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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
i miei più sentiti auguri di buon onomastico! Che il suo Angelo custode la aiuti sempre ad essere un "angelo" per noi che la seguiamo… similmente al Dottore Angelico, del quale lei conosce così bene l’opera…
Le dico che la Pasqua è andata benissimo! Il Signore mi ha guidato per mano nell’incontro con Lui e mi ha aiutato a immergermi nel Mistero della sua Morte e Resurrezione…
Davvero le dico che il Signore mi sorprende nella Sua Bontà: mi aiuta quando io me ne sento tanto indegno…

Il primo esempio l’ho avuto per la Domenica delle Palme. Ero stanco, provavo rancore verso i miei parenti per un certo atteggiamento che avevano manifestato a pranzo, ed ero indisposto verso questa croce… mi chiedevo addirittura se fosse il caso che rimanessi cristiano, con questi sentimenti nel cuore che non riuscivo a togliere… ma seguendo le letture della Messa sulla Passione e sul Servo Sofferente, il Signore mi ha mostrato la Sua docilità e fede totale nel Padre, proprio nei momenti più bui: sono uscito dalla Messa, nonostante soffrissi ancora per il solito problema, con una grande pace interiore e una accettazione di questa croce che, mi creda, solo Gesù può avermi ottenuto… senza che gliel’avessi chiesto, Egli mi ha dato un insegnamento prezioso!

E poi il bello è che, in realtà, non era successo niente e avevo semplicemente equivocato l’atteggiamento dei miei parenti, proprio per la stanchezza di quella mattina! Ma il Signore è stato tanto Sapiente da cogliere l’occasione per ammaestrarmi anche in questa evenienza…

Il Giovedì Santo non ho potuto partecipare purtroppo alla messa "in Coena Domini", per via di un ritardo mio e dell’autobus. Ma mi creda, sono certo che Dio ha messo la mano anche qui: pure Giovedì ero molto stanco, non avrei seguito bene… rimanendo a casa mi sono ritemprato per il giorno dopo. E comunque ho pregato anche per lei il pomeriggio seguente.

Il Venerdì penso di aver partecipato alla Via Crucis più profonda della mia vita. Sarà perché il parroco leggeva a ogni stazione le fantastiche meditazioni di P. Pio (Santo a cui devo il mio riavvicinamento alla Chiesa) e per l’ammaestramento ricevuto Domenica… mi sono proprio immerso nel mistero della sofferenza del Cristo, vedendolo non solo come patimento estremo ma più che altro come sofferenza amorosa e paziente. Il mio grande errore finora era associare il dolore senza speranza che provo io nella mia poca fede a quello di Cristo nella Passione… questa cosa la facevo in maniera inconscia, ma mi impediva di capire molto del Mistero… invece il buon Dio mi è venuto incontro e mi ha aperto gli occhi… lo amo tanto, Padre, per quello che Lui ha fatto per me…
L’Azione Liturgica ha completato il tutto. Molto bello e profondo il momento in cui tutti baciavamo la reliquia della croce.

Il Sabato mattina ho partecipato all’Ora della Madre, bellissima preghiera con la Mamma di Gesù sofferente all’estremo ma in attesa del Risorto, che ci mostra l’incredibile fede, tenacia, speranza contro ogni speranza di questa eroina della Fede che è la Maria Santissima, resistente a ogni tentazione e a ogni dubbio insinuato dal maligno: tutti vacillano nella convinzione del ritorno in vita del Figlio, ma non la Madre della nostra Fede…

La mia basilica è anche un santuario mariano (è stata costruita dopo delle apparizioni della Vergine nel 1500…) quindi l’unica nella mia città in cui si ha la grazia di partecipare a questo splendido momento di preghiera… a regola anche in questa occasione il Signore ha deciso che avevo bisogno di riposo, perché sono arrivato solo a metà celebrazione (il resto comunque l’ho recuperato meditando in solitudine le preghiere del libretto). Poi c’è stata la confessione che mi ha dato pace per tutta la serata.

