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Quesito
Reverendissimo P. Angelo, saluti a lei!
Mi permetto di disturbarla per l’ennesima volta (spero non l’abbia a male), per un ennesimo quesito.
Le domando: l’aver effettuato la cerimonia della prima comunione è condizione necessaria perché una persona possa avere accesso all’Eucarestia?
Se uno è battezzato, ma non ha seguito il catechismo e non ha fatto prima Comunione e Cresima, potrà partecipare in seguito alla Messa facendo la comunione?
Lo domando perché ho studenti delle elementari in questa situazione che lo chiedono.
Cordiali saluti
Daniele
Risposta del sacerdote
Caro Daniele,
1. dal momento che lo Spirito Santo attraverso San Paolo ha detto che prima di accostarsi alla Sacra Mensa ognuno deve saper discernere il corpo e il sangue del Signore (cfr. 1 Cor 11,27), la Chiesa prepara i suoi figli a questo grande evento attraverso la catechesi.
Pertanto nessuno può essere ammesso alla Santa Comunione se non sa di che cosa si tratti o, peggio ancora, se non è battezzato.
2. Per questo la Chiesa nella sua disciplina nel codice di diritto canonico dispone quanto segue:
“Can. 912 – Ogni battezzato, il quale non ne abbia la proibizione dal diritto, può e deve essere ammesso alla sacra comunione.
Can. 913 – § 1. Per poter amministrare la santissima Eucarestia ai fanciulli, si richiede che essi posseggano una sufficiente conoscenza e una accurata preparazione, così da percepire, secondo la loro capacità, il mistero di Cristo ed essere in grado di assumere con fede e devozione il Corpo del Signore.
§ 2. Tuttavia ai fanciulli che si trovino in pericolo di morte la santissima Eucarestia può essere amministrata se possono distinguere il Corpo di Cristo dal cibo comune e ricevere con riverenza la comunione.
Can. 914 – È dovere innanzitutto dei genitori e di coloro che ne hanno le veci, come pure del parroco, provvedere affinché i fanciulli che hanno raggiunto l’uso di ragione siano debitamente preparati e quanto prima, premessa la confessione sacramentale, alimentati di questo divino cibo; spetta anche al parroco vigilare che non si accostino alla sacra Sinassi fanciulli che non hanno raggiunto l’uso di ragione o avrà giudicati non sufficientemente disposti”.
3. La cerimonia della prima comunione è importante perché dispone l’animo alla grandezza dell’evento.
Ma, a rigore, non è indispensabile.
La cosa più importante è quanto dice il Codice di diritto canonico e cioè che abbiano “una sufficiente conoscenza e una accurata preparazione”.
4. La partecipazione al catechismo per alcuni anni è dunque indispensabile per essere introdotti al sacramento dell’eucaristia.
Ma è indispensabile anche per essere iniziati all’insieme della vita cristiana, compresa la partecipazione alla vita della comunità.
5. Se la cerimonia nella sua ufficialità non è assolutamente indispensabile, rimane il fatto però che spetta al parroco verificare la debita preparazione.
Penso a San Giovanni Bosco. Dopo essersi preparato col catechismo alla prima Comunione, arrivato il giorno, la mamma non lo portò alla Messa dove i ragazzi venivano comunicati per la prima volta, ma al mattino presto insieme con gli adulti perché potesse fare la Santa Comunione nel massimo raccoglimento.
6. Pertanto, indipendentemente dalla cerimonia della prima comunione, se i ragazzi non sono andati al catechismo e non si è verificata la debita preparazione, pur andando a Messa, non possono fare la Santa Comunione.
7. Tanto più che previa alla prima Comunione, c’è la confessione.
Anche i ragazzi dell’elementari, e soprattutto degli ultimi anni, hanno i loro peccati e necessitano di essere purificati.
La disciplina della Chiesa stabilisce infatti che “è dovere innanzitutto dei genitori e di coloro che ne hanno le veci, come pure del parroco, provvedere affinché i fanciulli che hanno raggiunto l’uso di ragione siano debitamente preparati e quanto prima, premessa la confessione sacramentale, alimentati di questo divino cibo” (Can 914).
In genere la prima confessione si fa un anno o anche più anni prima della prima Comunione.
Nei ragazzi la confessione ha anche carattere pedagogico. Devono iniziarsi ad una confessione regolare e frequente, perché solo così si vive bene la vita cristiana.
8. Diverso è il caso delle persone adulte. Non di rado se ne trovano alcune che, che pur avendo ricevuto il battesimo, non hanno avuto la minima istruzione cristiana, ma poi si sono convertite.
Per costoro in genere si fa una preparazione personalizzata e al momento opportuno si fa la prima Comunione senza alcuna ufficialità.
9. Tuttavia anche la loro prima Comunione va preceduta dalla confessione sacramentale per evitare sacrilegi.
Rimane eternamente valido quanto ha detto lo Spirito Santo per bocca di San Paolo: “Perciò chiunque mangia il pane o beve al calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso e poi mangi del pane e beva dal calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1 Cor 1,27-29).
10. In conclusione, fare la prima Comunione senza ufficialità o senza cerimonie esteriori non è sinonimo di mancanza di preparazione o di verifica da parte di chi amministra i sacramenti.
Sicché i ragazzi che non hanno seguito il catechismo non possono fare la Comunione, anche se vanno a Messa. È necessaria la verifica da parte del parroco. Soprattutto non possono farla senza la previa confessione sacramentale.
Ti auguro ogni bene e un fruttuoso lavoro tra i ragazzi.
Ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo