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Quesito
Ho letto una risposta sul sito, riguardante la transessualita, sono sugli anta, ho prole a scuola, e le volevo parlare di un problema che mi riguarda, che riguarda altre poche persone, e che nessuno comprende: la transessualita.
Essere transessuale è un inferno.
Io appaio ancora uomo, ma da 3 anni, ho compreso che il tappo che avevo messo, che non mi faceva mai guardare dentro di me era questo. quando sei piccolo, già senti queste cose, ma non è detto che sei un bambino differente dagli altri. Io giocavo con gli atri e come gli altri. Non mi piaceva fare a botte, ma dentro di me sentivo un sentimento differente. Giocavo a pallone con la squadra del paese, ero a vedersi come gli altri. Le cose cambiano un pò nell’adolescenza, e verso i 18 anni in qualche modo capisci che ti senti donna nel corpo di un uomo, ma non sai bene, perché comunque se non stai male, non fai cose strane, non hai motivo di avere problemi particolari, pensi che passerà. A quell’età, a metà anni 80, non conosci le cose, le scambi con altre, infatti, ad un certo punto pensi che sei omosessuale, pur non essendo mai andato coi maschi. Allora metti un bel coperchio, perché capisci che stai andando nei guai seri, col mondo, gli amici, la famiglia.
Inizi a raccontarti tante bugie, riesci a mettere in testa un meccanismo, dove se riesci in qualche modo ad avere rapporti sessuali con donne, riesci a salvarti.
Vai da uno psicologo, lui ti rassicura, e tu vai, ma ti accorgi che ci sono problemi, hai un martello dentro, ma parli della cosa sbagliata, perché non hai una cognizione precisa, in quanto non vuoi pensare con la tua testa, vuoi essere come gli altri e salvarti.
Poi succede che ti sposi, hai figli, ma dentro di te non funziona. Sei all’apparenza normale, nessuno sospetterebbe mai, e tu vai avanti, per il bene di moglie e figli, e per salvarti, senza mai guardarti dentro, perché non puoi permetterti di capire cosa c’è dentro di te.
Poi ad certo punto scoppia tutto e capisci cosa hai dentro.
Il cervello ti esplode, e cominci a stare male.
Preghi a non finire, finché ricordi tante cose che hai voluto dimenticare, e DIO ti fa capire che non ti cambierà, perché ti ha fatto così, e ti senti in pace ad affrontare l’inferno che verrà.
IL GENDER NON ESISTE, io non ho scelto di essere così, tutti quelli che hanno cambiato, le diranno che se avessero potuto lo avrebbero evitato. Si perde lavoro, amicizie, rapporti coi familiari, si fanno soffrire i figli, ma arrivi ad un punto che se non lo fai, muori, perché non puoi più tollerare di essere quello che non sei, neanche davanti ai tuoi figli, e finché non parlerai starai male con tutti.
Stare male vuol dire che ti manca il respiro, il cuore ti parte a 1000, ti viene da vomitare.
Gli organi di stampa, di chiesa e non, dovrebbero divulgare questi aspetti umani, che sono veramente invivibili.
Credo che DIO voglia il bene tra le persone, senza discriminazioni, anche se i transessuali sono gli unici a non essere citati nella bibbia.
DIO manda i diversi, per tastare la vera accoglienza tra cristiani, per portare la pace, non la discriminazione. La chiesa stessa non deve cadere nel tranello del GENDER, quella è un’invenzione di chissà chi, la chiesa deve capire che queste realtà umane esistono, e nessuno che le vive se le è andate a cercare.
Se vorrà pubblicare questa lettera o rispondermi gliene sarò grato, ma non pubblichi la mail.
Spero che anche la chiesa comprenda questo inferno umano, perchè molte persone così sono atee un po’ per formazione, ma anche per discriminazioni subite.
La saluto cordialmente.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. pubblico volentieri sul nostro sito la tua testimonianza, che ho letto con viva partecipazione.
Perché un conto è parlare di transessuali per sentito dire e un altro conto è vivere questa realtà.
Come tu stesso attesti, è una realtà di inferno, di tormento continuo e martellante.
2. Come comprenderai, alcune tue espressioni non le posso condividere: come ad esempio che la transessualità è una realtà che Dio ti manda oppure che l’omosessualità è mandata da Dio perché ci si eserciti nella tolleranza.
Dio non manda il male.
Ma le tue espressioni, meno condivisibili, sono marginali rispetto al contenuto della tua testimonianza.
3. Affermi a caratteri maiuscoli che il GENDER non esiste. La Chiesa lo ha sempre detto e ti ringrazio per la tua testimonianza, che non è la testimonianza di una persona che vuole fare quello che vuole, ma di una persona che soffre per quello che le tocca sopportare.
È una situazione subìta, non scelta.
Del resto chi sceglierebbe il dolore per il dolore?
4. Condivido ancora un’altra testimonianza: quelli che si sono fatti cambiare di sesso, se potessero tornare indietro, non lo farebbero più. E parli di perdita di lavoro, amicizie, di contraccolpi nei rapporti coi familiari e di sofferenze per i figli.
5. Tuttavia poi dici: ma se non fai l’intervento, muori, ti scoppia il cervello.
Questo fa capire che il problema è più che altro di indole psicologica.
Sicché si rende necessario il supporto psicologico.
Ma andare dallo psicologo non è la stessa cosa che guarire.
Come per un malato di tumore non basta andare dal medico chirurgo per guarire (se fosse così semplice!), così ugualmente non basta andare dallo psicologo per essere liberati da certe oppressioni.
Se lo psicologo è bravo, può liberare o quanto meno sollevare.
6. Credo che la preghiera intensa, che porta ad avere la testa e il cuore immersi in Dio, possa aiutare a sentirsi sollevati da simile oppressione.
Penso che anche la vita sacramentale giovi.
E probabilmente possono giovare anche altre preghiere liberatorie.
Per questo ti esorto a frequentare la confessione, ad andare a Messa, a fare la S. Comunione, a ricevere particolari benedizioni.
Ti ringrazio ancora della tua testimonianza.
Sono certo che tutti i nostri visitatori diventeranno più comprensivi del dramma sofferto da un certo numero di persone (per fortuna poche).
E sono anche certo che tutti ti saranno vicini con l’affetto e soprattutto con la preghiera.
In ogni caso, sii certo della mia vicinanza e del mio ricordo di te al Signore, soprattutto durante la celebrazione della Messa.
Intanto ti benedico con tutto il cuore e ti saluto.
Padre Angelo