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Quesito
caro padre,
sono un ragazzo di 18 anni, faccio parte di una famiglia molto credente che ha dato anche un sacerdote gesuita alla chiesa (morto 12 anni fa), mi sta capitando da un poco di tempo (2 anni circa) di andare in chiesa, di confessarmi ( lo faccio spesso), di leggere libri riguardanti la nostra fede tra cui Gesù di Nazaret del papa; tuttavia per quanto mi sforzi di credere non riesco mai ad avere quella fiducia totale in Dio, cioè non riesco ad avere la certezza che Dio esiste.
Forse è dovuto al vedere tanto ateismo intorno a me, in classe, sui giornali, in libreria si trovano tanti libri contro Dio.. Ho letto il libro di Corrado Augias su Gesù e alcuni libri di Piergiorgio Odifreddi che tuttavia hanno proposto anche con documentazioni storiche valide dubbi circa la nostra fede, come sul dogma della trinità, perchè invenzioni di falsi concili e di interessi politici dell’ epoca. Anche alcune frasi tradotte dalla bibbia e dal vangelo secondo una corretta esegesi andrebbro riinterpretate. Mi sono confidato con diversi preti nessuno mi ha saputo aiutare, tutti hanno sottovalutato il problema. (…).
Ad ogni messa che frequento invoco: Signore aumenta la mia fede, ma niente.
Mi rendo conto della bellezza della vita cristiana tuttavia voglio avere più delle certezze sull’esistenza di Gesù, anche attraverso una corretta analisi storica che in Italia mi pare si possa ritrovare solo in Vittorio Messori che ci tiene in alcuni suoi libri a sottolineare l’autenticità dei vangelo, tuttavia non sono soddisfatto dalle soluzioni avanzate. (…)
Un prete mi ha parlato di notte dei santi, io mi sono messo a ridere, io Gesù non l’ho mai incontrato. Se esiste lo voglio incontrare e vivere felice. (…) Mi aiuti padre. Mi appello a lei che è molto preparato. Dio se esiste la benedica.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. San Pietro ci ricorda che dobbiamo essere sempre pronti a rendere ragione della nostra speranza.
Mi pare giusto che un ragazzo come te, che ha pure una certa pratica religiosa, desideri crescere nella propria fede e vederla fondata su argomenti ragionevoli.
Il compito della teologia è proprio questo: mettere la propria fede in stato di scienza.
Penso che un desiderio così bello abbia origine da Dio, il quale al dire di San Paolo suscita in noi il volere e l’operare, senza per nulla togliere il libero arbitrio.
2. Per quanto concerne la nostra fede due sono i livelli di certezza.
C’è un primo livello che consiste nell’adesione certissima a quanto Dio ci ha rivelato e la Chiesa propone a credere.
Chi crede ha la testimonianza di Dio dentro di sè, come dice San Giovanni.
E per questo, nonostante tutte le obiezioni in contrario, si avverte una irremovibilità nel nostro credere.
Questo è quanto è stato sperimentato da Paul Claudel, l’apprendente giornalista francese mandato dal suo direttore a partecipare alla messa di mezzanotte in Notre Dame di Parigi per scrivere un articolo che irridesse la religione.
Non vi trovò nulla, sicché vi andò in giornata e nel pomeriggio.
In quest’ultima volta presenziò al Canto dei Vespri. E quando i pueri cantores intonarono il Magnificat, sentì che nel suo cuore veniva rimosso il masso che fino allora gli aveva impedito di credere.
Disse poi che “si trovò a credere”.
Disse anche che volle leggere tutte le obiezioni possibili e immaginabili contro la fede, ma niente riuscì a scalfirla.
La sua fede era granitica, possedeva una certezza che nessuna scienza umana riesce ad acquisire.
Di questo tenore è stata la certezza della fede di tanti martiri cristiani, i quali senza avere una particolare conoscenza teologica sono stati in grado di dare la vita per Cristo e per quanto da lui rivelato.
Per avere questa certezza è necessario chiedere al Signore di conservacela e di incrementarla.
Quando la si domanda in stato di grazia infallibilmente la si ottiene.
3. Vi è poi un secondo livello di certezza ed è quello legato alla conoscenza del Vangelo e della teologia.
Questa certezza è per lo più frutto delle nostre acquisizioni e delle nostre indagini.
Dico “per lo più” perché si dà anche il caso di conoscenza acquisita per scienza infusa o per illuminazione dello Spirito Santo, come si è verificato in alcuni santi.
4. Mi pare di poter dire che la certezza della fede che tu desideri abbracci tutti e due questi livelli.
Tocca senz’altro il primo. Ti pare che il Signore non risponda alle tue richieste. In realtà continui a gravitare verso di lui.
Continui ad andare a Messa, a confessarti… in poche parole: continui ad incontrarti con lui e senti di non poterne fare a meno.
Il Signore ha già toccato il tuo cuore e lo ha fatto gravitare verso di Lui come ha fatto un giorno con Paul Claudel.
6. C’è poi l’altro livello di certezza.
Qui la lettura di Augias e compagni ti disorienta e ti dà l’impressione che si tratti di credulonerie.
Mi dici che cerchi di contrapporre alle loro tesi la tesi dei credenti e ti appoggi alla lettura di saggi che indubbiamente possono rende più solida la tua fede.
Ti incoraggio in questo lettura perché smonta le impalcature di tanti che cercano con tali argomenti di distruggere la fede.
Attraverso lo studio capirai che niente di quanto è proposto da Cristo chiede di annullare le esigenze della ragione.
Tutto è credibile di quanto ci è proposto a credere.
7. Tuttavia sembra che tu rimanga ancora al punto di partenza con i tuoi dubbi.
Che cosa devi fare?
Per avere la fede cristiana non è sufficiente la lettura di tanti testi di carattere apologetico. Questi testi ti mostrano la ragionevolezza della fede, ma non te la possono dare.
Il motivo è il seguente: l’oggetto della fede cristiana è di ordine soprannaturale, e cioè sorpassa la capacità umana di comprendere.
È come se una formica volesse comprendere i discorsi dell’uomo.
Per poterli comprendere avrebbe bisogno di essere trasformata e messa in grado di capire quanto le viene detto da una persona umana.
Ma questo non è possibile perché la formica non ha alcuna possibilità di essere messa in relazione col mondo spirituale, che è quello proprio della ragione.
8. Quanto non è possibile per una formica rispetto all’uomo, è invece possibile per l’uomo in riferimento a Dio.
Dio si comunica all’uomo e l’uomo aderisce a Dio in forza di una virtù divina che Dio infonde dentro di lui e lo inclina ad aderire.
Esiste la notte dei santi, ma non credo che questo sia ancora il tuo caso.
Non ti rimane che chiedere al Signore di rendere più forte la tua fede, come facevano gli apostoli. Vedrai che alle tue richieste verrà subito in aiuto, se troverà in te le disposizioni per poter accogliere il suo dono.
Le disposizioni sono costituite da un terreno fertile, e cioè da un animo puro, sgombro dall’affezione al peccato.
Il mantenerti in grazia è fuori di ogni dubbio la migliore disposizione. Sorpassa tutti ragionamenti di questo mondo. Il peccato invece offusca la mente e rende tutto più insicuro.
9. Concludi in questo modo: Dio se esiste la benedica.
Ti posso dire che la sua benedizione la sperimento continuamente.
Ti assicuro la mia preghiera e il ricordo nella S. Messa perché anche tu la possa ricevere e sperimentare senza fine.
Ti benedico anch’io in suo nome.
Padre Angelo
p.s.: ho tralasciato molti incisi interessanti nella tua mail perché mi porterebbero a dare una risposta troppo prolissa.