La Domenica di Pasqua invece ho preso la messa nella mia parrocchia d’origine, e la Comunione ha aumentato a dismisura la mia gioia.
Il giorno di Pasqua, le assicuro, anche per gli effetti dei giorni passati, ha provocato davvero nella mia anima la risurrezione con Cristo, dopo la morte di una vecchia parte di me. Ha causato un cambiamento radicale: è appunto morta la parte di me che giudicava i miei parenti, i miei familiari, perché vivono male il cristianesimo… mi è rimasta solo una gran voglia di pregare per loro. E creda che prima nel peccato di giudizio ci cascavo sempre anche se sempre mi confessavo… Gesù è grande, ha compiuto miracoli d’amore dentro di me e io Padre non so scriverle quanto ha accresciuto la mia devozione durante questa Pasqua! Nonostante sia da 3 anni e mezzo che mi sono riavvicinato a Lui, è come se avesse ricominciato a convertirmi… tutto ciò è meraviglioso, e non so come ho fatto a meritare un Amore così, non lo so proprio… perdoni Padre se mi esprimo male, vorrei riuscire a trasmetterle i sentimenti di gioia che provo… anche se, sono sicuro, lei avrà vissuto certamente in maniera più intensa e più santa questa Pasqua, e quindi capirà anche meglio di me!

In più, penso che siano andate via pure le ultime ruggini che avevo nel rapporto con mio padre… purtroppo finché non mi sono riavvicinato a Dio, litigavamo sempre per il suo carattere troppo autoritario e opprimente e il mio, per reazione, ribelle e irrispettoso… pian piano con l’ultima conversione le acque si sono placate… e dopo l’ultima Pasqua mi creda, non tendo a vederlo e giudicarlo come un uomo burbero, nevrotico… tendo per la prima volta a vedere nonostante tutto le sue qualità di persona razionale e di padre, e a non dar peso ai suoi difetti!! Che dono di Dio! Se conoscesse come ero prima, lo vedrebbe… mi sento un quasi un altro.

Sia oggi che ieri, infine, mi sono deliziato nella meditazione di meravigliose letture della mistica Maria Valtorta, ovviamente focalizzandomi sulla parte narrante gli episodi dopo la Resurrezione (a questa mistica il Signore ha infatti narrato personalmente i particolari della Sua vita terrena).

Insomma Padre, pensavo, per mio demerito, di non riuscire a vivere bene la Pasqua… e Gesù mi ha preso per mano e mi ha trasformato! E’ proprio come dice il canto: "il Signore ti sazia di beni fin dalla tua giovinezza"… quanto è grande la bellezza di provarlo sulla mia pelle…

Le auguro ogni bene in Cristo Gesù
Lorenzo


Risposta del sacerdote

Caro Lorenzo,
mi permetto di fare qualche annotazione su quanto hai scritto.
La domenica delle Palme: mentre ti veniva narrata la passione e la morte del Signore, veniva introdotto nel tuo spirito un raggio di quello spirito di dolcezza e di pace che dominava il cuore del Signore durante la sua passione e morte.
E quando sentivi che Gesù diceva: Padre perdona loro… a te veniva comunicato lo spirito del suo perdono.
Annoti anche che non era successo nulla tra te e i parenti: tutto sommato si trattava di una incomprensione dovuta alla tua stanchezza. Quante volte succede così.
Ma il Signore ti aspettava per la celebrazione. Se non avessi ricevuto da lui il suo spirito di pace, come avresti vissuto il resto della giornata? Il Signore ti ha liberato da chissà quante parole piene di animosità e da tanta tristezza.

Il giovedì santo: hai fatto bene nel pomeriggio, anche se non hai partecipato alla funzione, a pregare per i sacerdoti, perché il giovedì santo è il giorno dell’istituzione dell’Eucaristia e anche dell’Ordine sacro. I sacerdoti sono un bene troppo prezioso per la vita dei credenti. E tu lo sai per esperienza.
Ti ringrazio in particolare per la preghiera che hai fatto per me.

Il venerdì santo: hai fatto una via crucis che ti ha toccato. Fa piacere sentire che è stato attraverso Padre Pio che ti sei riavvicinato a Cristo. I miracoli più belli di Padre Pio sono quelli delle conversioni, sono quelli fatti direttamente nelle anime.
Dici che della passione del Signore ti ha colpito l’amore e la pazienza.
La passione del Signore è il gran libro che siamo chiamati a tenere quotidianamente sotto gli occhi. In questo libro si impara tutto e si diventa santi in fretta.

Il sabato santo: al mattino hai partecipato all’Ora della Madre. E hai potuto imparare da Maria ad aver fede anche nelle prove della vita. Il suo dolore è stato enorme, indicibile e incomprensibile, perché supera il dolore di tutti gli uomini messi insieme (non è un’iperbole). Nell’ora della prova è brillata la sua fede, mentre vedeva vacillare la fede di molti altri che le erano vicini.
In seguito scrivi: “Poi c’è stata la confessione che mi ha dato pace per tutta la serata”.
Non poteva essere diversamente. Mi è venuto in mente quanto papa Giovanni scrisse nel Giornale dell’anima a proposito della confessione generale della sua vita fatta in occasione del XXV del suo sacerdozio: “E venne sopra di me un fiume di pace”.
Se fosse mancata la celebrazione di questo sacramento, sarebbe mancato qualcosa di grande alla tua Pasqua.

La domenica di Pasqua: “e la Comunione ha aumentato a dismisura la mia gioia”.
C’è una gioia particolare a Pasqua, ed è un’irradiazione della gioia provata da Cristo nel suo corpo risorto.
Cristo ti ha reso partecipe della sua gioia.
Il giorno di Pasqua, le assicuro, anche per gli effetti dei giorni passati, ha provocato davvero nella mia anima la risurrezione con Cristo, dopo la morte di una vecchia parte di me”.
Sì, nel giorno di Pasqua il Signore ci investe con la potenza della sua risurrezione. Non ce la fa ricordare semplicemente, ma ce ne rende partecipi. A Pasqua nasce in noi qualcosa di nuovo. Se facciamo attenzione e se abbiamo vissuto bene questi giorni, possiamo scorgere in che cosa consista il nuovo che il Signore introduce nella nostra vita.
Per te il nuovo è stato questo: “Ha causato un cambiamento radicale: è appunto morta la parte di me che giudicava i miei parenti, i miei familiari, perché vivono male il cristianesimo… mi è rimasta solo una gran voglia di pregare per loro”.
Dopo un’esperienza del genere non deve rimanere che la preoccupazione di custodire questa novità di vita, di non esporla alle tentazioni e di conservare in noi la gioia introdotta da Cristo.
“Nonostante sia da 3 anni e mezzo che mi sono riavvicinato a Lui, è come se avesse ricominciato a convertirmi… tutto ciò è meraviglioso, e non so come ho fatto a meritare un Amore così, non lo so proprio”.
Sì, la vita cristiana è un’esperienza sempre nuova, sempre più bella e più profonda. Potrei dire che la bellezza e la freschezza del cristianesimo è qui: il Signore ricomincia a convertirci senza posa.
Quello che tu provi da tre anni e mezzo, molti lo provano da molto più, e sono pronti a dire: è proprio così.
Perdoni Padre se mi esprimo male, vorrei riuscire a trasmetterle i sentimenti di gioia che provo”: capisco bene, quando si rivive nella propria carne la passione e la risurrezione del Signore, le parole umane sono sempre troppo povere. Penso che molti dei nostri visitatori leggendo la tua testimonianza, rivivono la loro e si sentono ancora inebriati della presenza del Signore accanto a loro e in loro.
“Sia oggi che ieri, infine, mi sono deliziato nella meditazione di meravigliose letture della mistica Maria Valtorta”: anch’io nelle feste cerco di aiutarmi a vivere il mistero e mi ci dedico totalmente. Cerco qualche buona lettura, sto in silenzio, prego, cerco di immedesimarmi nei sentimenti di Gesù e degli altri protagonisti di suoi misteri. Ti assicuro è un pascolo meraviglioso. San Tommaso direbbe che si tratta di un assaggio della beatitudine celeste. Ed  è proprio così.
Gesù mi ha preso per mano e mi ha trasformato! E’ proprio come dice il canto: "il Signore ti sazia di beni fin dalla tua giovinezza"… quanto è grande la bellezza di provarlo sulla mia pelle…”.
In quest’ultimo capoverso hai racchiuso tutto.
Non rimane che pregare perché il Signore faccia sperimentare a tutti quello che ha fatto sperimentare a te.
Stasera ti ho ricordato nella celebrazione della Messa. Ho ringraziato il Signore per quello che ti ha fatto vivere e per aver concesso anche a noi di sentirne un riverbero.
Ti ringrazio a nome di tutti di questa bella testimonianza, ti assicuro la mia riconoscenza nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo