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Quesito

Caro Padre Angelo,
ti scrivo ancora una volta riguardo al problema di mio figlio, ti ricordi? è quello che si è allontanato dalla Santa Messa da molti anni.
Nella tua accorata risposta mi consigliasti di pregare molto, pur rendendomi conto che i nostri tempi non sono quelli di Dio, tante volte mi perdo non riuscendo a capire perché il mio desiderio di rivedere mio figlio cibarsi del corpo di Cristo non si realizzi. Forse non prego con fede? Tu pensi che sia possibile?
Mi chiedo: è giusto che io preghi affinché si realizzi una cosa che mio figlio non vuole proprio fare? Poi mi ricordo di Santa Monica, che pure contro la volontà di suo figlio Agostino pregava per la sua conversione, e continuo a farlo.
Vedi carissimo padre Angelo: io sono convintissimo della grande Misericordia di Dio verso tutti i suoi figli, pur tuttavia capirai benissimo quale è la mia sofferenza avendo visto che anche questa Santa Pasqua per mio figlio non ha prodotto in lui alcuna emozione.
Ti chiedo di aiutarmi con una tua risposta, ne ho proprio bisogno.
Ti ringrazio, e che il Signore ti Benedica.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. ti dico ancora: continua a pregare e ad aver fede.
Per un disegno misericordioso di Dio tuo figlio rimane ancora lontano.
Il Signore chiama te e le persone che gli vogliono bene a santificarsi sempre di più per meritare una conversione così grande.
Capisco la tua sofferenza nel vedere tuo figlio che non sa che farsene del sacrificio di Gesù e della enorme preziosità della santa Comunione.
Gesù sulla croce vedeva tutte queste sofferenze e ingratitudini.
Ma vedeva anche e sentiva il grido cha da parte dei buoni saliva a Lui per implorare la conversione degli ingrati.
E ha racchiuso tutto nel suo grido, in quel grido che ha emesso dalla croce prima di spirare.

2. Il Catechismo della Chiesa Cattolica scrive:
Tutte le angosce dell’umanità di ogni tempo, schiava del peccato e della morte, tutte le implorazioni e le intercessioni della storia della salvezza confluiscono in questo Grido del Verbo incarnato.
Ed ecco che il Padre le accoglie e, al di là di ogni speranza, le esaudisce risuscitando il Figlio suo. Così si compie e si consuma l’evento della preghiera nell’Economia della creazione e della salvezza. Il Salterio ce ne offre la chiave in Cristo. E’ nell’Oggi della Risurrezione che il Padre dice: «Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra!» (Sal 2,7-8) [Cf At 13,33].
La Lettera agli Ebrei esprime in termini drammatici come la preghiera di Gesù operi la vittoria della salvezza: «Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Eb 5,7-9).

3. Pertanto, quando vai a Messa, durante la consacrazione, unisci il tuo grido al grido di Gesù che sull’altare perpetua con la medesima efficacia il sacrificio che ha compiuto sulla croce.
Abbi fede nella potenza dei meriti di Gesù.
Questa sera mi ricorderò anch’io di te e di tuo figlio durante la consacrazione.
Intanto vi benedico.
Padre Angelo