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Quesito

Trascriviamo il contenuto di una email pervenuta al nostro sito e la relativa risposta di Padre Angelo.

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Caro Padre Angelo,
Le scrivo sulle unioni di fatto: la Chiesa è giustamente contraria al riconoscimento pubblico delle unioni di fatto, etero od omo – sessuali. Ciò naturalmente implica il netto rifiuto del matrimonio omosessuale e dei Pacs.
Tuttavia, il Cardinale Ruini ha accennato alla possibilità di istituire una sorta di patto privatistico fra le persone, che non abbia implicazioni per lo Stato. Mi chiedo: nel concreto, cosa significa ciò?
Rutelli ha avanzato infatti la proposta del contratto di convivenza solidale.
Mi viene il dubbio, però, che una tale soluzione sarebbe già un primo piccolo riconoscimento, e che forse sarebbe meglio ricorrere a una soluzione privatistica non esplicitamente mirata alle coppie di fatto, ma aperta a un ampio ventaglio di possibilità (una coppia, un gruppo di amici, un’associazione,…..).
Ad un simile “contratto” potrebbero aderire anche le coppie di fatto, etero od omo – sessuali, senza dare minimamente l’impressione di un riconoscimento da parte dello Stato. Cosa ne pensa la Chiesa di tutto ciò?
Emmanuel


Risposta del sacerdote

Caro Emmauel,
non conosco di preciso il pensiero del Card. Ruini, ma penso che corrisponda a quanto alcuni autori cattolici sostengono: se due persone, anche dello stesso sesso, vogliono stabilire un patto fra di loro, vadano da un notaio e lo stipulino. Nessuno può proibire ai singoli di fare ciò che vogliono.
Ma dare un’inquatradura giuridica e istituzionale a simili unioni significa metterle a fianco del matrimonio e proporre ai giovani due strade: o quella dell’unione di fatto o quella del matrimonio.
Inoltre il problema grosso è questo: istituzionalizzando le unione di fatto, si introduce un mini-matrimonio tra omosessuali.
Ora in nessun modo un rapporto fra omosessuali può essere messo a fianco e neanche in subordine a un vero matrimonio, il quale presuppone la diversità di sessi, assolutamente richiesta per il reciproco perfezionamento degli sposi e per la procreazione.
Sono d’accordo con te per quello che dici sul patto della convivenza solidale: espressione volutamente vaga, proprio per comprendere le unioni omosessuali.
In ogni caso, sarei ben contento se su questo argomento tu e altri intervenissero scrivendo al sito.
Ti ringrazio per aver aperto la discussione.
Come sempre ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo