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Quesito

Buongiorno Padre Angelo,
Le scrivo per un tema che mi arrovella da tempo.
Secondo il realismo, gli universali esistono davvero e la loro esistenza è anteriore ed è precedente alle cose: universalia ante rem.
Eppure, in diversi testi leggo che il realismo moderato, a cui aderisce il tomismo, fonda l’esistenza degli universali nella cosa: in re.
Come si conciliano queste due intenzioni?
Inoltre, sempre in relazione a questo tema, non mi è chiaro quale natura ontologica il tomismo riconosca agli universali colti dall’intelletto umano. Non mi è chiaro se tali universali sono gli stessi che permettono l’esistenza del particolare o se sono astrazioni nel senso di “enti logici”.
Nel secondo caso sarebbero puri concetti, e quindi si ricadrebbe nell’idealismo.
Per altro, non vedo come l’intelletto umano possa “astrarre” l’universale dai sensi, i quali sono un dato fisico e quindi non possono “veicolare” l’universale che li fa esistere.
 Ovviamente è del tutto possibile che io non abbia compreso bene come il tomismo svolga questo tema e quindi il mio dubbio non abbia ragione di essere, ecco perché ho bisogno del vostro aiuto! 
Grazie mille
Dio vi benedica
Alberico


Risposta del sacerdote

Caro Alberico, 
1. quando facevo gli studi di filosofia tra i domenicani c’era il corso di logica una tesi che bisognava studiare a memoria in latino.
Suonava così: “Insunt in mente nostra conceptus vere universales, quibus a parte rei respondet natura his conceptibus expressa. 
Nihilominus haec natura, ut a parte rei existit, non est universalis, sed singularis”.
Ricordo che i confratelli più anziani in ricreazione, talvolta, quando se ne presentava l’occasione, sorridendo amavano ripeterla.

2. Ecco la traduzione italiana: “Nella nostra mente vi sono concetti veramente universali, ai quali corrisponde da parte della realtà la natura espressa con questi concetti.
Tuttavia questa natura in quanto esiste nella realtà non è universale, ma singolare”.

3. Intanto che cosa si intende per universali? Gli universali sono dei concetti che abbracciano un insieme di soggetti che hanno tutti la medesima natura.
Ad esempio, il concetto di uomo viene riferito a tutti quelli che possiedono una natura umana, che è costituita di corpo e di anima razionale.

4. Come emerge subito, gli universali, in quanto sono concetti, non esistono nella realtà. Esistono solo nella nostra mente. 
Nella realtà esistono i singoli soggetti, dai quali noi astraiamo attraverso l’intelletto un’identica natura comune a tutti.
Rispondendo alla tua domanda finale: gli universali esistono solo nella mente, sono astrazioni. Ma il fondamento di questa astrazione è nella realtà.

5. Tra i cosiddetti realisti (in filosofia sono detti realisti quelli che affermano che ai nostri concetti corrisponde la realtà esistente nella natura) alcuni asseriscono che gli universali esistono fuori dall’intelletto e fuori dalla realtà.
Questa prima accezione è propria di Platone il quale affermò che le idee (i concetti universali) esistono in se stesse, sono incorruttibili ed eterne. Stanno nel cosiddetto iperuranio. 
Ad esse la materia plasmata dal demiurgo che in qualche modo vi corrisponde.

6. Altri dicono che l’universale non si moltiplica nei singoli soggetti, ma è una sola in tutti, i quali si distinguono fra di loro solo a motivo degli accidenti.
Questa è stata la sentenza del dialettico parigino Guglielmo Campellense (1070-1121), secondo il quale ad esempio l’umanità esiste oggettivamente nella realtà, mentre i soggetti umani si distinguono a motivo degli accidenti.
A questa tesi vengono ricondotti anche Hegel (1770-1831) e Schelling (1175-1854), secondo i quali esiste uno spirito assoluto, mentre le realtà singole non sono che apparizioni (epifenomeni) della natura universale.

7. Tutti costoro (menzionati nei numeri 5 e 6) appartengono al cosiddetto realismo esagerato.

8. Secondo altri, invece, tra i quali Aristotele (384-322 a. C.), San Tommaso (1225-1274) e molti scolastici nell’universale va distinto un duplice elemento: la materia, vale a dire ciò che è contenuto nel concetto universale, e cioè la natura; e la forma, e cioè l’universalità.
Secondo costoro l’universalità c’è solo nell’intelletto, mentre la materia esiste nei soggetti reali.
Questo è il cosiddetto realismo moderato.

9. Scrive San Tommaso: “Si deve poi sapere che l’universale è ciò che inerisce a molti, non già che esista in molti (sciendum autem quod universale est quod natum est pluribus inesse, non autem pluribus inest; le parole sono tratte da Aristotele, Metaphisica 7,13); perché vi sono universali che contengono sotto di sé solo un singolare, come il sole e la luna” (In Metaph., 7,13).

Ti ringrazio del quesito, un po’ ostico per chi non è avvezzo alla filosofia.
Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo