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Quesito
Padre Angelo,
sono un ragazzo di 21 anni e ho due questioni che dal basso delle mie capacità non riesco a risolvere.
1) recito da più di una settimana il Santo Rosario quotidianamente, ricevendo benefici in termini di interiorità e perchè mi sento più vicino a Dio.
Ma poi, navigando su internet ho letto una considerazione teologica che mi ha messo in dubbio e non riesco più a pregare con il fervore di prima: in tale sito si affermava che il culto a Maria è una forma di idolatria, poichè solo a Dio (o Trinità) si deve rendere culto. … Assimilabile anche al vitello d’oro, per cui Dio punisce le statue materiali, essendo Dio Spirito…
A grandi linee era questa la logica del discorso che mi ha fatto venire così tanti dubbi, rendendomi impossibile immedesimarmi nella preghiera. Dunque si deve rivolgere la preghiera unicamente a Dio con Gesù unica intercessione e non menzionare Maria o i santi perchè fuorvianti? Tra l’altro quel sito parlava anche che tutte le apparizioni non menzionate nel vangelo sono opera del demonio.
2) la masturbazione. Vivo afflitto da questo male, un mese fa la cadenza era più frequente. Ora, con preghiere, volontà e l’aiuto di Dio, molto, molto meno. Ma il numero conta poco poichè è sempre peccato.
Nonostante abbia la volontà di non fare (rif voglio fare il bene ma non lo faccio S. Paolo), cado in tentazione. E mi inducono anche sintomi materiali, come il non dormire, vera tortura, o più in particolare, il fatto che mi vengono tanti pensieri che mi rimandano all’atto.
Diventa anche poco utile applicare la tecnica della “testa del serpente” (assopire e scacciare il pensiero appena si forma nella mente), perchè il i pensieri si ripresentano ciclicamente, anche nelle preghiere, impedendomi di pensare a cosa più importanti e distraendomi dal fare il bene.
Chiedo poi se il demonio abbia un ruolo in ciò, e cioè se ce l’abbia prima dell’atto (che potrebbe anche avere motivazioni biologiche) , o dopo l’atto, in quanto ci si sente in colpa, indegni di Dio e perciò ci si allontana ancora di più accettando il proprio stato di “dannato” o peccatore non redimibile, realizzando in pieno i suoi malvagi progetti. O se entrambi.
Ma aldilà di questo, poichè non mi capacito di essere posseduto, le chiedo se è più grave come peccato la masturbazione con la concupiscenza collegata, o il sentirsi (dopo) indegni di Dio e perciò allontanarsi da lui, con la conseguenza di smettere di pregare e abbandonarsi alle tentazioni senza reprimerle.
Le chiedo aiuto per entrambe le questioni, unitamente a dei consigli pratici per il secondo problema.
Ao
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. appena il Signore ha cominciato a compiere in te qualche cosa di bello (rafforzamento dell’interiorità), subito il demonio ha cercato di portare scompiglio.
Il sito che hai letto è di chiaro sapore protestante.
I protestanti sanno benissimo che noi non facciamo della Madonna un Dio.
Sanno benissimo che noi non la adoriamo, ma la veneriamo.
Ma, nonostante questo, continuano a dire menzogne, sperando di portare confusione nei più deboli.
2. Per dirti che Maria non è il termine ultimo delle nostre preghiere ti porto un esempio: nelle Litanie lauretane noi diciamo “Cristo ascoltaci, Cristo esaudicisci, Santa Trinità unico Dio, abbi pietà di noi.
Quando si arriva a Maria, si cambia subito registro e si dice: “Prega per noi”, e cioè invochiamo la sua intercessione.
È colei che Cristo dalla croce ci ha dato per madre.
Perché non dovremmo affidarci alla sua intercessione purissima?
3. Sì, Dio è il termine di tutte le nostre preghiere. Ma noi andiamo a Dio anche attraverso la mediazione dei Santi.
Dio stesso aveva già detto ai tre amici di Giobbe di affidarsi alle preghiere di quest’ultimo, perché solo in virtù delle preghiere di Giobbe li avrebbe esauditi.
Ecco il testo: “Andate dal mio servo Giobbe…, il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza” (Gb 42,8).
La Bibbia di Gerusalemme commenta: “Andate dal mio servo Giobbe…, il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza” (Gb 42,8).
Anche facciamo la stessa cosa con i santi e principalmente con Maria Santissima.
4. Vedo che hai letto le risposte che ho dato in merito a tali questioni. Non vi sarebbe da aggiungere altro.
Visto che mi chiedi se il diavolo c’entri in tutto questo, ti dico di sì: San Tommaso ricorda che il nostro avversario prima di tentarci e farci cadere esplora il nostro lato debole. In te l’ha trovato con una certa facilità.
Una volta espugnata la tua anima, fa il resto e cioè ti mette disgusto per la preghiera, etc… etc…
5. Nella tua situazione: ti consiglio due cose.
Primo, la confessione frequente, possibilmente dallo stesso sacerdote, una volta la settimana. Vedrai che ti sarà di grande aiuto.
Secondo, preghiera quotidiana del S. Rosario. “Pregate e vegliate per non cadere in tentazione”. Così ha detto il Signore.
Proprio oggi ho risposto ad una mail privatamente in cui un giovane, assediato dall’impurità fin sopra la testa, se ne è trovato liberato dopo essersi preso l’impegno di recitare quotidianamente il Rosari.
Tu hai già cominciato e il Signore ti ha dato dei segni molto eloquenti sulla potenza di questa preghiera.
Continua, continua così.
6. È inutile domandarsi se sia più grave il peccato di masturbazione o ciò che ne segue, perché vi è un intimo rapporto tra causa ed effetto. Gli effetti talvolta sono molto più gravi dell’attimo in cui tutto è esploso.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo