione.
Il senso della nostra presenza in questo mondo è proprio in questa linea. Dio ha voluto che diventassimo artefici e protagonisti del nostro destino eterno.
In questa linea Adamo ed Eva non erano perfetti. Erano chiamati ad acquisire la perfezione, che si attua nell’unione con Dio.

Insomma qualche cosa di sbagliato doveva esserci già in principio o in Dio o nell’uomo come sua creazione.

È sbagliata la tua conclusione, perché ne sono sbagliate le premesse.

Concludendo se Dio è perfezione e amore, la creazione è magnifica e l’uomo creato ad immagine somiglianza di Dio, dunque in grado di avere una comunione perfetta con lui non può ribellarsi.

La conclusione è sbagliata perché la comunione non era ancora perfetta, se per perfetta intendiamo incapace di crescita e definitiva.

Per assurdo in un mondo creato perfetto manca persino la libertà.
Infatti c’è perfetta comunione d’intenti e di vedute, non c’è possibilità di scelta contraria o di rifiuto.

La perfezione di cui parli è quella del Paradiso. Di là la nostra libertà troverà compimento.
Un po’ come chi è fidanzato. Finché è fidanzato è libero di sposarsi. Ma quando è sposato non è più libero di sposarsi perché ha compiuto la propria libertà.
Ciò sta a significare che la libertà è nell’ordine dei mezzi.
L’uomo non è libero nei confronti del proprio fine, che è la felicità.
In ogni caso la vuole.

La mela è un simbolo allegorico, che indica una scelta fra il bene e il male, ovvero la ribellione e il rifiuto verso Dio.
Ma in che senso l’uomo si è ribellato a Dio, io personalmente non ho fatto alcuna scelta razionale e ponderata, infatti non posso nemmeno scegliere non sapendo che cosa voglia Dio da me e non sapendo neppure se esista.

Intanto la Sacra Scrittura non parla di mela, ma di frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Queste parole sono piene di significato e stanno a ricordare di quale tipo sia stato il peccato originale.
Inoltre è vero che tu non hai commesso il peccato originale, ma sei venuto fuori – come tutti noi – da una sorgente che nel frattempo si era inquinata.

Ritengo di non avere elementi sufficienti per compiere una scelta cosi importante, che determinerà il destino eterno della mia anima. Devo decidere la mia eternità su pochi e vaghi scritti spesso discordanti o su testimonianze arbitrarie di persone vissute in epoche remote?

Non è vero che non hai elementi sufficienti per compiere una scelta così importante: "Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa" (Rm 1,19-20).
E: "Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore" (Sap 13,1-5).

Come mai Dio non si manifesta nel suo splendore? Perché verrebbe meno la mia libertà rispondono i credenti!

Sì, è vero. Perché vederlo nel suo splendore è la stessa cosa che essere trasferiti nell’eternità, in paradiso.
Ma Dio vuole che la comunione con Lui sia libera e cioè piena d’amore. Per questo ci ha messo prima di qua. Proprio per poterlo amare.

Ma nel paradiso terrestre l’uomo perfetto Adamo ha rifiutato Dio con pienezza di prove pur vivendo in comunione perfetta con lui. Dunque come mai l’uomo sulla terra deve scegliere il suo destino eterno solo con pochi indizi spesso vaghi e contrastanti. Dio si manifesti nel suo splendore e amore in modo che l’uomo odierno come Adamo possa fare la propria scelta in totale libertà a ragion veduta.

Ti ho già detto che la comunione non era perfetta, perché era passibile di cresciuta e non era definitiva.

La presunta colpa di Adamo è passata da padre in figlio, mi sembra poco corretto che le colpe dei padri ricadano all’infinito sui figli a cascata.

Non è la colpa che è ricaduta, ma la pena.
Chi è alcoolizzato o drogato può comunicare ai suoi figli delle penalità, ma non comunica le sue colpe che sono sempre personali e intrasferibili.

(Ripeto su figli che possono contare solo su pochi indizi, mentre i padri avevano piena conoscenza e comunanza col Divino)
Adamo ha potuto rifiutare Dio conoscendolo perfettamente, dunque lui si ha compiuto una scelta ponderata usando veramente il suo libero arbitrio, mentre l’uomo odierno deve basarsi su supposizioni.
Appare chiaro che la manifestazione di Dio nel suo splendore non inficerebbe il libero arbitrio dell’uomo moderno, perché non ha coartato quello di Adamo che compi il rifiuto pur vivendo in comunione con Dio. Perché dunque persiste questo silenzio assordante da parte della Divinità?

Non sto più a ripeterti che Adamo non aveva quella perfetta comunione con Dio che s’identifica con la visione beatifica.
La sua conoscenza di Dio era ancora nella fede.
Inoltre non è assordante il silenzio di Dio.
Solo chi è sordo non sente il linguaggio di Dio.
Per questo Sant’Agostino, alla luce dei passi biblici che ti ho riportato poco sopra, diceva: “E cielo e terra e tutte le creature in essi d’ogni parte mi dicono di amarti e non cessano di dirlo a tutti affinché “siano senza scusa” (Rm 1,20)” (Confessioni, X,6,8).
Mi fermo qui. Ce n’è già abbastanza.
Per le altre domande ti prego di cliccare sul motore di ricerca del nostro sito.
L’abbiamo messo apposta.
Come vedi, spesso parti con affermazioni sbagliate. È chiaro che poi non riesci a concludere.

La ringrazio se avrà tempo di rispondermi.
Grazie cordiali saluti a presto

Ti auguro una proficua ricerca, e con quest’augurio accompagnato dalla preghiera ti benedico.
Padre Angelo