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Quesito
Una domanda padre Angelo: la pena di morte è peccato mortale?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. se noi bussiamo alla Divina Rivelazione per sapere se la pena di morte sia un peccato mortale la risposta che ne ricaviamo è evidentemente negativa.
Ciò non significa che sia così anche oggi perché è necessario distinguere il contesto.
2. Nell’Antico Testamento Dio ordina molte volte di dare la pena di morte e ne determina anche le modalità.
Ad esempio: “Il Signore disse a Mosè: «Va’ dal popolo e santificalo, oggi e domani: lavino le loro vesti e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai, alla vista di tutto il popolo. Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: «Guardatevi dal salire sul monte e dal toccarne le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di arco” (Es 19,11-13).
3. La pena di morte inoltre veniva comandata da Dio per l’idolatria (“Colui che offre un sacrificio agli dèi, anziché al solo Signore, sarà votato allo sterminio”, Es 22,19), per la bestemmia (“Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo della terra, se ha bestemmiato il Nome, sarà messo a morte”, Lev 24,16), per la profanazione del sabato (“Osserverete dunque il sabato, perché per voi è santo. Chi lo profanerà sia messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sia eliminato dal suo popolo” Es 31,14), per i peccati contro i genitori (“Colui che percuote suo padre o sua madre, sarà messo a morte. Colui che rapisce un uomo, sia che lo venda sia che lo si trovi ancora in mano sua, sarà messo a morte. Colui che maledice suo padre o sua madre, sarà messo a morte”, Es 21,15-17), per l’adulterio e altri disordini sessuali (Lev 20,10ss), per alcuni peccati contro il prossimo: “Chi avrà percosso un uomo con la volontà di ucciderlo, sia messo a morte” (Es 21,12).
4. Si può dire che Dio abbia peccato mortalmente comandando tutto questo?
È blasfemo pensarlo.
5. Con il Nuovo Testamento le cose cambiano.
Anche se il Signore non si è espresso esplicitamente contro la pena di morte, tuttavia va decisamente verso il suo superamento. A proposito dell’adultera scoperta in flagrante adulterio e che secondo la legge ebraica andava la pedata, Gesù dice: “chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
6. Il Catechismo olandese del 1969, che richiamò l’attenzione della Santa Sede per alcune affermazioni non chiare, a proposito di questo argomento scrive: “Non si può sostenere che Cristo abbia abolito esplicitamente la guerra o la pena di morte. Altrimenti il Vangelo l’avrebbe registrato. Ciò non vuol dire però che guerra e pena di morte siano necessariamente cristiane”.
Ed è per questo che Papa Francesco ripudia esplicitamente la pena di morte nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
È un giudizio che la Chiesa può dare, trattandosi di insegnamento sociale e pertanto riguardante una materia che di suo è mutevole come quella dei mezzi per assicurare lo stato di fermo nei confronti dei delinquenti.
7. Per cui come il Catechismo Romano del concilio di Trento ha affermato che “rientra nei poteri della giustizia condannare a morte una persona colpevole” (n. 328), così il Catechismo della Chiesa Cattolica pubblicato dopo il concilio Vaticano secondo può dire: “Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuto una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune.
Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi. Inoltre, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato.
Infine, sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi.
Pertanto la Chiesa insegna, la luce del Vangelo, che la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona” (CCC 2267).
8. La tua domanda può ricevere dunque varie risposte: a partire da quanto ha detto Dio nella Divina Rivelazione, da quanto ha insegnato la Chiesa nel corso dei secoli e da quanto la Chiesa insegna oggi.
Sebbene diverse e apparentemente contraddittorie, in realtà le risposte sono tutte vere perché pronunciate in contesti diversi.
Dire semplicemente che è peccato mortale senza fare alcuna distinzione può destare perlomeno delle legittime perplessità.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo