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Caro Padre Angelo,
mi permetto di scriverle per una domanda inerente alla mariologia. Non ho trovato affrontato, nelle sue risposte, questo tema.
In breve: è più grande Maria o la Chiesa?
È una questione affiorata sin dai tempi del seminario, e rivenuta fuori in questi ultimi tempi. Le spiego il perchè. Devo dire che viviamo in un tempo in cui, mi duole molto dirlo, molti seminaristi e sacerdoti, purtroppo, non hanno una buona considerazione della devozione alla Madonna, in modo particolare del Rosario. In seminario ero preso in giro (e anche ora un pò) perchè difendo la dottrina sulla Corredentrice. In seminario dicevano che la Chiesa è più grande della Madonna, rifacendosi anche a Sant’Agostino, laddove dice: “Grande è Maria, ma più grande è la Chiesa…”. Un professore, in seminario, disse che la totalità dei credenti è più grande di Maria, perché Maria è una.
Le risparmio tutte le prese di giro che ho avuto a riguardo, e che qualche volta ho tuttora, come anche per il Rosario…. ma sono ben contento di averle sopportate per la Madonna e ora ne provo gioia.
Ultimamente, un gruppo di sacerdoti che conosco, parlando di apparizioni mariane, hanno detto che la Chiesa è più grande della Madonna, perchè è la Chiesa che decide quando un’apparizione è vera. All’affermazione di uno dei sacerdoti: “La Madonna parla quando vuole” gli altri si sono scaldati dicendo che la Madonna parla quando vuole la Chiesa, nel senso di cui sopra.
Ora, è vero che il Concilio ha inserito il discorso su Maria all’interno della Chiesa, e certamente, Maria è membro della Chiesa, anche se membro eminente, come dice il Concilio, ma è anche vero che la Madonna supera ogni altra creatura, celeste e terrestre…
Secondo me bisogna stare attenti a fare certe affermazioni sennò si finisce con dire sciocchezze che rasentano l’oltraggio. Girava in seminario una frase attribuita mi sembra al Santo Curato d’Ars, il quale avrebbe detto: “Se incontro un sacerdote insieme alla Madonna, saluto per primo il sacerdote perchè lui mi rappresenta Cristo, mentre la Madonna non è sacerdote (anche questo altro tema che sarebbe da affrontare, cioè, il sacerdozio di Maria…)”. A me risulta che la frase comprendeva, invece, un sacerdote e un angelo, e allora, si che tornerebbe (almeno in teoria, conosce lei un sacerdote più santo di un angelo?)
Insomma, la Chiesa, il popolo di Dio, Papa, vescovi, sacerdoti e popolo dei battezzati sarebbero più grandi della Madonna…
Padre, “mi viene da ridere per non piangere”, come si dice da me.
Non si può dire che Sant’Agostino si sia sbagliato, e abbia preso una cantonata? O, per lo meno che vada interpretato e spiegato bene.
Sarà che a me rimane ripugnante pensare a qualcosa più grande di Maria, escluso Dio, evidentemente.
Lei cosa pensa? Ci tenevo a sentire il suo pensiero.
Secondo me si dovrebbe dire: Maria è membro della Chiesa, ma membro sovraeminente e Lei sta al di sopra di tutta la totalità dei credenti, Papa, gerarchia e popolo, perché tutti noi siamo sotto il segno del peccato, almeno quello originale.
Mi dica Lei.
La ringrazio per ogni sua risposta. È da tempo che leggo le risposte soprattutto inerenti alla vita spirituale, al Rosario… mi fanno tanto bene e cerco di metterle in pratica.
Continui così.
Domani andrò in pellegrinaggio con la mia diocesi al Santuario della Madonna di Montenero. Davanti alla Madonna avrò un ricordo speciale anche per Lei. Anche Lei, mi raccomando, preghi per me.
Un caro saluto
Don Giacomo


Caro don Giacomo,
1. il mio pensiero è quello della Chiesa e ti dico subito che è vera l’espressione d Sant’Agostino ed è vero anche quanto pensi tu, e cioè che la Madonna sia superiore alla Chiesa.
Tutto sta nel considerare il punto di vista.
Se si considera la Chiesa nella sua quantità di persone e Corpo mistico di Nostro Signore certamente ha ragione sant’Agostino: la Chiesa è un membro del Corpo mistico e no ne esaurisce tutta l’organicità.
Il beato Jacopo da Voragine e altri con lui dicevano che nel corpo mistico Cristo è il Capo o la testa, Maria il collo e gli altri il tronco con tutti i suoi arti.

2. San Pio X nell’enciclica Ad diem illud, scritta nel cinquantenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, fa vedere come Maria sia ad un tempo un membro eminente del Corpo Mistico e come nello stesso tempo lo superi tutto.
Ecco le sue parole:
“Se dunque la Beatissima Vergine è nello stesso tempo madre di Dio e degli uomini, chi può dubitare che Ella non impiegherà tutte le Sue forze presso Suo Figlio, “testa del Corpo della Chiesa”, perché Egli diffonda su di noi che ne siamo le membra i doni della Sua grazia, soprattutto quello di conoscerlo e di “vivere per Lui”?
Ma la Vergine non ha soltanto la lode di aver fornito “la materia della Sua carne al Figlio unico di Dio che doveva nascere con membra umane” e di aver così preparato una vittima per la salvezza degli uomini; Ella dovette anche custodirla, quella vittima, nutrirla e presentarla nel giorno stabilito all’altare.
Così vi fu tra Maria e Gesù una continua comunione di vita e di sofferenza, di modo che si può applicare tanto all’uno che all’altra la sentenza del profeta: “La mia vita si è consumata nel dolore, i miei anni sono trascorsi nei lamenti”.
E quando venne per Gesù l’ultima ora e “Sua Madre stava presso la Croce”, oppressa dal tragico spettacolo e nello stesso tempo felice “perché Suo Figlio si immolava per la salvezza del genere umano e d’altronde Ella partecipava talmente ai Suoi dolori, che Le sarebbe sembrato infinitamente preferibile prendere su di sé tutti i tormenti del Figlio, se fosse stato possibile”.
La conseguenza di questa comunione di sentimenti e di sofferenze fra Maria e Gesù è che Maria “divenne legittimamente degna di riparare l’umana rovina” e perciò di dispensare tutti i tesori che Gesù procurò a noi con la Sua morte e il Suo sangue.
Certo, solo Gesù Cristo ha il diritto proprio e particolare di dispensare quei tesori che sono il frutto esclusivo della Sua morte, essendo egli per Sua natura il mediatore fra Dio e gli uomini.
Tuttavia, per quella comunione di dolori e d’angosce, già menzionata tra la Madre e il Figlio, è stato concesso all’Augusta Vergine di essere “presso il Suo unico Figlio la potentissima mediatrice e conciliatrice del mondo intiero”.
La fonte è dunque Gesù Cristo e “noi tutti abbiamo derivato qualcosa dalla Sua pienezza; da Lui tutto il corpo reso compatto in tutte le giunture dalla comunicazione prende gli incrementi propri del corpo ed è edificato nella carità”.
Ma Maria, come osserva giustamente San Bernardo, è l’”acquedotto”, o anche quella parte per cui il capo si congiunge col corpo e gli trasmette forza e efficacia; in una parola, il collo. Dice San Bernardino da Siena: “Ella è il collo del nostro capo, per mezzo del quale esso comunica al suo corpo mistico tutti i doni spirituali“.
È dunque evidente che noi dobbiamo attribuire alla Madre di Dio una virtù produttrice di grazie: quella virtù che è solo di Dio.
Tuttavia, poiché Maria supera tutti nella santità e nell’unione con Gesù Cristo ed è stata associata da Gesù Cristo nell’opera di redenzione, Ella ci procura de congruo (per somma convenienza a motivo del suo ardentissimo amore, n.d.r.), come dicono i teologi, ciò che Gesù Cristo ci ha procurato de condigno (per stretto rigore di giustizia, n.d.r.) ed è la prima ministra nella distribuzione delle grazie.
Gesù “siede alla destra della Maestà Divina nell’altezza dei Cieli”; Maria siede regina alla destra di Suo Figlio, “rifugio così sicuro e ausilio cosi fedele in tutti i pericoli, che non si deve temere nulla né disperare sotto la sua guida, i suoi auspici, la sua protezione e la sua benevolenza”.

3. Da questo testo si comprende il posto di Maria all’interno del Corpo mistico.
E pertanto non lo esaurisce tutto.
Ma per santità e grazia c’è in lei in maniera sovra eminente tutto quello che viene donato alle altre membra del Corpo mistico.

4. Sul fatto poi che la santità iniziale di Maria sia superiore a quella di tutti gli Angeli e i Santi insieme il Magistero della Chiesa si è espresso più volte.
Prima ancora del Magistero San Tommaso nel Commento all’Ave Maria aveva scritto: “È infatti gran cosa in qualunque Santo che egli abbia tanta grazia che basti a salute di molti; ma quando ne avesse tanta che bastasse a salute di tutti quanti gli uomini questo sarebbe massimo pregio; come si avverò in Cristo e nella Beata Vergine”.

5. Pio XII nell’enciclica Mystici Corporis afferma l’anima santissima di Maria fu ripiena del divino Spirito di Gesù Cristo più che tutte le altre anime insieme”.
Nel Radiomessaggio sulla Regalità dice che “Maria è più ricolma di grazie, più santa, più bella, più sublime, incomparabilmente più santa dei maggiori Santi e degli Angeli più eccelsi, soli o tutti insieme riuniti” (13.5.1946).

6. In riferimento alla grandezza del sacerdote forse i tuoi compagni di seminario hanno confuso un po’ le cose.
È San Francesco che ne parla.
E ne parla nei seguenti termini: “Voleva che si dimostrasse grande rispetto alle mani del sacerdote, perché ad esse è stato conferito il divino potere di consacrare questo sacramento. «Se mi capitasse – diceva spesso – di incontrare insieme un santo che viene dal cielo ed un sacerdote poverello, saluterei prima il prete e correrei a baciargli le mani. Direi infatti: Ohi! Aspetta, san Lorenzo, perché le mani di costui toccano il Verbo di vita e possiedono un potere sovrumano!»” (Fonti francescane, 790).
San Francesco non avrebbe mai messo il sacerdote davanti alla Madonna, che è Regina degli Apostoli e dunque anche dei sacerdoti.

Ti ringrazio del gradito ricordo al santuario della Madonna di Montenero.
Contraccambio con la mia preghiera i questo giorno dedicato alla Visita di Maria alla cugina Elisabetta e ti auguro un ministero ricco di buoni frutti.
Padre Angelo