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Quesito

Caro Padre Angelo,
durante una Catechesi un Sacerdote ha affermato che l’eternità della pena dell’Inferno (il ‘‘per sempre’) può essere intesa anche in questo modo: ‘‘L’anima dei dannati, dopo aver espiato le giuste pene, vengono annichilite per sempre, e non dovranno subire le pene dell’inferno eternamente, come comunemente si pensa’.
Qual è l’interpretazione esatta?
Al di là di ciò, è possibile dare interpretazioni diverse di un dogma?
Su materie così importanti per la nostra salvezza non ci dovrebbero essere solo interpretazioni ufficiali?
Grazie per le Sue risposte così chiare. La Sua è davvero una grande carità spirituale.
La ricordo nella preghiera.
Giovanni


Risposta del sacerdote

Caro Giovanni,
1. il Sinodo di Costantinopoli nell’anno 543 ha condannato una proposizione molto simile a quelle sostenuta dal sacerdote che hai ascoltato: “Se qualcuno dice o pensa che il castigo dei demoni o degli uomini empi è temporaneo e che un giorno avrà fine o che giungerà l’ apocatastasi per i demoni e per gli uomini empi, sia scomunicato” (DS 411).

2. Chi aveva sostenuto una tesi del genere era stato un noto scrittore ecclesiastico, Origene.
Origene parlava di apocatastasi e cioè di restaurazione.
Secondo questo pensatore, Dio di tanto in tanto richiamerebbe tutte le creature intelligenti (angeli, demoni, anime condannate e anime premiate) per esporle di nuovo alla prova, facendole praticamente ripartire da zero.
Con questo negava l’eternità dell’inferno e la Chiesa ha condannato questo suo pensiero.

3. Il sacerdote che tu hai ascoltato ha ripetuto il medesimo errore.

4. Non è ammissibile un’interpretazione del dogma che sia stata condannata dalla Chiesa.
Tra l’altro, il concetto di eternità sotteso dal sacerdote che hai ascoltato non corrisponde al vero. L’eternità sembrerebbe essere un tempo che non finisce mai.
L’eternità, invece, è il presente che non ha né un prima né un dopo.
Pertanto è metafisicamente impossibile che chi è nell’eternità possa cambiare.

Ti ringrazio, ti saluto, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo