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Quesito
Caro Padre Angelo,
è la terza volta che le scrivo, e devo dire, non per ruffianeria, che le due precedenti risposte pervenutemi, mi hanno molto aiutato e reso contento, e di questo la ringrazio, e la ricorderò nel mio rosario affinché il Signore Gesù continui ad aiutarla ed ispirarla nel suo “apostolato”.
Ora vorrei dirle che c’è un mio amico che sostiene che la messa è ripetitiva e noiosa, e che la parte migliore sia l’omelia.
La ringrazio anticipatamente della risposta.
Arrivederci
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il tuo amico crede di sapere tante cose, ma di certo non sa che cosa sia la Messa, perché se lo sapesse non parlerebbe nei termini da te descritti.
Certo è buona cosa che apprezzi la Parola di Dio e l’omelia.
In questa parte della liturgia Cristo ci illumina, è il maestro incomparabile al quale prestiamo attenzione.
Sotto il profilo rubricistico indubbiamente è la parte sempre nuova perché cambia Messa per Messa.
2. Ma dire che il sacrificio di Cristo sia un pò noioso mi sembra esagerato.
Certo il tuo amico questo non lo dice e non si sogna neanche di dirlo.
Ed è proprio per questo che mi viene da dire che non sappia minimamente che cosa sia la Messa.
3. Lo Spirito Santo, per bocca di san Paolo ci dice che cosa sia la Messa quando afferma: “Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga” (1 Cor 11,26).
Annunciare la morte del Signore significa essere lì presenti, come testimoni e come persone che la offrono a Dio per la vita del mondo.
Per questo alla domanda che cosa sia la Messa giustamente si risponde: “È il sacrificio della croce che viene perpetuato sui nostri altari”.
A chi chiedeva a Padre Pio che cosa fosse la Messa, il Padre rispondeva: “È un appuntamento sul calvario”.
E a chi gli chiedeva ancora con quali sentimenti si deve stare a Messa rispondeva: “Con i sentimenti di Maria e di San Giovanni ai piedi della croce”.
In queste risposte c’è tutto.
4. Se poi passiamo alla santa Comunione, anche questa è ripetitiva? Essere chiamare a partecipare alla mensa del Signore è ripetitivo?
Probabilmente il tuo amico non vi partecipa, e se vi partecipa, vi partecipa solo materialmente.
Secondo gli antichi essere invitati alla mensa di un grande significava essere resi partecipi dei suoi poteri, essere elevati in qualche modo al suo stesso rango. Capisci allora che potere enorme Cristo mette nelle nostre mani chiamandoci a partecipare alla sua mensa: un potere enorme di santificazione, di redenzione, di grazie da dispensare per noi stessi e per il mondo intero.
Gesù ha detto: “E il pane che io darò è la mia carme per la vita del mondo” (Gv 6,51). San Tommaso commenta: quello dell’eucaristia è l’unico sacramento che giova non solo a chi lo riceve ma a tutto il mondo.
Come vedi, si tratta di partecipare a queste realtà sapendo che cosa sono e mettendone a frutto l’infinita efficacia.
Ti ringrazio del quesito, che mi ha permesso di puntualizzare la dottrina della Chiesa su questa realtà che è la più cara che la Chiesa possieda: il sacrificio di Cristo messo nelle nostre mani con il suo potere infinito di redenzione.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo