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Quesito
Caro Padre Angelo,
Ho una domanda molto collegata con quella di Gabriele (https://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=3095). In caso descritto da lui (atto sessuale tra coniugi senza l’emissione del seme nel grembo della sposa nel giorno di sterilità naturale) il peccato e’ grave o solo veniale? E la stessa domanda nel caso quando non c’è possibilità di compiere un atto sessuale che finirebbe in vagina. E in generale: un atto impuro in matrimonio è sempre peccato grave o in certe circostanze (quale?) è solo veniale?
Questa seconda domanda non è solo per curiosità ma mi tocca personalmente. Situazioni come quella succedevano spesso quando mia moglie era incinta oppure adesso, dopo il parto, quando per motivi medici non si può compiere atti sessuali per un pò di tempo. Ma a volte il desiderio di stare vicino è più forte e comunque, in maniera spontanea e non pianificata cominciando solo con un bacio o abbraccio arriviamo per esempio alla stimolazione con la mano. Tutto questo non è cosa da essere orgoglioso, ma non è molto chiaro per me: è peccato grave o veniale? Posso fare Comunione, o no?
È molto doloroso questa tema per me. Non voglio vedere mia moglie come costante pericolo ed evitare contatto e prossimità con lei, ma non vorrei perdere la possibilità di fare la Comunione perché, senza accostarmi alla Comunione divento più debole e anche prono a compiere altri peccati!
Spero che Padre mi potrà aiutare!
Cordiali saluti,
K.
Risposta del sacerdote
Carissimo K.,
1. circa il primo punto: in passato i moralisti chiamavano questa tecnica: “copula o amplesso riservato”
Alcuni sostenevano la sua liceità.
Ma il Sant’Uffizio, in un documento del 10 giugno 1952, ha affermato: “La Santa Sede rileva con dolorosa inquietudine che in questi ultimi tempi numerosi scrittori trattando della vita coniugale, si lasciano andare, qua e là, apertamente e senza nessun pudore, a delle descrizioni minuziose di dettagli concernenti tale vita. Inoltre, un certo numero descrive, loda, e raccomanda ciò che si chiama l’amplesso riservato.Per non venir meno al suo dovere in una materia che tocca così da vicino la santità del matrimonio e la salute delle anime, la Suprema Congregazione del Santo Uffizio, per mandato espresso di Sua Santità Pio XII, avverte gravemente gli scrittori suddetti di cessare questo loro modo di fare. Essa esorta inoltre insistentemente i pastori a vigilare con cura in questo campo e d’applicare i rimedi opportuni.Quanto ai sacerdoti, che hanno cura d’anime o dirigono le coscienze, se interrogati o chiamati a parlare sopra l’argomento devono guardarsi bene dall’affermare che non vi è nulla da obiettare contro l’amplesso riservato da parte della legge cristiana”.
2. Inoltre Paolo VI nell’enciclica Humanae vitae ha affermato che “qualsiasi uso del matrimonio (quilibet matrimonii usus, tradotto in italiano con “qualsiasi atto matrimoniale) deve rimanere aperto alla trasmissione della vita”.
Qui nel caso che mi hai ricordato evidentemente l’uso del matrimonio non è aperto alla vita.
3. Inoltre nel numero 14 Paolo VI afferma che “è altresì esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione dei figli”.
Qui è evidente lo scopo dell’amplesso riservato. Pertanto secondo l’insegnamento di Paolo VI l’amplesso riservato va escluso.
4. Circa la seconda domanda va detto che un conto sono le manifestazioni affettive come i baci e gli abbracci e un altro conto invece è il coinvolgimento genitale.
Baci e abbracci di per sé non appartengono all’ambito della castità, ma a quello della pudicizia.
Non vi è nulla da dire quando sono pudichi (ecco perché si parla dell’ambito della pudicizia!).
Ma quando coinvolgono la genitalità in modo che essa viene usata contrariamente al disegno di Dio, allora diventano impudichi.
5. Talvolta questo può succedere inopinatamente perché è avvenuto un coinvolgimento genitale senza cercarlo, senza volerlo, anzi rifiutandolo. In questo caso non c’è peccato grave.
Talvolta invece queste manifestazioni affettive sono volutamente accompagnate da coinvolgimento genitale, come nel caso da te indicato: con sollecitazione della mano.
Ciò significa che in definitiva l’atto si conclude con una masturbazione reciproca.
E questo costituisce un uso disordinato della sessualità e del matrimonio.
Ne segue che, per quanto attiene alla materia, si tratta di colpa grave e non si può fare la Santa Comunione senza essere confessati.
6. D’altra parte avverti da te stesso che c’è qualcosa che non va. Scrivi infatti: “Tutto questo non è cosa da essere orgoglioso”.
La Dichiarazione “Persona humana” (della Congregazione per la dottrina della fede, 29.12.1975) quando parla dei disordini sessuali volontari dice: “Ora, secondo la tradizione cristiana e la dottrina della Chiesa, e come riconosce anche la retta ragione, l’ordine morale della sessualità comporta per la vita umana valori così alti che ogni violazione diretta in quest’ordine è oggettivamente grave” (PH l0).
Ecco, in quel “come riconosce anche la retta ragione” è riconosciuto il tuo imbarazzo, la sensazione di fare una cosa di cui non puoi essere orgoglioso.
Per “ogni violazione diretta” s’intende ogni violazione volontaria.
Per “ogni” si intende in ogni caso, senza eccezioni.
Per “oggettivamente” s’intende dal punto di vista della materia.
Per “grave” s’intende mortale.
7. In certi periodi anche nel matrimonio viene chiesto un esercizio più grande di castità.
Ma questa castità non indebolisce l’amore. Potrei direi che lo rafforza.
Lo rafforza unendo maggiormente gli sposi in Dio, fine e obiettivo ultimo anche dell’amore coniugale.
Ti ringrazio del quesito che mi hai posto.
Rispondendo a te, ho risposto anche ad altri visitatori che mi hanno posto la tua stessa domanda soprattutto per quanto riguarda il primo punto.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo