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Quesito
Caro Padre Angelo,
la domanda che le voglio porgere riguarda il perdono divino. So bene che il Signore e misericordioso e perdona qualsiasi peccato, ma è veramente cosi?
Per esempio il Signore potrebbe perdonare (sempre dietro ad un sincero pentimento) un molestatore di bambini, un satanista, un uomo che ha commesso un genocidio o uno che ha concesso l’anima al demonio in cambio di favori?
So che nel vangelo è scritto che il più scarlatto dei peccati diventerà bianco e candido ma è anche vero che vi è scritto che chi commette un torto ad un fratello più piccolo l’ha fatto a me…
inoltre se uno vota il suo spirito a satana come può tornare indietro da un patto del genere… però il Signore è venuto per distruggere le opere del diavolo (Giov. 3,8) e il potere del demonio non è nulla in confronto a quello di Dio.
Tali questioni mi mettono molto in dubbio, anche se so che l’unico peccato imperdonabile e la bestemmia contro lo Spirito Santo, (se ce ne fossero altri il Signore ce l’avrebbe detto) e quindi chiedo il parere ad un grande esperto di teologia come lei; gradirei anche citazioni dalle scritture sacre per motivare la sua risposta.
Grazie mille per la sua attenzione.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. come insegna il Magistero della Chiesa per peccato imperdonabile s’intende il peccato difficilmente perdonabile.
Questa difficoltà non viene da Dio, ma dalla chiusura dell’uomo.
Ma se uno si apre all’azione della grazia, viene sicuramente perdonato, anche se i suoi fossero stati i più gravi e mostruosi delitti.
2. Mi scrivi: “So bene che il Signore e misericordioso e perdona qualsiasi peccato, ma è veramente così?”.
Sì, è veramente così. Non dobbiamo mai perdere di vista quello che Dio ha detto: "Et miserationes eius super omnia opera eius” (Sal 145,9) (“le sue misericordie sono sopra tutte le sue opere”.
La traduzione italiana purtroppo non evidenzia il concetto di misericordia. Dice infatti: “La sua tenerezza si espande su tutte le creature”. Il concetto, a ben vedere, è lo stesso.
Ma uno che non conosca che cosa dice il testo latino, che è quello ufficiale della Chiesa, potrebbe non pensare affatto a questo, che la misericordia di Dio è in cima e all’inizio di tutte le sue opere.
3. Si può pensare che vi sia qualche peccato non perdonabile da parte del Signore, quando una sola goccia del suo Sangue è stata sufficiente a saldare tutti i debiti, a perdonare tutti i crimini dell’umanità davanti a Dio?
San Tommaso d’Aquino nell’Adoro Te devote, ad un certo punto si esprime così: “Pie pellicane, Jesu Domine, me immundum munda tuo sanguine, cujus una stilla salvum facere, totum mundum quit ab omni scelere”.
Tradotto in italiano: “Pio Pellicano, Signore Gesù, purifica me, immondo, col tuo sangue, del quale una sola goccia può salvare il mondo intero da ogni peccato”.
4. Quando si parla di peccati imperdonabili, ci si riferisce a peccati dei quali l’uomo non vuole essere perdonato.
Ma supposto il caso che uno abbia commesso tutti i peccati da te elencati e ponga questa domanda ad un sacerdote, non sta a significare che desidererebbe che questi peccati gli vengano perdonati?
Se pone una simile domanda al sacerdote vuol dire che già è toccato dalla grazia preveniente che preme alla porta del suo cuore perché domandi perdono nell’umile confessione dei propri peccati?
Solo una tentazione del demonio può fare pensare il contrario per portare alla disperazione.
5. A questo punto mi piace riportare la bella testimonianza che Alessandro Manzoni ha dato di se stesso raccontando il proprio travaglio e la propria conversione nell’incontro tra l’innominato e il Card. Federigo.
È una delle pagine più belle del capolavoro del Manzoni, “I Promessi Sposi” (cap. XXIII).
Vale la pena rileggerla.
“Riprese, ancor più affettuosamente, Federigo: «voi avete una buona nuova da darmi, e me la fate tanto sospirare?»
«Una buona nuova, io? Ho l’inferno nel cuore; e vi darò una buona nuova? Ditemi voi, se lo sapete, qual è questa buona nuova che aspettate da un par mio».
«Che Dio v’ha toccato il cuore, e vuol farvi suo», rispose pacatamente il cardinale.
«Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov’è questo Dio?»
«Voi me lo domandate? voi? E chi più di voi l’ha vicino?
Non ve lo sentite in cuore, che v’opprime, che v’agita, che non vi lascia stare, e nello stesso tempo v’attira, vi fa presentire una speranza di quiete, di consolazione, d’una consolazione che sarà piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo confessiate, l’imploriate?»
«Oh, certo! ho qui qualche cosa che m’opprime, che mi rode! Ma Dio! Se c’è questo Dio, se è quello che dicono, cosa volete che faccia di me?»
Queste parole furon dette con un accento disperato; ma Federigo, con un tono solenne, come di placida ispirazione, rispose:
«cosa può far Dio di voi? cosa vuol farne? Un segno della sua potenza e della sua bontà: vuol cavar da voi una gloria che nessun altro gli potrebbe dare”.
6. Ti mi chiedi se addirittura un satanista possa convertirsi.
Ebbene, il beato Bartolo Longo, morto nel 1926, terziario domenicano e fondatore del Santuario della Madonna del Rosario di Pompei e di tutte le opere di carità ivi adiacenti, nella sua giovinezza divenne addirittura sacerdote satanista.
La misericordia di Dio lo ha raggiunto, si è pentito ed è diventato quello che è diventato!
Veramente la misericordia di Dio è in cima a tutte le sue opere, è eterna, universale (per tutti) ed è infinita.
7. Santa Caterina da Siena, dopo aver contemplato l’opera della redenzione compiuta da Cristo, si esprime in questa lode della Misericordia:
“Allora quell’anima, come ebbra, non poté trattenersi oltre e, quasi stando al cospetto di Dio, esclamò: "O eterna misericordia, che veli i difetti delle tue creature, non mi meraviglio che di coloro che escono dal peccato mortale tornando a te, tu dica: ‘‘Io non mi ricorderò che tu m’abbia mai offeso’ (Ez 18,21-22).
Misericordia ineffabile, non mi meraviglio che, a coloro che abbandonano il peccato, tu dica, riferendoti a chi ti perseguita: ‘‘Io voglio che preghiate per loro affinché lo usi loro misericordia’.
Noi fummo creati nella tua misericordia; e nella tua misericordia fummo ricreati nel sangue del tuo Figlio. La tua misericordia ci conserva. La tua misericordia portò tuo Figlio a sostenere sulla croce la terribile lotta nella quale era in gioco la morte contro la vita e la vita contro la morte. Là la vita sconfisse la morte del nostro peccato, e la morte della colpa tolse la vita corporale all’Agnello immacolato. Ma chi fu il vinto? La morte. Chi la causa prima? La tua misericordia.
La misericordia tua dona la vita; essa dà il lume grazie alla cui luce possiamo riconoscere la tua clemenza verso ogni creatura, giusta o peccatrice che sia. Sin nell’alto dei cieli la tua misericordia risplende, poiché è visibile nei tuoi santi. E se mi volgo alla terra, vedo ovunque il suo sovrabbondare. Persino nell’inferno essa riluce poiché i dannati non ricevono tutta la pena che si meritano.
Con la tua misericordia mitighi la giustizia; per essa ci hai lavati nel sangue; per misericordia hai voluto abbassarti sino a vivere con le tue creature. Oh tu, pazzo d’amore! Non ti bastò vestire la nostra carne: hai voluto anche morire. Non ti bastò la morte: sei anche disceso all’inferno per trarne i santi padri e per compiere la tua verità donando loro la tua misericordia. E poiché la tua bontà promette il bene a coloro che ti servono nella verità, ecco che scendesti al limbo per togliere dalla pena chi, avendoti servito, doveva cogliere il frutto delle sue fatiche.
Ma vedo che la tua misericordia ti costrinse a donare anche più generosamente, allorché hai lasciato te stesso quale cibo affinché noi deboli ne avessimo conforto, e gli ignoranti smemorati non perdessero del tutto il ricordo dei tuoi benefici. Tutto questo tu doni ogni giorno agli uomini, facendoti presente nel sacramento dell’altare, nel corpo mistico della santa Chiesa. E tutto ciò è frutto della tua misericordia.
O misericordia! Il cuore s’annega nel pensiero di te, ché ovunque mi volga io altro non vedo che misericordia. O eterno Padre, perdona la mia ignoranza, se ho presunto parlare al tuo cospetto, ma l’amore della tua misericordia vorrà scusarmi agli occhi della tua benevolenza” (Dialogo della Divina Provvidenza, 30).
Ti assicuro la mia preghiera e anche il ricordo nella S. Messa che tra breve scenderò a celebrare.
Ti benedico e ti auguro ogni bene.
Padre Angelo