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Quesito

Caro Padre Angelo,
per cortesia mi aiuti a capire dove sta andando oggi la Chiesa. So che le pongo una domanda da un milione di euro ma io sono disperato. Ho quasi… anni e non riesco più a vivere la vita da fedele con serenità. Mi sembra che tutto ciò che ho imparato sulla dottrina cristiana sia stato vano, di professare una religione obsoleta. Cerco di essere un buon cristiano con Messa e Rosario giornaliero, ma durante queste pratiche mi distraggo, penso a quello che la Chiesa è diventata: un megafono per propagandare pseudo novità e banalità. Io penso che i credenti veri s’aspettino dal Pastore un messaggio trascendente, un richiamo a Verità eterne. I precetti di buona creanza civica, di orientamenti ecologisti, di solidarietà civica li può declamare – il più delle volte senza crederci – qualsiasi comiziante.
Viene alla mente quella acuta osservazione dello scrittore inglese G.K. Chesterton, ovvero che «il 90% di ciò che chiamiamo nuove idee sono semplicemente vecchi errori». In effetti, si direbbe proprio che a questi paladini del “nuovo paradigma” non stia tanto a cuore parlare al mondo desiderandone la conversione, quanto cedere al pensiero del mondo. Quindi Chiesa svenduta al mondo.
Non ne posso più. Non ne posso più nemmeno di cardinali, vescovi e preti: mi danno il voltastomaco per la loro spregevole viltà e infedeltà, il più delle volte per ignoranza. Questa è una chiesa che odia Cristo che lo lascia uccidere una seconda volta.
Questo tradimento generale dei rappresentanti della Chiesa sta facendo vacillare la mia fede. Sono disgustato e amareggiato. Desidero accennare con qualche esempio il perché di tanto senso di ripulsa morale di fronte a tanti attacchi al cristianesimo e alle sue radici senza che nessuno della gerarchia ecclesiastica intervenga. (…).
Scriveva tempo fa, con la sua tipica ironia, il cardinale Giacomo Biffi che «il vero problema pastorale non è tanto costituito dai credenti non praticanti, quanto dai praticanti non credenti … », Paradossale certamente, ma quanto vero! I sondaggi sociologici lo mettono crudelmente in luce: quanti si dicono cristiani e cattolici (anche alcuni consacrati) e non credono né nella Resurrezione di Gesù, né nell’esistenza e nell’azione del Demonio.
C’è anche chi non crede alla divinità di Cristo come …, che in un Quaresimale ha sostenuto: «… Gesù non si è mai definito Dio, e la chiesa indivisa ha impiegato ben tre secoli per giungere a tale articolo di fede, nel Concilio di Nicea (325): “Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero”». Davvero sbalorditivo che siano sfuggiti i numerosi passi dei Vangeli in cui Gesù rivela la sua natura divina. Sempre critico nei confronti di Papa Ratzinger, anche ultimamente gli ha dato del “meschino”, sì testuali parole. La sua colpa? Aver sempre detto che la salvezza viene da Cristo. (…).
Ormai i cardini della dottrina dalla fede un po’ alla volta vengono messi in discussione proprio da chi ci dovrebbe educare alla fede come i vescovi. Infatti ultimamente il … in una intervista, circa le verità del Vangelo, ha precisato:
“Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito”.
Dove andiamo a finire se mettiamo in discussione il Vangelo? Inoltre ha dichiarato che l’inferno non esiste e che il Diavolo è una persona simbolica. Questa non è un’eresia? Mi chiedo e le chiedo: se l’Inferno non esistesse non avrebbe alcun senso parlare di salvezza operata da Cristo. (…).
Dulcis in fundo. Giorni fa parlando con un sacerdote della mia parrocchia sulla settimana dell’ecumenismo contestavo il fatto che nessuno chiarisca le differenze tra le varie religioni. Giusto pregare per l’unificazione ma mi sembrava anche corretto si spiegasse le differenze. E il discorso è caduto sulla diversità dei Protestanti, sul tema della verginità della Madonna. Il suddetto Sacerdote, a fronte della mia domanda su cosa ne pensasse circa l’immagine della nascita di Gesù presentata dal quadro divulgato da Saviano, mi ha risposto, con mio sommo sconcerto, che l’immagine rispecchia quello che realmente, secondo lui, era avvenuto la notte di Natale, per cui la “Verginità della Madonna” è da considerarsi solo perché non ha avuto rapporti con uomo, quindi dopo il parto, secondo lui, non può più essere considera vergine!
Le mie conoscenze sull’argomento mi hanno portato a controbattere, senza alcun risultato, che come la luce attraversa il vetro senza romperlo così la Luce divina di Gesù è giunta a noi senza compromettere la verginità della Madonna, silenzio del Sacerdote. Sbalordito l’ho salutato dicendo: se crede questo, Dio la protegga.
Per cortesia mi aiuti a replicare al Sacerdote questa, per me, terribile eresia con uno dei suoi commenti illuminanti. Forse, riportare il suo parere, farà del bene anche al Sacerdote in questione.
Questi uomini di Chiesa cosa possono insegnare ai fedeli? Solo disordine spirituale, per non dire eresie.
Mi scusi per la lunghezza del testo ma avevo bisogno di sfogarmi, i sacerdoti con i quali avevo rapporti spirituali sono da anni nel Regno dei Cieli e mi sento solo. Fino ad ora non sono riuscito a trovare validi sostituti.
Nel salutarla con grande affetto la ringrazio di cuore.


Risposta del sacerdote

Caro…,

1. solo oggi sono giunto alla tua mail che contiene tante giuste osservazioni.
Comprendo il tuo disagio, che non è soltanto tuo, ma di molti.

2. In tutto questo insieme di cose tuttavia nessuno ci può impedire di tenere lo sguardo fisso su Gesù.
È Cristo l’oggetto della nostra vita. È Lui la vita della nostra vita.
Sono particolarmente puntuali le parole di san Paolo: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Come sta scritto:
Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo considerati come pecore da macello” (Rm 8,35-36).

3. In una parola, niente e nessuno ci può separare dalla santità che è quell’obiettivo che tutti siamo chiamati a raggiungere e che il Signore si attende da noi.
Nessuno di noi potrà dire davanti tribunale di Cristo: “Se vi fosse stato un papa diverso, un vescovo diverso, un sacerdote diverso sarei diventato più santo…”.
È nella presente situazione che il Signore ci chiama alla santità e non manca di offrirci tutti gli aiuti perché possiamo diventargli sempre più conformi nella carità.

4. Tieni sempre presente ciò che dice l’orazione della nona domenica del tempo ordinario: “Deus, cuius providéntia in sui dispositióne non fállitur, …”.
La traduzione italiana corretta dovrebbe essere questa: “O Dio, la cui provvidenza non si sbaglia nelle sue disposizioni…”.
La traduzione della Conferenza episcopale italiana è invece la seguente: “O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza…”.
Sì, va bene anche la traduzione della Conferenza episcopale italiana, ma manca l’enfasi sul fatto che Dio non si sbaglia neanche nelle sue permissioni.

5. Inizi la tua mail domandandoti: “Dove sta andando la Chiesa”.
Da quanto scrivi verrebbe da concludere che sta andando alla deriva.
Ma questo è un giudizio umano. Mi verrebbe da dire: “È un giudizio mondano” cioè secondo il mondo. Non è un giudizio che guarda gli eventi con lo sguardo della fede, che è lo sguardo stesso di Cristo e di Dio.

6. In realtà la Chiesa anche adesso sta andando verso Cristo.
Tutto quello che Gesù, suo Sposo, dispone e permette nel momento presente volge ad un unico scopo: ad unire sempre di più a Lui nella carità.
Valgono anche per il tempo presente e per le vicissitudini di ciascuno di noi le parole che lo Spirito Santo ha detto su Gesù Cristo: “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono” (Col 1,16-17).
“Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio” (Rm 8,28).
E “in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati.
Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8,37-39).

7. In questa situazione il Signore ti vuole sempre più che vincitore grazie a colui che ci ha amati.
Ricorda: sempre più che vincitore, e non sempre più deluso o sempre più disorientato e sconfitto.
Ma tale potrai essere solo se continuerai a guardare gli eventi ecclesiali con lo sguardo purissimo della fede e non già con quello della logica mondana che tu stesso giustamente rifiuti.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo

p.s.: sulla verginità di Maria non soltanto dopo il parto ma anche nel parto cfr. la risposta pubblicata a suo tempo: Secondo un nostro visitatore Gesù nascendo avrebbe rotto la verginità di Maria perché ha voluto nascere come tutti gli altri bambini di questo mondo.